L’estrema destra neofascista, manovalanza degli USA e di Israele

Introduzione

Lo studioso del mondo islamico, Miguel Martinez, in un suo articolo non molto recente dal sottoscritto scovato su internet e letto con interesse – Un sondaggio sulle destre populiste europee – ha analizzato il fenomeno dell’ampia adesione ai movimenti di estrema destra (e in parte anche neofascisti) europei. Martinez sottolinea prima di tutto le assonanze ideologiche fra questi movimenti ed il pensiero occidentalista e razzista di Oriana Fallaci. Martinez parte da una ricerca della Open Society di Soros – finanziere e speculatore internazionale che conosce tali bande molto da vicino dato che ci collabora per colpi di Stato ed eversioni varie – ma nel suo studio non traccia analogie, almeno in modo diretto, fra il fascismo storico e l’attuale regime israeliano oppure fra il nazionalsocialismo tedesco e l’imperialismo nord-americano. Cerchiamo, quindi, in questa sede di ampliare lo studio e l’analisi partendo da alcuni cenni storici per poi soffermarci su alcuni particolari italiani e internazionali.

Che cos’è stato il fascismo storico ?

I regimi fascisti sono stati, senza mezzi termini, un paradiso per tutti i grandi capitalisti di ogni epoca. Erano dei regimi senza sindacati, senza libere associazioni dei lavoratori, senza comunisti, socialisti e opposizioni di alcun genere. In parole povere, le imprese nazionali e multinazionali, potevano trattare i lavoratori come carne da macello. I marxisti individuarono il carattere populista di questo movimento che, in un momento di grande crisi, si proponeva di risolvere le contraddizioni dei capitalismo dell’Europa centrale. In pratica il fascismo ha operato una sorta di rivoluzione borghese, una vera benedizione per le classi sfruttatrici e proprietarie. Vediamo come quello che a mio parere è stato il più lucido marxista classico del tempo, Leon Trotsky, fondatore e capo dell’Armata Rossa, individua le radici populistiche e al contempo anti-operaie del fascismo. Leggiamo l’articolo di Trotsky:

Il movimento fascista in Italia è stato un movimento spontaneo di larghe masse, con nuovi leader provenienti dalle sue file. E’ stato un movimento popolare alle origini, diretto e finanziato dai maggiori capitalisti. E’ nato tra la piccola borghesia, il sottoproletariato ed anche, per certi aspetti, dalle masse proletarie; Mussolini, un ex socialista, è un uomo ‘’che si è fatto da sé’’, un prodotto di questo movimento”. ( Leon Trotsky, Scritti sull’Italia, Ed. Massari )

Lo studio di Trotsky è prezioso perché il Bronstein spiega come la destra mussoliniana abbia tirato dalla sua parte anche diversi settori sociali fra cui vecchi ceti aristocratici ma non è lontanamente paragonabile al movimento di Primo Rivera in Spagna. Il movimento di Mussolini è borghese, populistico, anti-marxista ed armato, quindi terroristico e stragista proprio come il neofascismo dagli anni ’50 in poi. Il fascismo conduce una guerra civile contro la classe operaia, contro i socialisti e i comunisti e “rivoluziona” l’ordine borghese con chiare finalità imperialistiche. Trotsky descrisse la ferocia dell’imperialismo italiano e la sua pericolosità per i popoli coloniali. Il fascismo ha conteso all’imperialismo inglese il controllo delle colonie senza disdegnare umilianti compromessi ( ad esempio la rinuncia agli accordi commerciali con l’Irak ). Continuiamo a leggere Trotsky:

“Se Mussolini vincesse, ciò significherebbe un ulteriore rafforzamento del fascismo, il consolidamento dell’imperialismo e l’arretramento dei popoli coloniali in Africa e altrove. ( Ibidem )”

La partita si giocava nei paesi coloniali: imperialismo inglese contro movimenti di liberazione nazionali; fascismo contro Stati indipendenti, e ora imperialismo Usa e sionismo contro la resistenza del mondo arabo e dei popoli islamici. C’è un continuum che tiene insieme, come è chiaro, imperialismo occidentale e fascismo così come, del resto, l’imperialismo fascista e l’imperialismo israeliano. Il dito è sempre puntato contro i popoli che abitano le periferie del mondo o quelle che Mao Tse Tung chiamava le “zone di tempesta”. Capiamo perché le estreme destre oggi ( e la gran parte dei neofascisti ) siano islamofobe. Le vie dell’imperialismo sono infinite. Dopo questa premessa con collegamento alla realtà attuale, torniamo alla analisi del fascismo e spostiamoci in Germania; fornirò alcune informazioni generalmente poco conosciute.

