Nato e Ue hanno un nuovo problema nei Balcani

Si sta delineando un asse strategico tra l’Ungheria di Orban, la Serbia di Vucic e la Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina che minaccia la secessione. Nel Kossovo la situazione resta pericolosamente tesa e la vittoria alle presidenziali slovacche di Pellegrini consolida in tutta l’area il partito euroscettico che vuole mantenere buone relazioni politiche ed economiche con la Russia.Anche in Moldavia il precario equilibrio politico rischia di precipitare. Non vi è solo la questione della Transnistria, decisamente filorussa, da anni oramai Stato indipendente, pur non riconosciuto dall’Onu. Ma vi è anche la questione della regione autonoma della Gagauzia. La governatrice Evgheniya Gutul, legatissima a Putin, è pronta alla secessione se la Moldavia dovesse perdere o cedere la sua sovranità entrando nella Nato e nella Ue o addirittura unirsi alla Romania, che nel frattempo sta facendo notevoli sforzi per la costruzione nel paese della maggiore base Nato in Europa. Insomma, si determinerebbero tutte le condizioni per una vera e propria guerra civile in Moldavia. Come sfondo c’è l’Austria, paese che esprime una politica forte di neutralità sulla guerra in Ucraina e dove vi è un partito comunista – forse l’unico in Europa – in forte crescita. È dai tempi delle guerre per la disgregazione della Iugoslavia, voluta cinicamente dall’Occidente e con una Russia allora impotente, che non si determina una situazione di così grande tensione nei Balcani, che di nuovo sono diventati una potente bomba a orologeria nel cuore dell’Europa, che rischia di esplodere da un momento all’all’altro, a conferma che l’equilibrio voluto dall’Ue e dalla Nato in questa area geografica non era una soluzione, ma era foriero di altri possibili drammatici conflitti militari. Oggi però ci sono due novità importanti: la Russia non è quella degli anni dello smembramento della Jugoslavia e vi è un nuovo attore nell’area, la Turchia, sempre più una potenza regionale, che aspira, non nascondendolo, ad avere nei Balcani una sua forte influenza. Con la Turchia in forte espansione tutti devono misurarsi e fare i conti.Allora i Balcani, che qualcuno si illudeva di aver “normalizzato”, tornano ad essere protagonisti in Europa portando a Bruxelles tutte le tensioni e le contraddizioni che l’Occidente non è in grado di affrontare e risolvere in questa regione. Ovviamente ciò favorisce la Russia che è tutt’altro che isolata nell’area. Quello, pertanto, che sta avvenendo in questa parte dell’Europa, ai confini con l’Italia, non può che preoccupare la Nato e la Ue. Da qui le feroci campagne contro Orban, come se nel resto dell’Europa siano garantite tutte le libertà e la democrazia, l’ostracismo nei confronti di Belgrado e una politica ondivaga, di alti e bassi verso la Turchia di Erdogan, considerato un dittatore con cui si possono però fare affari.Sì, la Nato e la Ue hanno nel cuore dell’Europa un grosso problema che può deflagrare ma si fa finta di non vederlo, a iniziare dal governo e dal parlamento italiano, che dovrebbero essere invece seriamente preoccupati e quindi condurre una qualche azione politica e diplomatica. Ma si sa, siamo i servitori sciocchi della Nato e degli Usa, nulla più.

Fonte foto: Sarajevo Times (da Google)

11 commenti per “Nato e Ue hanno un nuovo problema nei Balcani

  1. Giulio Bonali
    8 Aprile 2024 at 9:23

    Interessantissima segnalazione di fatti nuovi (una volta tanto inducenti all’ ottimismo, sia pur solo in parte e moderatamente!) largamente ignorati anche fra chi si batte contro l’ imperialismo euroatlantico.

    “Da qui le feroci campagne contro Orban, come se nel resto dell’ europa fossero garantite tutte le libertà e la democrazia…”.
    “Corollario” di non eccelsa importanza, almeno per me personalmente: feroci campagne nelle quali perfettamente si inquadra l’ operato di Ilaria Salis e che consente di evidenziarne l’ inesistente “tasso di antifascismo” autentico, ovvero il carattere mistificatorio, falsissimo (tipicamente “piddinoide”) del preteso, sedicente “””antifascismo”””.

