“Riforme” greche. Proletari di tutti i paesi unitevi…

Il neoliberismo è ormai senza limiti, il silenzio delle sinistre e  dei media asserviti  al dominio sta favorendo l’avanzata del neoliberismo.  Nessuna notizia è filtrata sullo sciopero tenuto in Grecia contro la riforma del lavoro che prevede la possibilità di andare in pensione a 74 anni e la giornata di lavoro di 13 ore. I manifestanti hanno marciato sul Parlamento per far sentire la loro voce.

La vita media degli uomini in Grecia è di 79 anni, mentre le donne vivono in media 82 anni. Il conteggio è semplice, la pensione a 74 anni ha lo scopo di eliminare la pensione di fatto. Ancora una volta le parole celano menzogne e inganni. La riforma greca non è una controriforma, è un’autentico atto reazionario con cui aggredire il popolo. La giornata lavorativa di 13 ore prevede il doppio lavoro, per cui quotidianamente un lavoratore potrà svolgere due lavori in modo legale con giornata lavorativa che supera la metà delle 24 che costituiscono la giornata. Non solo, la riforma prevede il licenziamento entro il primo anno dall’assunzione senza indizzo e preavviso. Il lavoratore è niente, il padrone è tutto e può fare tutto.

Il governo liberista in Grecia sperimenta ciò che potrebbe avvenire in Italia e in altri Stati europei. Nei paesi a democrazia limitata si fa sempre più evidente la verità dell’Unione europea. I provvedimenti estremi proposti in Grecia usano la colpa greca dell’indebitamento, già pagato con le politiche di privatizzazione e taglio dei servizi, per proporre l’impensabile. La perversa religione del capitale mostra la sua verità senza veli. Il pensionamento a 74 anni e una giornata lavorativa di 13 ore è molto di più che un episodio della lotta di classe delle oligarchie contro il popolo, è un atto di guerra, è un olocausto legalizzato. Si immagini la vita di un lavoratore mal pagato e costretto a due lavori e a 13 ore lavorative per sopravvivere. Ciò che resta della giornata della sua vità è solo dolore e reificazione. Il resto della giornata sarà utilizzata per riprodurre le energie biologiche per il giorno successivo. La nuda vita è legalizzata, il lavoratore è solo uno strumento parlante.  Un essere umano trattato come una “cosa o una bestia da soma” è il vero obiettivo. Digitale e intelligenza artificiale che dovrebbero diminuire i tempi lavorativi si obliano dinanzi a tali interventi.

Il disprezzo verso i lavoratori è la vera sostanza di un tale provvedimento. Far vivere male e far morire subito dopo il pensionamento non è solo un provvedimento di finanza disumana, è molto di più, in quanto le oligarchie considerano i popoli carne da cannone. A questi provvedimenti fa eco la dirigenza INPS in Italia che ha proposto di diminuire la pensione man mano che il pensionato invecchia, poiché i pensionati benestanti vivono più a lungo dei meno abbienti. Si tratta di togliere ossigeno a chi è più vecchio. Naturalmente man mano che si invecchia si ha bisogno di più denaro, invece si propone di tagliare le pensioni quando il soggetto è più fragile. C’è un clima al limite della violenza pianificata sempre più diretta e sempre meno contrastata dalla politica. Ancora una volta l’Europa interviene per difendere i diritti civili, ma permette la violenza generalizzata contro i lavoratori. Siamo dinanzi ad una guerra senza limiti contro i popoli. L’assurdo che si aggiunge ai pericoli e ai drammi in atto è la sostanziale indifferenza dei popoli europei uniti solo dall’euro e dalla finanza. Risuonano le parole della Von der Leyen nel giorno dell’insediamento del Premier greco:

Congratulazioni a Kyriakos Mitsotakis per il giuramento come primo ministro. Non vedo l’ora di continuare la nostra cooperazione, per dare risultati ai cittadini greci e a tutta l’Ue” ed ancora “I nostri obiettivi sono crescita e occupazione, successo nella transizione climatica e digitale, con il sostegno del Next Generation Eu“.