Troppe poche persone sanno che gli Stati Uniti furono in prima fila nel fare grandi affari con i nazisti; Henri Ford, ad esempio, divenne amico personale di Hitler che, per il suo settantacinquesimo compleanno, lo insignì della Gran Croce del Supremo Ordine dell’Aquila Tedesca, per l’impegno dell’industriale americano nel rafforzare l’esercito del Reich. Molti capitalisti ebrei ( sionisti ) finanziarono il nazionalsocialismo e condivisero gli sproloqui della Società Thule, appoggiarono i macellai antisemiti per i loro interessi fregandosene della sorte degli operai ebrei colpevoli, a loro dire, di avere appoggiato la socialdemocrazia o il Bund. Non solo: il sionismo revisionista non risparmiò elogi nei confronti del fascismo tedesco ( sto facendo una rapida carrellata ma il lettore può trovare molti libri su cui approfondire le cose che io dico ): Vladimir Jabotinsky, fondatore del Partito revisionista ebraico, elogiò il nazionalsocialismo, firmando nel 1933 un accordo nel quale si associavano la svastica e la Stella di Davide; tale accordo prevedeva una stretta collaborazione fra Gestapo e associazioni revisioniste ebraiche per la colonizzazione della Palestina storica, terra in cui ebrei non sionisti ed arabi vivevano in pace da secoli nel pieno rispetto reciproco. Nel 1934 Mussolini fece addestrare 134 militanti sionisti al servizio di Jabotinsky. E’  taciuto il fatto che il Mossad e le sue ramificazioni ( Shin Bet, Shabak e Mossad per l’appunto ) utilizzino lo slogan dei nazionalisti europei degli anni trenta ‘’credere, obbedire e combattere!’’. Faccio altri esempi: nel 1941 il Lehi sionista entra nelle SS naziste; l’Irgun sionista ( da cui proviene Sharon ) era gemellato con il nazionalsocialismo tedesco; Begin, che divenne capo di Stato in Israele nel 1977, era un convinto fascista. La collaborazione fra la destra imperialistica ebraica ed il sionismo è costante e taciuta da tutti gli storici. Questo breve saggio vuole individuare le responsablità della destra e le sue ramificazioni; Israele ed il suo portato storico vanno a braccetto con l’estrema destra e il neofascismo. Non faccio pentoloni e da modesto ma serio analista punto il dito contro di loro.

I tecnici fascisti hanno dato una lezione all’imperialismo Usa proprio per ciò che inerisce la strutturazione dei servizi segreti. Il teorico marxista Daniel Guerin, il più rigoroso ( e preparato ) studioso del fascismo scriveva nella sua fondamentale opera “Fascismo e gran capitale”:

“Infatti il fascismo ha portato al più alto grado di perfezionamento i metodi di repressione poliziesca negli Stati moderni e ha trasformato la polizia politica in una vera e propria organizzazione scientifica. L’Ovra italiana e la Gestapo tedesca, veri Stati nello Stato, dispongono di ramificazioni in tutte le classi della società, di enormi risorse finanziarie e materiali e di un potere enorme, per cui sono in grado di annientare, letteralmente e sul nascere, ogni velleità d’opposizione che possa manifestarsi’’ (Daniel Guerin, Fascismo e gran capitale, Ed. Massari 1994).

Questo è ciò che scrisse Guerin nel 1935, cogliendo nel segno. Per rigore di analisi metodologica confrontiamo lo stralcio di Guerin con quello di un sociologo marxista contemporaneo, James Petras, il quale prende in esame la composizione della CIA statunitense. Leggiamo Petras e pensiamo a quello che scrisse in precedenza Guerin ( ricordo che Guerin e Petras sono entrambi sociologi marxisti non stalinisti bensì di provenienza trotskista ). Vediamo cosa ne emerge:

Il direttore della CIA, Tenant, è diventato il capro espiatorio consenziente di tali errori. Con il procedere delle inchieste, la testimonianza di autorevoli fonti del regime, ha messo successivamente in luce l’esistenza di due diversi tipi di strategie politiche e di due diverse categorie di consiglieri: una struttura formale, composta di affermati professionisti del Pentagono e del Dipartimento di Stato; e una struttura parallela, composta da rappresentanti politici’’ (James Petras, Usa: padroni o servi del Sionismo?, Ed. Zambon 2007).

Invito a ragionare sulle comuni analisi di Trotsky, Guerin e Petras. Non a caso questi tre militanti anticapitalisti hanno fatto emergere come lo Stato borghese, di volta in volta, per la sua sopravvivenza, modifichi le sovrastrutture ( politica, repressione, ideologia ) rendendole consone ad una economia sempre più incontrollabile ( negli anni ’30 l’inganno del corporativismo e oggi il neoliberismo ). Lo Stato borghese moderno è, di per sé, totalitario ed uniformato agli interessi repressivi della maggore potenza capitalistica: l’imperialismo statunitense. Da queste cose capiamo perché il neofascismo è stato, alla fin fine, un fenomeno stragista e violento sul libro paga della CIA. Gli sbandati sopravvissuti dopo la fine del regime mussoliniano ( più le altre varianti del fascismo: hitlerismo, franchismo e salazarismo ) dovevano agire sotto una mano forte che li proteggesse: chi meglio poteva fare questo se non gli Usa ? Petras, in molti libri ed articoli, coglie e denuncia questo fenomeno.

Non è casuale che già l’OSS ( questa era la sigla dei servizi segreti statunitensi prima della CIA ) pose le basi per il Progetto Paperclip; questo progetto iniziò nei primi anni ’50 ( quindi in piena Guerra Fredda ) e consistette nel portare negli Usa, dai primi anni ’50 ai primi anni ’70, un consistente numero di scienziati tesserati col partito nazionalsocialista. Vediamo alcuni esempi concreti di collaborazione fra l’imperialismo nord-americano e, in questo caso, quello tedesco ( abbandono per un momento l’analisi del fascismo italiano per rivolgere l’attenzione al nazismo ). Come vedremo alla fine, Israele, in quanto potenza capitalistica e imperialistica, ha subito usufruito di questi progetti americani e ha portato dalla sua parte l’estrema destra mondiale ( il mio studio proverà a far emergere tutto questo ).

Usa – neofascismo: collaborazione su tutti i fronti

Ovviamente gli esempi di collaborazione sono numerosi. Mi soffermo, in questa sede, soltanto su qualche episodio eloquente per poi arrivare al caso italiano, oggetto principale, ma non solo, dell’articolo. Per chi volesse approfondire, i testi non mancano, mentre in questa sede mi limiterò a semplici cenni; l’oggetto dello studio è un altro.

