La destra venezuelana, fra sionismo e clericofascismo

Immagine correlata

Fonte foto: Messainlatino (da Google)

 

La destabilizzazione statunitense del Venezuela bolivariano ha trovato nel Vaticano e soprattutto nella Chiesa locale, due preziosi alleati che non si fanno nessuno scrupolo nell’appoggiare neofascisti e stragisti . Una attenta analisi storica ne spiega perfettamente le ragioni. L’origine del golpismo clericofascista risiede nel sostegno della Chiesa al colonialismo spagnolo proprio contro il movimento bolivariano e, in seconda istanza, nell’alleanza fra il cattolicesimo reazionario e le dittature nazifasciste. Gli Usa ed Israele (quest’ultima attivissima nella regione ) non hanno fatto altro che rispolverare le vecchie amicizie dandogli l’involucro della ‘’democrazia’’ liberale borghese.

L’economista Attilio Folliero, intervistato qualche giorno fa dall’Interferenza, ha ricordato un episodio interessante: ‘’Mi permetto di ricordare un episodio risalente all’epoca della lotta per l’indipendenza, 200 anni fa circa. A quel tempo la chiesa venezuelana era schierata con l’aristocrazia spagnola, quindi era contro il movimento indipendentista e repubblicano portato avanti da Bolivar. Il giovedì santo del 1812, in Venezuela, a Caracas e altre città già liberate dall’esercito di Bolivar ci fu un disastroso terremoto con migliaia di morti. Preti e frati, schierati ovviamente con i realisti, con le forze spagnole fedeli al Re, nelle loro prediche fecero credere al popolo che si trattava di un “castigo del Cielo verso i patrioti che si erano ribellati al legittimo sovrano, il virtuoso Fernando VII”. Perfino in una occasione così drammatica la Chiesa invece di soccorrere i feriti ed aiutare i sopravvissuti lanciava messaggi contro i patrioti e in difesa dell’aristocrazia spagnola dominante. Fu in questa occasione che Bolivar, in risposta a questi sacerdoti pronunciò la famosa frase “Se la natura si oppone a noi, noi combatteremo contro di lei e faremo in modo che ci obbedisca”. La frase è oggi immortalata a lettere cubitali in un edificio della Piazza El Venezolano, a Caracas, a lato della Casa natale di Bolivar, oggi museo’’ 1.

Dal Plan Condor all’appoggio convinto ai piani eversivi del sionismo religioso, la Chiesa cattolica si è trasformata in una agenzia dell’imperialismo contro i movimenti di liberazione nazionale. Non è un caso che, alleata delle sette evangeliche, svolge, da secoli, un ruolo di addomesticamento delle minoranze indios, pronta a scomunicare chiunque rivendichi dignità, giustizia sociale e rispetto dell’indipendenza nazionale. Per Folliero, anche su questo ‘’nuovo’’ Papa, non ci sono dubbi: ‘’Io credo che il papa argentino stia svolgendo una funzione simile a quella avuta da Karol Woytila in Polonia e nell’Europa dell’Est, negli ultimi decenni dell’ Unione Sovietica. E per essere più incisivi nella destabilizzazione e nell’azione per cambiare il governo progressista del Venezuela ed a seguire gli altri governi progressisti della regione, a Generale dei Gesuiti è stato chiamato proprio un venezuelano, Arturo Sosa Abascal, primo non europeo a reggere la Compagnia di Gesù. Tra l’altro, Arturo Sosa Abascal è figlio di Arturo Sosa Fernández, più volte Ministro delle Finanze prima dell’arrivo di Chavez, socio di importanti gruppi finanziari, come la banca “Mercantil”. Per la prima volta nella storia abbiamo un papa latinoamericano ed un generale dei gesuiti venezuelano, membro di una importante famiglia capitalista. Un caso? Difficile da credere’’.