Il Parlamento europeo che dichiara di difendere le “libertà e i diritti umani”, tace, mentre si legalizzano forme di schiavismo che mai avremmo voluto riapparire sul suolo europeo e di qualsiasi popolo. I silenzi della politica sono lo spirito di un tempo senza anima e senza ragione. Nessun dio verrà a salvarci, per cui solo i popoli che ritornano in piazza possono difendere i diritti e spezzare le catene a cui vorrebbero aggiogarli. Le parole di Marx risuonano:

“”Proletari di tutti i Paesiunitevi!”

Riforma delle pensioni in Grecia: i 5 punti principali - Panorama

Fonte foto: Panorma (da Google)

2 commenti per ““Riforme” greche. Proletari di tutti i paesi unitevi…

  1. Piero
    25 Settembre 2023 at 9:38

    Beh, a questo punto dei proletari greci se ne occuperà ΣΥ.ΡΙΖ.Α che come è noto è un partito politico di sinistra, di ispirazione socialista democratica, socialdemocratica, eco-socialista, eurocomunista, anti-capitalista, no-global e marxista ( e chi ne ha più ne metta) dopo l’elezione di Stefanos Kasselakis primo leader politico apertamente gay, ex trader di Goldman Sachs ( già luogo di lavoro di un presidente di alto profilo del consiglio italiano), a guidare una formazione politica in Grecia.

    Poi qualcuno pensa che non siamo nella “ società dello spettacolo”…

    • Giulio Bonali
      26 Settembre 2023 at 8:26

      In Grecia non esiste solo la pseudosinistra che più destra non si può dei burattini al servizio permanente effettivo di monsieur le Capital Tsipras e Varufakis, esiste anche la sinistra autentica del KKE (Partito Comunista di Grecia), che senza promettere impossibili indolori riforme dell’ Unione Europea chiama i lavoratori alle durissime (per loro) lotte e ai necessari sacrifici necessarie per combattere con fondate speranze di vittoria ma inevitabilmente a carissimo prezzo questa sanguinosissima guerra -letteralmente- che le elitès superprivilegiate e superpotenti locali e mondiali hanno scatenato contro di loro.

      Le poche cassandre che non si erano fatte raggirare dalle magnifiche sorti e progressive che venivano promesse alla caduta del muro di Berlino avevano purtroppo ben previsto che nel giro di qualche lustro -giusto il tempo di superare l’ “inerzia della storia”- si sarebbe tornati all’ ‘800 descritto da Hugo, Dickens e Twain.

      Per me la prima e fondamentale lezione da imparare dalle tragiche vicende che stiamo vivendo in questi tempi cupi é che la perfezione non esiste e non va irrealisticamente e disastrosamente perseguita, che la lotta necessaria per realizzare un mondo migliore é durissima e va combattuta senza deleteri scrupoli moralistici, anche rischiando di eccedere nella legittima difesa degli sfruttati e oppressi, piuttosto che in una ingiusta eccessiva indulgenza verso sfruttatori e oppressori era migliore il mondo al tempo del preteso “””cattivo”””, anzi “””cattivissimo”””” Stalin o é meglio quello propinatoci dai pretesi (falsissimi!) “””buoni””” Gorbaciov, Obama e compagnia “””bella””” o dai dei pretesi “”””quasi buoni””” Trump o Biden?
      Fin che non ci si renderà conto di questa elementare verità si potranno solo coltivare vane speranze senza migliorare di un grammo la disastrosa ed in continuo ulteriore peggioramento condizione attuale del mondo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Dichiaro di essere al corrente che i commenti agli articoli della testata devono rispettare il principio di continenza verbale, ovvero l'assenza di espressioni offensive o lesive dell'altrui dignità, e di assumermi la piena responsabilità di ciò che scrivo.