(1) In Svezia, i britannici, “etero diressero” 1.500 uomini delle Waffen SS, certamente in funzione anti-sovietica, sotto la guida del colonnello Osis. L’operazione fallì perché a Norimberga le Waffen SS furono definite una ‘’organizzazione criminale’’, quindi questi agenti furono trasferiti ad Amburgo, nella zona sotto il controllo inglese, per poi essere arruolati dall’M16 nell’ Operazione Jungle. I migliori elementi furono mandati in Gran Bretagna e Stati Uniti.

(2) In Ucraina i vecchi banderisti assumono nuove vesti e nel momento opportuno si riattivano. Di recente ( 2004 ) la ‘’rivoluzione arancione’’ ha visto la partecipazione di formazioni ideologicamente neo-fasciste, una di queste è ‘’Nostra Ucraina’’ che ha unito il ‘’Congresso dei nazionalisti ucraini’’ e il ‘’Partito pan-ucraino’’. Si tratta di neo-nazisti pro-CIA,al pari dei nazionalisti croati e di quelli georgiani, una storia già vista e che è stata analizzata da molti giornalisti coraggiosi come Thierry Meyssan e sociologi autorevoli come lo stesso James Petras. Mi preme ricordare che, nel 2014, in Ucraina c’è stato un golpe di estrema destra appoggiato da forze filo-hitleriane le quali, però, non hanno avuto problemi a simpatizzare per Israele ( Settore Destro ha appoggiato gli squadroni della morte dell’IDF contro i combattenti palestinesi delle Brigate Al Qassam ). Altro elemento che deve spingerci a riflettere. Possiamo quindi dire di aver messo le basi per introdurre il “caso Italia”.

(3) Il Movimento Sociale Italiano fu un contenitore di forze anti-comuniste e quindi un prezioso strumento della NATO. Oltre venti anni prima che Fini definì il fascismo ‘’male assoluto’’, il borghese Caradonna si recò in Israele volto a rendere omaggio alle vittime dell’olocausto. L’editore Ciarrapico pubblicò, nel 1970, ‘’Lo Stato ebraico’’ di Theodor Herzl, definito grande uomo di destra. E cosa dire degli elogi che Almirante fece a dittatori con simpatie hitleriane come Videla, Franco e Salazar ? Lo stesso si può dire della simpatia di Almirante per Pinochet e le dittature greca e turca. Non c’era un regime militare neoliberista che non godesse dell’appoggio congiunto di Israele e dell’estrema destra italiana.

Questa breve introduzione è necessaria per prendere in esame il rapporto, in Italia, fra alcuni movimenti di estrema destra attuali e l’ideologia dei neocon Usa e israeliani. Non mi soffermerò sui casi più rilevanti politicamente ma solo su quelli più esplicativi da un punto di vista culturale senza però tradire le promesse di approfondimento sopra fatte. Il saggio ha come oggetto principalmente l’estrema destra italiana ma, per meglio argomentare, farò anche alcuni esempi esteri ricorrendo a varie citazioni. Insomma, proverò ad avere un ampio campo argomentativo sostenendo il rischio di essere dispersivo. Cercherò di fare del mio meglio.

David Pipes, il ‘grande maestro dell’odio’ ed i suoi allievi italiani

Partiamo da un comunicato non molto recente di Gaetano Saya del Partito nazionalista italiano e cerchiamo di delineare l’orientamento politico del soggetto in questione. Saya scrive:

Dio benedica George W. Bush
Dio benedica gli Stati Uniti d’America
Il male sceso tra noi trova in uomini come George Bush in America,
in uomini come Gaetano Saya in Italia, un baluardo inespugnabile.
Uomini timorati di Dio, uomini duri e puri che illuminati
per volontà Divina, sono scesi nella valle oscura della morte
per difendere la Fede Giudeo Cristiana e l’Occidente.
Il bene che questi uomini rappresentano sconfiggerà l’Anticristo.
Dio è con loro
Il male verrà ricacciato dagli inferi da cui è uscito.

Nelle parole di Saya ( che all’epoca fu portaborse del sionista Spadolini ) emerge l’ideologia neoconservatrice dello ‘scontro di civiltà’ ossia dello ‘scontro fra ignoranze’ per dirla con il grande Eduard Said. Interessante notare come Saya, da un lato, continui a difendere l’eredità storica del fascismo italiano come ostacolo alla Rivoluzione bolscevica e, dall’altra parte, rivendica un occidentalismo di marca statunitense.

Per inquadrare meglio la questione spostiamoci da Saya ai piani alti del grattacielo e vediamo come è stata elaborata la cultura della destra statunitense; negli anni ’80 il neo-conservatore Daniel Pipes si trasferirà a Filadelfia dove assumerà la direzione dell’ Istituto di Politica Estera. Pubblicherà nel primo numero il manifesto di Strausz-Hupè:The Balance of Tomorrow, dove si legge:

‘’ L’Ordine mondiale che si profila , sarà quello dell’impero universale americano? Dovrà essere così, nella misura in cui recherà impresso il marchio dello spirito americano. L’ordine che si avvicina costituirà l’ultima tappa di una transizione storica e porrà fine al periodo rivoluzionario di questo secolo’’.

Cosa accumuna il pensiero di Pipes a quello dei neofascisti italiani? Cerchiamo di fissare tre punti che, nel nostro caso, ci devono fare da bussola: (1) globalizzazione del modello socioeconomico occidentale, in questo caso, il neoliberismo ( nel caso fascista, evidentemente, era il corporativismo ); (2) supremazia della ‘razza bianca’; (3) eliminazione del concetto di sovranità nazionale, anticamera per facilitare la delocalizzazione dei capitali ( Usa o italiani che siano ).