La tesi di Folliero trova una importante conferma nel libro di Karlheinz Deschner, Con Dio e con i fascisti, libro censuratissimo che analizza dettagliatamente il ruolo dei gesuiti in Spagna in sostegno dei militari anticomunisti. Chiaramente è difficile replicare a questa argomentazione dato che, a distanza di quasi quarant’anni, ancora si trovano le fosse comuni dove i franchisti gettavano i corpi dei dissidenti politici. Franco, col plauso della NATO, negli anni ’50 e ’60 trasformò la Spagna in un cimitero politico nel cuore della democratica Europa. Arrivati a questo punto direi di cedere la parola al grande storico tedesco: ‘’Nel 1912 un terzo dell’intero patrimonio spagnolo era nelle mani dei gesuiti, la truppa scelta del Vaticano che sembra aver avuto in gestione persino locali da ballo e cinema’’ ( Karlheinz Deschner, Con Dio e con i fascisti, Editore Massari ). Le classi dominanti trovarono nel clero un difensore della cleptocrazia borghese: ‘’L’alto clero, colluso con la nobiltà e le grandi imprese capitalistiche, si crogiolava nell’ardente splendore dei suoi rapporti economici lasciando il popolo in rovina’’. Un altro grande storico, Hugh Thomas ( citato da Deschner ), ci comunica che il 4% dei proprietari possedeva due terzi dei terreni agricoli, motivo per cui, nel 1936, le zone del paese controllate dai franchisti erano rimaste come ai tempi dei Romani.

Lo studio di Deschner dimostra che, nel corso dei secoli, la Chiesa cattolica ha preferito allearsi con l’oligarchia feudale mantenendo il popolo nell’ignoranza e nella inconsapevolezza dei propri diritti. Si tratta di dati e fonti storiche inoppugnabili: ‘’In Spagna, ancora nel 1870, più del 60% della popolazione era analfabeta e fino al 1930 nella stessa Madrid 80.000 bambini non ricevevano alcuna istruzione scolastica’’. Forse l’oligarchia sudamericana ed il clero non perdonano a Chavez d’aver sradicato l’analfabetismo creando gruppi d’intellettuali socialisti muniti di senso civico e spirito comunitario? Tutto questo mentre gli studenti venezuelani venuti a studiare in Europa, con idee antisocialiste, passano il tempo a drogarsi nei locali notturni di Madrid, Parigi, Milano, Roma e Pisa oppure, le studentesse, a prostituirsi privatamente come spesso accade nei bordelli, ben tollerati da amministratori corrotti, della Versilia. Droga, sesso, alcool e propaganda antigovernativa contro un popolo coraggioso che combatte l’imperialismo. Questi sono i ‘’dissidenti’’ venezuelani. Feccia.

L’alleanza fra Chiesa e capitalismo è fuori discussione dato che ai cattolici veniva concesso di leggere soltanto le notizie finanziarie dai giornali liberali, fedeli al celebre detto ‘’el dinero es muy catolico’’ ( il denaro è molto cattolico ). Il Venezuela vede una replica della situazione spagnola del 1936, con l’aggravante della ‘’sionizzazione’’ del cattolicesimo antipopolare. Arrivati a questo punto è necessario inquadrare il clericofascismo della destra venezuelana che nulla ha da invidiare a Daesh. Una sorta di ‘’neojihadismo’’ bianco.

Il peso del cattocapitalismo ( o clericofascismo ) è presente fra le organizzazioni terroristiche venezuelane. Il poliziotto Oscar Perez, autore d’un tentato colpo di Stato, è affiliato ai Guerrieri di Dio mentre i massimi esponenti politici della destra antisocialista sono membri della setta evangelica chiamata Tradizione, Famiglia e Proprietà. Si tratta d’una forma inedita di fascismo, non svincolato dal sionismo religioso, che si basa sull’odio razzista della borghesia bianca contro i nativi americani. La Chiesa ha sempre condannato i movimenti anticolonialisti arrivando a giustificare la schiavitù, dandogli un carattere ‘’sacro’’ di ‘’immutabilità sociale’’. Un atteggiamento, quello del mondo cattolico, che anticipa di gran lunga i crimini di Daesh e di Casa Saud. Il fondamentalismo cattolico e giudaico, legato al Talmud di Babilonia, precedono di molti secoli l’islamismo saudita, una verità confermata da storici delle religioni del calibro di Lucas Catherine che, da quello che mi risulta, i bravi dottorandi universitari italiani non sanno nemmeno chi sia. Lo storico marxista Dante Lepore ci ha spiegato come il regime schiavista abbia funzionato soprattutto grazie al peso politico del cattolicesimo più oscurantista e spregevole. Leggiamo:

