Un paese a doppia velocità (e lentezza) in materia di diritto alla salute

Il divario tra Nord e Sud è non solo legato ai dati economici ma anche al numero di ospedali, asili, scuole e università pubbliche in rapporto agli abitanti, la loro funzionalità e accessibilità.

Un recente Report del Meridiano Sanità di The European House – Ambrosetti offre alcuni spunti sui quali aprire una riflessione pubblica sulla salute della popolazione e su tutti i fattori che incidono sulla salute stessa. I dati del Report poi sono simili ad altre rilevazioni e studi effettuate negli ultimi anni evidenziando che:

  •  l’aspettativa di vita è più bassa rispetto al periodo pre-pandemico ma ciò nonostante il Governo sta per licenziare una legge di Bilancio che ostacola l’anticipo dell’età pensionabile con penalizzazioni economiche rilevanti
  •  l’aspettativa di vita in buona salute arriva fino a 60 anni e dopo, nei 20 anni di media che restano da vivere iniziano i problemi, le malattie e innumerevoli acciacchi
  • l’innalzamento dell’età di uscita dal mondo del lavoro decreta una vita da pensionati alle prese con innumerevoli problemi di salute, la intensificazione dei ritmi e il prolungamento degli anni lavorati, la precarietà lavorativa ed esistenziale sono  le cause principali di un deterioramento delle condizioni di vita e di salute
  • nelle regioni Meridionali le condizioni di salute sono più problematiche in aree dove ci sono pochi  ospedali e la popolazione è costretta a migrare verso il centro Nord per ricevere cure adeguate
  • al contempo le regioni del Nord sono quelle con maggiore inquinamento atmosferico relativo alle polveri sottili e sovente vengono superati i limiti  stabiliti dall’Oms
  • i fabbisogni legati alla cura e alla salute risultano alquanto deficitari in tutto il Meridione e nelle isole.
  • Le Regioni nordiche investono in salute più di quanto facciano quelle meridionali e con l’autonomia differenziata il divario sarà ulteriormente accresciuto. Tra Nord e Sud c’è una differenza pro capite che arriva fino a 700 euro
  • Anche nella fornitura di farmaci innovativi è marcato il divario tra aree regionali

Da questi dati si evince che il mancato incremento della spesa sanitaria dopo anni di tagli e di spending review sia una scelta irresponsabile del Governo che non fa i conti con un problema sempre piu’ grande per risolvere il quale non servono tetti di spesa e riduzione dei finanziamenti.

 Ospedali, dove e perché si è tagliato | M. Angelici, P. Berta, F. Moscone e  G. Turati

Fonte foto: Lavoce.info (da Google)

3 commenti per “Un paese a doppia velocità (e lentezza) in materia di diritto alla salute

  1. Giulio larosa
    21 Novembre 2023 at 19:18

    Se andiamo a vedere qualsiasi voce di spesa pubblica in qualsiasi campo troviamo un divario tra le Duesicilie e il resto d Italia che stupisce anche chi queste cose le denuncia da sempre. Il rapporto è minimo uno a quattro. Ma la verità che non si vuole dire è che questo divario, questa negazione della parità è il vero fondamento della Repubblica Italiana erede a pieno titolo di quella risorgimentale. Non per niente l articolo incipit della famosa costituzione libro sacro è la negazione dell autodeterminazione dei popoli d Italia. A nessuna colonia si può dare il diritto di decolonizzazione altrimenti che colonia è?

  2. 21 Novembre 2023 at 23:27

    I meridionali devono provvedere da soli che se aspettano il governo possono anche morire. L’Italia nasce mettendo il sud in condizioni di colonia interna e la Lega nell’attuale governo non è altro che la istituzionalizzazione di questo segreto di pulcinella.
    Compito dei meridionali è quello di reagire. Dei meridionali al Nord facendo il compra sud, dei meridionali al sud tenendosi in forma perché non potranno contare sulla sanità nazionale.

    • Giulio larosa
      22 Novembre 2023 at 18:38

      Assolutamente d accordo sono di Pescara e sono anche per l abolizione de definizioni coloniali nei ns confronti io sono delle Duesicilie nessun sud. E piacere di averti incontrato

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