Ma ecco che Saya cerca di mettersi una maschera ( come se non conoscessimo le sue reali posizioni! ) prendendo le distanze dal nazionalismo italiano degli anni ’30:

‘’ Molti ci chiamano Fascisti, noi non siamo Fascisti; noi siamo la Destra, dura, pura e conservatrice, Istituzionale e Costituzionale, Repubblicana e Democratica. In quest’ottica ci siamo schierati senza esitazioni ed incondizionatamente accanto agli Stati Uniti d’America e a Israele ed insieme ai fratelli Americani e ai fratelli Ebrei ci siamo eretti a baluardo contro il male: il Terrorismo Islamico’’.

Quello che Saya chiama ‘terrorismo’ non è altro che un movimento di Resistenza nazionale all’espansionismo imperialistico degli Usa e di Israele. Pipes, non a caso, parla di “complotto islamico e comunista” contro il mondo occidentale sostenendo una guerra preventiva ideologica che anticipi e ponga le basi per la guerra vera e propria ( che dal 2001 in poi è partita e non accenna a fermarsi ), tutta statunitense; guerra ingiusta e di aggressione che sta attentando la sicurezza nel mondo intero oltre ad infliggere grandi perdite alle società e alla civiltà araba.

Ho preso Pipes come ‘modello ideologico’ per  poi portare un esempio politico ( Saya ). Leggiamo ora il filosofo italiano, Marcello Veneziani:

“Provo a dare una spiegazione: l’islam fanatico ha bisogno di un nemico per compattare i suoi credenti e richiamare sotto le bandiere feroci di Al Qaida i popoli che si ispirano ad Allah. L’America è stata finora il Nemico Principale, ma ora è caduto in sonno perché Obama non è Bush, e per i fanatici è importante che il Nemico abbia anche un volto e un nome. Al di là delle dicerie sulla sua matrice islamica, il colore della pelle, la provenienza etnica  e il suo legame più labile con Israele, lo rendono meno indigesto agli arabi e agli islamici tutti. Di conseguenza la Cristianità assurge a Nemico Simbolico, vista come la Religione dell’Occidente; di conseguenza le popolazioni arabe, egiziane, pachistane, sudanesi o egiziane che seguono la religione cristiana sono considerate traditrici. Intelligenza col Nemico, la cristianità come veicolo di occidentalizzazione (Marcello Veneziani, Non più Occidente, l’Islam adesso punta ai cristiani, da Centro-Destra, 4 gennaio 2011).

Eminenti giornalisti come Michel Chossudovsky ci hanno spiegato che Al Qaeda nasce in Afghanistan sulla spinta degli Usa contro l’Unione Sovietica ( altro che complotto comunista…), per poi essere riciclata contro la sinistra araba e l’Islam sciita il quale è di chiaro stampo antimperialista e simil-socialista ( ricordo che Nasrallah, il leader degli Hezbollah, proviene dalla Gioventù Comunista Libanese ).

Veneziani snocciola almeno tre “non concetti” che sono la spina dorsale del suo pensiero islamofobo. Disveliamoli: (1) il nemico principale dell’occidente ; (2) lo scontro di valori e di civiltà; (3) il male assoluto.

L’idea che ci sia un minaccia anti-occidentale nei termini di ‘nemico principale’, Veneziani la mutua da Carl Schmitt. Ma cosa dice Schmitt ? Leggiamo:

“Colui che è stato privato di ogni diritto cerca il suo diritto nell’inimicizia. In essa egli trova il senso del suo agire e il senso del diritto, dopo che si è rotto il guscio di protezione e di ubbidienza all’interno del quale aveva abituato fino a quel momento, dopo che si è dilacerato quel tessuto normativo della legalità dal quale poteva aspettarsi diritto e protezione giuridica” ( Carl Schmitt, Teoria del partigiano, Ed. Adelphi 2005 ).

E poco più avanti:

“E’ stata una grande disgrazia, perché con quelle limitazioni della guerra l’umanità europea era pervenuta a qualcosa di straordinario: la rinuncia alla criminalizzazione del nemico e dunque dell’inimicizia, la negazione dell’inimicizia assoluta. Ed è davvero qualcosa di straordinario, un segno di incredibile umanità portare gli uomini a rinunciare alla discriminazione e alla diffamazione dei loro nemici” ( Ibidem ).

Quando Schmitt scriveva tutto ciò aveva come punto di riferimento gli Stati assoluti dell’ ‘800 e in particolare il nuovo ordine stabilito dal Congresso di Vienna. Il Nuovo Ordine Mondiale di Schmitt equivale ad una cooperazione fra Stati assoluti e colonialistici, e infatti il suo discorso è stato ripreso, nei primi anni ’50, da un giovane teorico neo-conservatore, un certo Henri Kissinger (uno che farà carriera… ), il quale parlò, sempre ispirandosi al Congresso di Vienna, di ‘’equilibrio delle forze’’. Il Nuovo Ordine Mondiale di Kissinger non è altro che la globalizzazione della Dottrina Monroe, quindi il passaggio dallo slogan ‘’l’America agli americani’’ allo slogan ‘’il mondo agli americani’’. L’ideologia occidentalista ha un carattere messianico – carattere messianico mutuato dal calvinismo e dal revisionismo giudaico – e mira a far coincidere l’idea astratta di occidente con la religione cristiana. Seguendo il discorso dello statunitense Pipes e quello dell’italiano Veneziani, possiamo dire che oggi l’islamofobia è il ponte che tiene uniti i neofascisti e le destre imperialiste statunitensi ed israeliane. La mia affermazione è impegnativa ma voglio dimostrarla con altri argomenti.

L’islamofobia: l’antisemitismo del XXI secolo

Un certo Piero Puschiavo che scopro essere l’ideologo dell’organizzazione di estrema destra, La Destra, che fa capo a Francesco Storace, descrive in questo modo gli scontri avvenuti nel 2011 nella periferia di Londra.