‘’Potrà sorprendere qualcuno, ma la Chiesa cattolica, fin dalle origini, è convissuta senza problemi con l’istituto della schiavitù. Paolo apostolo, la cui parola rimane ancora oggi legge per la Chiesa, è molto esplicito nella Lettera agli Efesini (risalente, posto che ne sia lui l’autore, al 62 d. C): “Schiavi, ubbidite a quelli che vi sono padroni secondo la carne, con timore e tremore, in semplicità di cuore, come se obbediste a Cristo, serviteli con affezione, come se si trattasse del Signore e non di uomini, ben sapendo che ognuno, schiavo o libero, del bene che avrà fatto riceverà la retribuzione del Signore. E voi padroni trattate i vostri schiavi con spirito analogo, ben sapendo che il padrone – e vostro e loro – è nel cielo, e che presso di lui non si fanno queste distinzioni” (1). Quanto detto ribadisce e conferma il concetto già della Prima lettera ai Corinzi circa il ruolo del Cristianesimo (ma come si è visto ciò vale anche per il Corano, e in definitiva per ogni religione) di ideologia della rassegnazione, ossia di accettazione delle rispettive condizioni di classe, padrone e schiavo: “Ciascuno rimanga nella condizione che il Signore gli ha assegnato. Sei stato chiamato da schiavo? Non ti preoccupare; anche se puoi diventare libero, approfitta piuttosto della tua condizione! Perché lo schiavo che è stato chiamato nel Signore è un uomo libero, a servizio del Signore! Allo stesso modo chi è stato chiamato da libero è schiavo di Cristo. Siete stati comprati a caro prezzo: non fatevi schiavi degli uomini! Ciascuno, fratelli, rimanga davanti a Dio in quella condizione in cui era quando è stato chiamato” (2)’’ 2

La Chiesa non perdona al bolivarismo ed ai movimenti antimperialisti d’aver rotto questo schema ipocrita: il cattolicesimo è l’ideologia della rassegnazione, degli schiavisti, dei colonialisti che sterminarono 70 milioni di amerindi. Questo lo rende addirittura forse peggiore di Daesh, che, quanto meno, non esalta l’amarezza della rassegnazione davanti alla miseria e allo sfruttamento. Il Dio della destra venezuelana è un fascista armato di bombe; la “sinistra social-imperialista” occidentale lo venera facendosi complice dei suoi assassinii.

La setta Tradizione, Famiglia e Proprietà è stata fondata, nel 1960, da Plinio Correa de Oliveira, predicatore brasiliano e sostenitore della dittatura militare che ha insanguinato il paese dal 1964 alla metà degli anni ’80. Secondo questo Al Bagdadi brasiliano: “La Rivoluzione non è frutto della semplice malizia umana. Quest’ultima apre le porte al demonio, dal quale si lascia eccitare, esacerbare e dirigere […]. La parte del demonio nell’esplosione della Rivoluzione è stata enorme. (“La devozione mariana e l’apostolato contro-rivoluzionario”, in Cristianità, nov.- dic. 1995, p. 9 ss.) 3. La caratteristica di TFP è quella d’essere ricchissima ma non potente politicamente, a parte due paesi: (1) l’Italia, dove molti suoi seguaci sono stati portati all’interno delle istituzioni da Berlusconi, un autentico imbecille politico oltre che ‘’massocapitalista’’; (2) il Venezuela, a causa della evangelizzazione – fascista ma anche pro-Israele – della destra golpista ed antidemocratica. Nel 2015, analizzando le ‘’radici fasciste della destra venezuelana’’ scrivevo: ‘’Sappiamo che in Venezuela gente come Henrique Capriles, Leopoldo Lopez e Maria Corina Machado sono all’interno di TFP contro le stesse leggi nazionali. Il giornalista di Aporrea, OscarJimenez, lo ribadisce senza mezzi termini: “Capriles Radonski y Leopoldo López fueron miembros, en la “legalidad” del momento, del grupo fanático-religioso-terrorista, Tradición Familia y Propiedad (TFP) y se mantienen activos en el mismo desde la ilegalidad, desde el momento en que el grupo fue prohibido en Venezuela en el año 1984 debido a un abortado plan para asesinar al Papa Juan Pablo II durante su visita a Venezuela; donde se determinó que el cabecilla del complot era el ciudadano venezolano Alejandro Peña Esclusa quien en la actualidad es miembro del grupo asesor del candidato Capriles” ( Fonte: http://www.aporrea.org/tiburon/a143239.html )’’ 4. Domanda: la setta TFP ha infiltrato anche il PD italiano del tutto schiacciato, in politica estera, su posizioni golpiste da agenzia dell’imperialismo Usa? Certamente l’Opus Dei – organizzazione cattolica franchista e pinochetista – è oramai trasversale, condiziona tanto la destra sciovinista quanto la “sinistra” social-imperialista. I politicanti opportunisti del PD non possono esserne esenti; si tratta di imbroglioni ben conosciuti che sguazzano da lobby in lobby. L’occidente capitalistico ed imperialistico, contro il Venezuela, non ha fatto altro che rispolverare l’antica alleanza fra il complesso militar-industriale più forte ( negli anni ’30 quello tedesco, ora i militaristi nord-americani ) ed il monoteismo assolutistico vaticano.

