Gli USA potrebbero “suicidare” Assange. L’Europa perderà se stessa?

La demolizione psicofisica di Julian Assange, dall’aprile del 2019, potrebbe rientrare nel genere letterario distopico inaugurato da Franz Kafka, nessuno scrittore aveva mai descritto il potere consegnandogli connotati tanto grotteschi: ‘’Ti fideresti delle persone che hanno pianificato il tuo assassinio per tenerti al sicuro?’’, in questo modo, Stefan Simanowitz, osservatore di Amnesty International commenta le rassicurazioni statunitensi sulla (improbabile) democraticità del sistema penitenziario nord-americano, una ‘’colonia penale’’ organizzata contro la working class. Stella Morris, avvocato e compagna di Julian, ha dichiarato sbalordita ‘’È del tutto inconcepibile che questi tribunali estradano Julian Assange nel paese che ha complottato per ucciderlo’’, ciononostante terminata l’udienza d’appello il destino di Julian rimane in bilico: siamo certi che lo Stato profondo USA abbia concentrato (tutte) le proprie forze sul processo, quando potrebbe benissimo ucciderlo? Quest’ipotesi non è stata contemplata da una parte importante dei cronisti (es. Stefania Maurizi) che, dimostrando grande etica professionale, sono entrati in rotta di collisione col ‘’giornalismo comprato’’.

 

Gli USA hanno pianificato l’assassinio di Assange

La giornalista d’inchiesta Caitlin Johnston, proprio in queste ore (28/10/2021), ha scritto che gli Stati Uniti:

‘’stanno semplicemente brutalizzando apertamente un giornalista per aver denunciato i crimini di guerra degli Stati Uniti, sostenendo che ci si può fidare di loro per trattarlo umanamente e dargli un processo equo se concessa l’estradizione. Questo dopo che è già stato confermato che la CIA ha complottato per rapirlo e assassinarlo durante l’amministrazione Trump, dopo aver appreso che l’accusa si è basata sulla falsa testimonianza di un molestatore di bambini condannato e diagnosticato sociopatico, dopo che è stato rivelato che la CIA ha spiato Assange e i suoi avvocati nell’ambasciata ecuadoriana, e dopo che Jeffrey Epstein è morto in circostanze altamente sospette in una cella di prigione degli Stati Uniti’’ 1

La guerra contro Wikileaks è una parte della ‘’lotta di classe dall’alto’’ che l’imperialismo USA ha rilanciato contro il mondo non globalizzato, centralizzata sulla conquista dei sistemi informatici e la creazione di Stati neo-capitalisti robotizzati: il progetto NEOM, inaugurato dal tagliagole Bin Salman in Arabia Saudita a discapito della vecchia Europa abbandonata a se stessa. L’eliminazione del dissenso e l’invenzione delle ‘’dissidenze sistemiche’’ sono una tappa necessaria per la costruzione d’una nuova Architettura di potere: la società della sorveglianza globale.

L’ex agente della CIA, Philip Girardi, ha avanzato l’ipotesi che l’intelligence, seguendo la Dottrina Pompeo, possa tentare (nuovamente) di uccidere Julian: ‘’Altri membri della squadra di sicurezza nazionale preferivano uccidere Assange piuttosto che affrontare la complessità del rapimento. Fortunatamente, le opinioni più sobrie prevalsero ,in particolare quando gli inglesi si rifiutarono di cooperare con attività che consideravano chiaramente illegali’’ 2. Si tratta di una prospettiva raccapricciante, diversi giuristi ne hanno esaminato i risvolti (es. Antonio Ingroia), ma realista: l’assassinio politico è il prolungamento della politica di Washington, quando cade la maschera della diplomazia di Al Capone.

Eliminare Wikileaks per Pompeo è una questione di vita o di morte perché “Erano impegnati in sforzi attivi per rubare segreti e a pagare altri a fare lo stesso …”, lo Stato profondo ha scelto l’opzione più semplice, uccidere chi ha rivelato l’obiettivo del Pentagono misconosciuto ad una parte importante del giornalismo d’inchiesta: far sprofondare il mondo in una ‘’guerra perpetua’’, combattuta, non per essere vinta ma per sbudellare le soprastrutture statali nel mondo non globalizzato (esterno al G8, 2001). Con la crisi pandemica, la cerchia di Davos sta cercando di esportare la dottrina Rumsfeld/Cebrowski in Europa, rompendo il legame fra la borghesia commerciale tedesca ed il complesso militar-industriale della Federazione Russa: in questo progetto il centro-sinistra (es. Verdi in Germania) si è rivelato di gran lunga più addomesticato della destra tyocons. La ‘’sinistra’’ è (molto) più capitalista della destra tradizionalista.

Secondo Girardi: ‘’Sfortunatamente, il caso Assange non riguarda solo questo. Non è solo questione di verità o finzione ed etica giornalistica, ma piuttosto di abusi dei potenti che si credono onnipotenti’’. Questa è la ferocia della nuova tirannide globalista: il potere dell’Elite anglosassone e statunitense che, senza mediazioni o ‘’maschere di facciata’’, dicono ai popoli, con esattezza, di che cosa si tratta: l’annichilimento dello Stato di diritto, un processo disgregativo consequenziale allo Stato di profitto. Parlare di ‘’dittatura sanitaria’’ è una forma di depistaggio confezionata dall’Alt Right e dalla ‘’Bannon connection’’ (vero calice avvelenato nella rilettura del ‘’caso Assange’’): la dittatura è economica, militare e, col Grande Reset, d’intelligence: CIA, MI6 e MOSSAD hanno dichiarato guerra alle Costituzioni democratiche anti-neoliberiste. Washington ha risucchiato l’Europa nell’abisso del ‘’non diritto’’.

https://caitlinjohnstone.substack.com/p/the-assange-persecution-is-western

http://aurorasito.altervista.org/?p=20279

Assange, Julian Paul nell'Enciclopedia Treccani

 

 

 

1 commento per “Gli USA potrebbero “suicidare” Assange. L’Europa perderà se stessa?

  1. Giulio Bonali
    29 Ottobre 2021 at 16:24

    Ricordate Miloscevic?

    Non sarbbe la prima volta che i potenti del mondo, non ruscendo a imbrogliare le carte processuali malgrado il loro strapotere e la sfacciata compiacenza dei “giudici” partigiani da loro scelti a causa dell’ assoluta infondatezza delle loro accuse, e temendo un esito per loro controproducente dei processi farsa che inscenano, si premurano di fare in modo che gli accusati innocentissimi e inattaccabili escano di scena con una certa “discrezione”.

    Bisogra fare il possibile perché la storia non si ripeta anche con Julian Assange.
    Ma come?
    Cosa possiamo (e dunque dobbiamo) fare?

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