“Le violenze e le devastazioni, perpetrate dai giovani dei gruppi etnici allogeni (cittadini britannici o meno) dimostrano ancora una volta quello che noi abbiamo sempre sostenuto. Esse dimostrano che l’immigrazione di massa, il multiculturalismo e l’integrazionismo sono falliti e che enormi danni sono stati arrecati alla convivenza sociale, all’economia e alla sicurezza interna. Esse dimostrano che una società si può reggere unicamente sul senso comunitario derivante dalla comune identità etnica, linguistica e culturale dei propri cittadini. Esse dimostrano che il destino di una società multiculturale, che rinuncia all’identità in nome della libera circolazione della forza lavoro e del consumismo di massa, è la “guerra di tutti contro tutti” e il disfacimento finale. Esse dimostrano che lo Stato non può mostrarsi debole nei confronti di chi vive alle sue spalle e disprezza le sue leggi. Per questo motivo, ti porto la mia solidarietà e del movimento “Progetto Nazionale” che rappresento, per i fatti dolorosi che stanno colpendo la tua Patria. Come Nazionalisti Italiani, siamo vicini ai Nazionalisti Britannici, al British National Party e al popolo britannico”.

Intanto segnalo che il British National Party è un’ organizzazione islamofoba che si sta avvicinando all’archeofuturismo francese, giusto per inquadrare le tendenze culturali. Il filo conduttore dell’estrema destra è sempre uno: l’islamofobia ( oltre all’anticomunismo, ma questo lo sappiamo da sempre). Ora metterò ai raggi X il testo su riportato rinvenendone le radici, non solo razziste ed anti-popolari, ma anche filo-statunitensi e filo-sioniste.

(1)”Le violenze e le devastazioni, perpetrate dai giovani dei gruppi etnici allogeni (cittadini britannici o meno) dimostrano ancora una volta quello che noi abbiamo sempre sostenuto. Esse dimostrano che l’immigrazione di massa, il multiculturalismo e l’integrazionismo sono falliti e che enormi danni sono stati arrecati alla convivenza sociale, all’economia e alla sicurezza interna”.

Credo che sia interessante rilevare come tutti quelli che si dicono a favore della globalizzazione siano contro l’immigrazione. L’imperialismo, non a caso, si basa sull’esportazione dei capitali finanziari, la deindustrializzazione degli Stati sovrani e la successiva militarizzazione di questi, quindi i colonialisti impiantano i loro apparati burocratici e repressivi, controllano le risorse territoriali e sfruttano la forza lavoro del proletariato autoctono. I marxisti sanno che il colonialismo si basa sullo sfruttamento delle risorse e la militarizzazione del territorio, mentre l’imperialismo, aggiunge a questi due elementi anche lo sfruttamento della forza lavoro e l’assorbimento (e sfruttamento)  di un proletariato altro da quello nazionale. Una cosa è certa: nessun esponente di estrema destra pronuncerà mai le parole “usciamo dalla NATO”, oppure “abbandoniamo le politiche militariste per investire nello Stato sociale”. La destra può assumere anche toni e atteggiamenti populisti ma appoggerà sempre le borghesie militariste e imperialiste. Questo deve essere un punto fondamentale che dobbiamo comprendere, peraltro storicamente dimostrato.

(2) “Esse dimostrano che una società si può reggere unicamente sul senso comunitario derivante dalla comune identità etnica, linguistica e culturale dei propri cittadini. Esse dimostrano che il destino di una società multiculturale, che rinuncia all’identità in nome della libera circolazione della forza lavoro e del consumismo di massa, è la “guerra di tutti contro tutti” e il disfacimento finale. Esse dimostrano che lo Stato non può mostrarsi debole nei confronti di chi vive alle sue spalle e disprezza le sue leggi. Per questo motivo, ti porto la mia solidarietà e del movimento “Progetto Nazionale” che rappresento, per i fatti dolorosi che stanno colpendo la tua Patria”.

Il poeta Pier Paolo Pasolini disse una volta che ‘’il razzismo è un odio di classe inconscio’’. In regime capitalistico un manager, ovunque vada, resta sempre un manager, non perde la sua qualità di gran borghese.

Le comunità sono effettive e quindi reali solo se si fanno portatrici di coesione sociale, di uguaglianza e di solidarietà di classe.

James Connolly, rivoluzionario comunista e patriota irlandese, diceva che l’amor di Patria è vero solo se porta alla lotta per l’abolizione del capitalismo e l’instaurazione del socialismo. Il vero patriota – dice Connolly – combatte per fare, realmente, del suo paese un’avanguardia della lotta anticoloniale. L’estrema destra europea converge con gli Usa e Israele – oltre che sull’islamofobia – su altre due questioni basilari: (1) le problematiche sociali devono essere messe da parte e nessuno deve mai immaginare di modificare i rapporti sociali di produzione ( l’antisocialismo, per capirci ); (2) la coesione comunitaria è data dalla razza e dal mito. Da ciò il mito dell’arianesimo nel nazismo e della Grande Israele nel revisionismo ebraico. Personalmente posso dire che l’islamofobia ha preso il posto del vecchio anticomunismo e, dirò di più, anche del vecchio antisemitismo. Le dinamiche che ho analizzato mi portano a sostenere questo.

Questo programma di estrema destra, filo-americano e filo-israeliano, è sostenuto dalle seguenti organizzazioni politiche:

Bloc Identitaire (Francia), British National Party (UK), CasaPound Italia (Italia), Dansk Folkeparti (Danimarca), English Defence League (UK), Front National (Francia), Partij voor de Vrijheid (PVV, Olanda), Die Freiheit (Germania), Freiheitliche Partei Österreichs (FPÖ, Austria), Fremskrittspartiet (Norvegia), Lega Nord (Italia), Perussuomalaiset (Finlandia), Sverigedemokraterna (Svezia) e Vlaams Belang (Belgio).