Ma cosa possiamo dire di più su TFP? In Italia il massimo esperto di quella organizzazione ‘’cristianista’’ è Miguel Martinez che scrive: ‘’La TFP si definisce una “organizzazione cattolica che lotta, con unghie e denti, contro gli elementi depravati della società come l’aborto, il socialismo, le associazioni dei lavoratori, la droga e l’omosessualità”. La TFP controlla buona parte del clero cattolico, e ha il sostegno del Vaticano. Nel 1990 ha ricevuto una dichiarazione ufficiale di sostegno dal Vaticano per voce del Cardinale Edouard Gagnon, Presidente del Consiglio Pontificio per la Famiglia, per aver creato la OANF. Il gruppo possiede una forte influenza sui poteri esecutivo, legislativo e giudiziario del Brasile. Il gruppo possiede inoltre innumerevoli entità, tra queste l’associazione TV Debate, il gruppo Lepanto, il SOS-Fazendeiro e l’OAHF (O Amanhâ de Nossos Filhos)’’5. Questa setta in Italia fu sdoganata da Berlusconi e dal mafiosissimo centro-destra, in Venezuela ha ricevuto finanziamenti dall’USAID e dal clan Clinton. Un vero banchetto di predoni dove le differenze politiche scompaiono; l’essenziale è distruggere chi si oppone all’ ’’Impero del meno peggio’’ ( Jean Claude Michea ) che, in realtà, è il peggio del peggio.

Il potere vaticano si unisce con la violenza della narco-destra; un misto di stragismo e fondamentalismo evangelico minaccia di insanguinare i ceti popolari ‘’peccatori’’ agli occhi di Dio d’essersi ribellati al colonialismo. Uno strano Dio quello della destra golpista, un Dio fascista degno del figlioccio di Pio XII: Francisco Franco.

Il governo venezuelano non può fare nessun ‘’compromesso’’ con questa gente. Maduro farebbe meglio a ricordarsi il monito di Saint Just, ‘’Chi fa una rivoluzione a metà si scava la tomba da solo’’ e ad usare il pugno di ferro contro Leopoldo Lopez, Capriles e tutta la loro schiera di gigolò degli Usa. Il Venezuela ce la può fare, può vincere contro i Guerrieri di Dio, una vittoria che darebbe forza ai lavoratori di tutto il mondo.

1.

https://www.linterferenza.info/esteri/dal-venezuela/

2.

Schiavitù del Terzo Millennio, il nuovo libro di Dante Lepore

3.

https://www.linterferenza.info/contributi/lestrema-destra-neofascista-manovalanza-degli-usa-e-di-israele/

4.

https://www.linterferenza.info/esteri/le-radici-fasciste-della-destra-venezuelana/

5.

http://www.kelebekler.com/cesnur/txt/samba-it.htm

Risultati immagini per Plinio Correa de Oliveira immagini

Fonte foto: Sidney trads (da Google)

 

2 commenti per “La destra venezuelana, fra sionismo e clericofascismo

  1. 30 Agosto 2017 at 7:51

    Caro Stefano, mi permetto di correggere un errore nel tuo testo – non ho mai avuto nulla a che fare con la TFP, né con ambienti affini.

    Li ho solo studiati nel contesto di una mia ricerca sul Cesnur, infatti la documentazione che porto è tutta di seconda mano.

    Inoltre, la TFP non c’entra niente con un presunto piano per assassinare il Papa, si tratta di una fantasia creativa dei larouchiani.

    Buon lavoro!

  2. Stefano Zecchinelli
    30 Agosto 2017 at 10:07

    Ciao Miguel, hai ragione e mi scuso. Ho confuso TFP con Nuova Acropoli a cui, comunque, hai dedicato moltissimi articoli tutti analitici e ben documentati. So anche della tesi complottarda su TFP ed il tentato assassinio di Woytila sostenuta dall’ex magistrato Carlo Palermo ma io, sinceramente, non ho mai approvato tali teorie strampalate.

    Abbiamo corretto l’errore e mi scuso nuovamente.

    A presto!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Dichiaro di essere al corrente che i commenti agli articoli della testata devono rispettare il principio di continenza verbale, ovvero l'assenza di espressioni offensive o lesive dell'altrui dignità, e di assumermi la piena responsabilità di ciò che scrivo.