Si tratta di organizzazioni che dal neofascismo degli anni ’70 hanno traslocato alla estrema destra pro-neoliberista. Il collante che ha favorito questo passaggio è sempre l’odio verso la religione islamica. Chi tiene i fili dell’estrema destra oggi ? Washington ? Tel Aviv ? Certamente è così. Ho analizzato il profilo ideologico ma non mancano studi che mettono in luce come a Israele faccia capo una vera e propria Internazionale nera ed anti-egalitaria. Per serietà mi dilungo ancora un po’ e faccio solo un esempio ( fra l’altro non italiano ) che è sufficente per inchiodare i critici di questa tesi. Dove mettiamo un collaboratore sionista come Geert Wildes che certamente, se non neofascista, è di estrema destra e si vanta di essere un collaboratore del Mossad? Riporto questa notizia interessante e la evidenzio perchè deve essere approfondita dal lettore:

“Wilders ha eccellenti rapporti anche con i gruppi filo-israeliani degli Stati Uniti. Egli è sostenuto, ad esempio, dal neoconservatore Daniel Pipes, del Middle East Forum. Pipes ha aiutato Wilders nelle spese giudiziarie per il caso istruito contro di lui in Olanda, dove diversi gruppi lo avevano accusato di istigazione all’odio. Negli Stati Uniti, Wilders sta anche in frequente contatto con l’americana-ebraica Pamela Geller, nota come una delle più famigerate propagandiste di odio contro l’Islam. Wilders ha aderito alla campagna della Geller contro Cordoba House, la moschea prevista a Manhattan, da costruire non lontano dal luogo dell’11 settembre. La Geller appartiene alla corrente di estrema destra del sionismo, dove Wilders si sente a casa. Negli Stati Uniti lei non è attiva solo contro i musulmani, ma anche contro gli ebrei che criticano Israele, vale a dire quelli “che sono morbidi con l’Islam”. Proprio come faceva Markuszower in Olanda prima di venire smascherato come informatore del Mossad”. ( Peeter Edel, Geert Wildes: il fantoccio della destra israeliana, 1 dicembre 2010, articolo pubblicato in Italia nel blog di Andrea Carancini

(http://andreacarancini.blogspot.it/2011/03/geert-wilders-il-fantoccio-della-destra.html )

Non posso che leggere tutto questo come un tentativo di costituire una Internazionale antidemocratica fondata sull’islamofobia. Bisogna denunciare questo progetto che, a mio avviso, è eversivo. Israele promuove ideologie razziste, non esita a servirsi di collaborazionisti senza scrupoli, e per questo deve essere denunciata e fermata. Il paragrafo forse si è dilungato in modo eccessivo; l’esempio di Wilders ( ne potrei fare altri: Le Pen, dchiaratamente filoisraeliana, Lega Nord e la super filo-israeliana Casa Pound ) era necessario. Le cose che si dicono vanno sempre provate con documenti alla mano.

Alcuni spezzoni del cattolicesimo, strumenti degli Usa e di Israele ? Il caso di Alleanza Cattolica e i suoi seguaci italiani

Il mio ultimo riferimento riguarda il movimento brasiliano chiamato ‘’Tradizione, famiglia, proprietà’’ e la sua sezione italiana: Alleanza Cattolica.

Il filosofo di riferimento di questo movimento, molto vicino all’ Opus Dei, è Plinio Correa de Oliveira. Questo filosofo aristocratico come tutti i creatori di sette, considera la sua organizzazione una estensione del suo ‘’Ego’’. Ed ecco che abbiamo litanie dedicate alla defunta madre:

 

 

LITANIE DI DONNA LUCILIA

Kyrie, eleison.
Christe, eleison.
Kyrie, eleison.
Christe, audi nos.
Christe, exaudi nos.
Pater de coelis, Deus, miserere nobis.
Filii, Redemptor mundi, Deus, miserere nobis.
Spiritus Sancte, Deus, miserere nobis.
Sancta Trinitas, unus Deus, miserere nobis.

Donna Lucilia, prega per noi.
Madre del Sig. Dr. Plinio, prega per noi.
Madre del Dottore della Chiesa, prega per noi.
Madre del nostro Padre, prega per noi.
Madre dell’Ineffabile, prega per noi.
Madre di noi tutti, prega per noi.
Madre dei secoli futuri, prega per noi.
Madre del Principio assiologico, prega per noi.
Madre del Carattere di Sintesi, prega per noi.
Madre purissima, prega per noi.
Madre della Trans-sfera, prega per noi.
Madre della Serietà, prega per noi.
Madre della Contro-Rivoluzione, prega per noi.
Restauratrice dei Caratteri, prega per noi.
Fonte della Luce, prega per noi.
Generatrice dell’Innocenza, prega per noi.
Conservatrice dell’Innocenza, prega per noi.
Consolatrice del Sig. Dr. Plinio, prega per noi.
Mediatrice del Grand Retour, prega per noi.
Mediatrice di tutte le nostre grazie, prega per noi.
Aurora del Regno di Maria, prega per noi.
Donna Lucilia del Sorriso, prega per noi.
Donna Lucilia delle Visioni, prega per noi.
Fiore più bello di tutti, prega per noi.
Refugium nostrum, prega per noi.
Consolatrix nostra, prega per noi.
Auxilium nostrum nella “Bagarre”, prega per noi.
Causa della nostra perseveranza, prega per noi.
Vaso di logica, prega per noi.
Vaso di Metafisica, prega per noi.
Martire dell’isolamento, prega per noi.
Regina della sofferenza serena, prega per noi.
Regina dell’amabilità, prega per noi.
Regina della Serenità, prega per noi.
Donna Lucilia, Madre e Signora nostra, aiutaci [27].
Donna Lucilia, nostra più grande mediatrice presso la Madonna, aiutaci.

V) Prega per noi, Madre del Dottore della Chiesa.
R) Affinché siamo fatti degni delle promesse del Sig. Dr. Plinio.

Per questi esponenti dell’ estrema destra mondiale la religione diventa uno strumento necessario per creare disgregazione sociale. Capiamoci, cristianamente parlando, Plinio Correa de Oliveira – e il suo guru italiano, Massimo Introvigne – è un ateo devoto, infatti l’ideologo brasiliano scrive:

La lotta fra la Rivoluzione e la Contro-Rivoluzione è una lotta che, nella sua essenza, è religiosa […]. È facile vedere la parte della Madonna nella lotta fra la Rivoluzione e la Contro-Rivoluzione […]. Maria è la Mediatrice Universale, è il canale attraverso il quale passano tutte le grazie. Pertanto, il suo aiuto è indispensabile perché non vi sia Rivoluzione, o perché questa sia vinta dalla Contro-Rivoluzione […]. La devozione a Maria è condizione sine qua non perché la Rivoluzione sia schiacciata, perché vinca la Contro-Rivoluzione”

“La Rivoluzione non è frutto della semplice malizia umana. Quest’ultima apre le porte al demonio, dal quale si lascia eccitare, esacerbare e dirigere […]. La parte del demonio nell’esplosione della Rivoluzione è stata enorme. (“La devozione mariana e l’apostolato contro-rivoluzionario”, in Cristianità, nov.- dic. 1995, p. 9 ss.)

La religione nell’ottica dell’estrema destra deve conferire all’occidentalismo un carattere messianico preparando la matrice ideologica dell’americanismo e del sionismo bellicoso. Ecco perché l’islamofobia è stato un collante efficace che ha attratto molte organizzazioni neofasciste dando loro un ruolo attivo. I neofascisti sono grati agli Usa anche pur (mal) celando il loro servilismo.

L’antisionismo è l’antifascismo del XXI secolo

Questa mia analisi prende in esame l’estrema destra classica ( in Italia le organizzazioni alla destra di Berlusconi, per intenderci ) ma le dinamiche argomentative, in alcuni casi ( si veda l’esempio di Saya ), fanno perdere la linea di confine fra l’estrema destra e il neofascismo, differenziati, almeno, da una prospettiva politologica.

Mia personale negligenza? Non credo, in realtà più che fare una differenzazione rigida, da un punto di vista antimperialistico, credo che sia più importante ( e alla fine è quello che ho cercato di fare) indagare le ragioni che hanno spinto gli eredi di Mussolini, Hitler e Franco ad intraprendere una nuova Crociata oppure ad alzare la bandiera con la Stella di Davide. Opportunismo, servilismo verso i potenti, razzismo? C’è questo ed altro. Preme però sottolineare come, anche culturalmente, certi personaggi si siano schierati puntualmente dalla parte dei vincitori. Un altro esempio eloquente è quello di Julius Evola che da ideologo del nazismo, pur continuando a mantenere ammirazione verso il progetto hitleriano, difese l’imperialismo statunitense ed elogiò il sionismo. Chi ha competenze filosofiche, in effetti, dovrebbe indagare come mai molti antisemiti ( in questo caso ho citato Evola ) siano diventati convinti sionisti. Israele stessa ha collaborato con dittature militari antisemite. Insomma, l’occidentalismo genera mostri della peggior specie.

Una provocazione finale voglio lanciarla: dati, oggi, i rapporti di forza fra le classi, l’anti-americanismo e l’antisionismo hanno preso il posto del nobile antifascismo storico. L’antisionismo è l’antifascismo del XXI secolo. Provocazione pesante ma ampiamente dimostrabile. Ciò che ho cercato di fare in questo articolo.

Conclusione

I neofascisti hanno pienamente prestato servizio in tutti i progetti eversivi statunitensi, insieme all’ estrema destra classica, diventando il braccio armato non solo degli Stati Uniti ma anche di Israele. Gli esempi italiani che ho portato, eterodossi, dato che non mi sono soffermato sulla più famosa ed atlantissima Casa Pound o sugli islamofobi di Forza Nuova, sono eloquenti. Il neofascismo si è prontamente riciclato da neocorporativista a neoliberista e da antisemita ( ma spesso in collaborazione con i sionisti e protetto da Israele ) ad islamofobo. Da lì è nata una destra atlantica ed apologeta delle guerre di rapine della NATO. Casa Pound appoggiò Berlusconi e benedì Bush mentre la Lega Nord instaurò stretti rapporti con Israele per promuovere l’islamofobia. Questo è ciò che posso dire in poche battute su queste due organizzazioni reazionarie che  non ho analizzato nell’articolo ma di cui oggi molto si parla. I neofascisti rimasti continuano il loro ruolo di provocazione per contro del Grande Capitale, la loro linea culturale è più o meno sempre quella del White Power, difficile fare distinzioni e differenziazioni nella loro evoluzione e genesi storica: sono la manovalanza degli Usa. Non giriamoci attorno anche se la cosa deve essere costantemente studiata e monitorata

Potremmo dire, in conclusione, mutuando le parole di Lenin, che “i fatti hanno la testa dura” e – per quello che mi riguarda – là dove troverai una ambasciata statunitense ed israeliana, troverai anche dei neofascisti a fare da cani da guardia.

Altri siti consultati:

1)   http://kelebeklerblog.com/2011/11/07/un-sondaggio-sulle-destre-populiste-europee/

2)   http://www.voltairenet.org/Daniel-Pipes-esperto-dell-odio

3)   http://www.kelebekler.com/cesnur/storia/it11.htm

(Dedicato in particolare ad Antonio Gramsci, Abram Leon, Roby Santucho e a tutti quelli che hanno perso la vita contro il fascismo e il neofascismo in Italia e nel mondo

Stefano Zecchinelli

 

Tendo a distinguere fascismo e neofascismo  (di qualunque forma) per un motivo fondamentale, che provo a riassumere così:
-1920, culmine dell’era della “massa e dell’acciaio”, cioè dei grandi eserciti, dei luoghi collettivi di lavoro, di bisogno di manodopera e di “spazio vitale”. In questo contesto, la grande borghesia (che giustamente
chiami in causa) preferisce sistemi molto statalizzati, accentratori, che comandano la società sul modello della guerra di massa: parole d’ordine, disciplina, obiettivi da realizzare volontaristicamente, quindi massimo conformismo ideologico (e anche scolastico, linguistico, etnico, comportamentale).
Sotto questo punto di vista, sperando di non essere frainteso, potremmo dire che fascismo, New Deal e
bolscevismo (tolta la “grande borghesia”) si somigliano, per lo meno in quella fase storica,  e lo stesso discorso vale anche per la socialdemocrazia europea del dopoguerra.

– anno 2000 in poi: contrazione della base energetica della società, superfluità del lavoro, flusso continuo e mutevole dei sistemi di produzione, finanziarizzazione. Non c’è più nulla da disciplinare, se non i rapporti tra “individui” (ecco l’esplosione dell’importanza della legge, dei “diritti individuali”, del politicamente corretto), lo Stato si dissolve,  gli eserciti diventano una roba per pochi tecnici e molti robot, le fabbriche si svuotano, il problema per la grande borghesia non è più di disciplinare nessuno, ma eventualmente di
licenziare o di fluidificare i rapporti: niente più proletari fordiani, servono precari con la partita IVA.

Ovviamente ho tagliato con l’accetta, ma intendo dire che anche se qualcuno ricostituisse il
Partito Nazionale Fascista con tutti gli stessi simboli, sarebbe oggi tutt’altra cosa rispetto a quello che è stato a suo tempo.
In questo senso, non do molto peso al fatto che Henry Ford avesse simpatie per il regime di Hitler; mentre è interessante notare come il complesso militare-industriale statunitense ripeta oggi un elemento fondamentale del fascismo  e del nazismo, cioè il fatto che lo Stato investe somme enormi nel mantenere un sistema militare che poi ha bisogno di fare guerre. In un contesto però moderno e fluido, quindi senza alcun bisogno della disciplina volontarista o del livellamento culturale e sociale che hanno caratterizzato i fascismi storici.
In questo senso, l’obiettivo di apparati come la CIA è assai diverso da quello dell’Ovra o della Gestapo.

Poi molte cose avvengono per effetto scacchiera: i serbi maltrattavano gli albanesi, i tedeschi
hanno schiacciato i serbi, e quindi gli albanesi del Kosovo a loro tempo si schierarono a fianco
dei tedeschi; i palestinesi speravano in un aiuto tedesco contro gli ebrei, e paradossalmente i
sionisti di destra speravano pure loro in un aiuto tedesco contro gli inglesi; gli ucraini
cattolici videro nei tedeschi dei liberatori dal dominio sovietico, proprio come i serbi videro
nei russi i propri salvatori. E questo ha lasciato uno strascico di ricordi simbolici, ma non per questo si tratta della “stessa cosa”.

Dove mi trovo invece pienamente d’accordo con te è quando sottolinei come l’estrema destra attuale
accantoni la questione dei rapporti di classe, sostituendola con la falsa questione della “comunità etnica”. Ed è un meccanismo micidiale, perché i rapporti di classe diventano sempre più invisibili: non essendoci più “il Padrone della Fabbrica”, la nostra sopravvivenza sembra che  dipenda solo dalla fortuna, dall’azzeccare il
lavoro precario che ci permetterà di sopravvivere individualmente per qualche mese, uno sfratto
sembra un fatto tra me e il padrone di casa.
Mentre “gli zingari”, “le musulmane velate” e tutto il resto restano realtà visibili e facili da definire.
Solo che questo meccanismo in Europa occidentale almeno mi sembra piuttosto lontano dal tipo di
interessi che c’erano nei primi decenni del Novecento: Salvini non ha trovato un Krupp, e credo che non lo troverà. E senza Krupp, non esiste – a mio avviso – il nazismo.
Il problema principale non è che il neofascismo possa occupare spazi di potere in Europa
occidentale bensì che possa rubare spazio a un’opposizione più sensata.
Credo che a Torre Sapienza, la gente del quartiere abbia molti motivi per protestare; e probabilmente , – anche se non conosco da vicino la situazione, -hanno anche ragione a protestare perché il Comune ha pensato bene di mettere alcune migliaia di disperati raccolti a caso e definiti “Rom” in un unico campo vicino a loro. E probabilmente a questo reale problema (che è un problema anche per i Rom) si è aggiunto il “tocco” simbolico quando hanno scaricato nella stessa zona 35 profughi – sicuramente innocui – senza
consultare il quartiere.

A Badia Prataglia, un paesino di 700 abitanti nei pressi di Arezzo, lo  Stato sta per  “scaricare” 100 profughi tutti in un unico plesso, e capisco perfettamente il fatto che il paese si stia ribellando.
Il problema però non sta nell’esistenza dei disperati, ma nella mancanza di lavoro, nella piccola corruzione delle cooperative precarie, negli sfratti e nella “gentrificazione” che produce ghetti per “bianchi” e ghetti per “neri”: e su questi temi l’estrema destra, che non ha certamente nulla di utile da dire, sguazza nel suo brodo.

Miguel Martinez

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