    • Fabrizio Marchi
      8 Aprile 2024 at 13:16

      Ilaria Salis non fa parte dell’area del PD (lo dico solo per precisare le cose, sia chiaro..) ma di quella della sinistra (pseudo)antagonista che comunque finisce di fatto per essere subalterna al PD e soprattutto imbevuta di ideologia politicamente corretta, femminista e neoliberale , cioè l’ideologia attualmente egemone dell’attuale sistama capitalista e imperialista (figuratevi quindi quale simpatia possa avere nei confronti di tale “sinistra”…).
      Chiarito questo – dopo aver spiegato tante e tante volte la mia posizione politica in merito alla vicenda e avendo spiegato qual è il gioco politico e geopolitico che c’è alle spalle, credo che la Salis debba comunque essere liberata perchè rispetto al reato di cui è accusata (accusa tuttora vaga e non circostanziata…) per il quale si trova da quasi un anno e mezzo in carcerazione preventiva, ha già pagato sufficientemente. Dopo di che il fatto che in tutte le carceri del mondo ne succedano di tutti i colori, la gente venga ammazzata, malmenata, a volte torturata è altro discorso che oviametne deve essere stigmatizzato e denunciato. Però non facciamo “benaltrismo”, perchè allora questo si potrebbe fare sempre. Con questo criterio chiunque poteva alzarsi (cosa che infatti è accaduta..) e, a proposito del caso Cucchi, dire “Bè, ma in tutto il mondo ne succedono di ben peggiori…ecc. ecc. “. Non mi sembra una cosa seria. Il fatto di essere distanti politicamente anni luce dalla Salis e ritenere che la sua azione politica sia addirittura politicamente controproducente (parlo del piano politico, non di quello etico perchè per me i nazisti sono feccia, nè più e nè meno dei mafiosi o dei trafficanti di droga o di esseri umani, e chi gliele suona ha tutte le ragioni per farlo) non significa che debba marcire in galera a causa delle leggi di un paese reazionario (come tanti altri paesi e governi reazionari, criticare quello ungherese non significa salvare gli altri…). Spero di essere riuscito a spiegarmi.

  2. Giulio Bonali
    8 Aprile 2024 at 20:49

    E io spero di essere riuscito a spiegarmi circa lo PSEUDOanfifascismo della Salis, che a me personalmente interessa molto più della sua vicenda carceraria.

    • Fabrizio Marchi
      8 Aprile 2024 at 21:33

      Anche a me se è per questo. In ogni caso, analisi geopolitica a parte, attacco strumentale dell’UE a parte in funzione antirussa, il governo di Orban, per quanto mi riguarda, resta comunque un governo reazionario e indifendibile (geopolitica a parte, ma questo lo abbiamo già chiarito) e in quanto tale non è di certo incriticabile. Non manco di fare critiche anche a Cuba e alla Cina, figuriamoci se non critico Orban (a prescindere dalla vicenda Salis, ovviamente..)…Ma per favore…

  3. Giulio Bonali
    9 Aprile 2024 at 8:35

    “Per favore” cosa???

    Dove e quando avrei mai negato che il governo Orban é reazionario e fascisteggiante???
    Ma gli altri dell’ EU (per non parlare di quelli di Kiev o di Telaviv sono ancor più e più pericolosamente reazionari e nazifascisti (tout court) e non bisogna fare di tutte le erbe un fascio!
    E per lottare efficacemente per la democrazia e la giustizia non bisogna di certo ignorare le differenze, “sfumature”, conflittualità esistenti fra i nemici ed é necessario far leva anche sulle contraddizioni intercapitalistiche e interimperialistiche.

    Quanto all’ “affare Salis” ripeto che poco mi interessa personalmente delle giuste ragioni di questa pseudoantifascista e dei torti dello stato reazionario e fascistegiante (meno di altri) ungherese.
    Personalmente in tutta la discussione sviluppatasi su L’ Interferenza ho sempre messo in risalto ciò che più mi preme; cioé soprattutto l’ insopportabile ipocrisia del pessimo (senza virgolette) “buonismo” politicamente corretto e dei suoi corifei politici e mediatici: ma vogliamo o no fare un confronto (e trarne tutte le conseguenze) fra gli anni di carcerazione domiciliare e di durissima detenzione già scontati da Assange “legalmente” (secondo le leggi e le procedure giuridiche occidentali) per il “reato” di aver detto la verità denunciando crimini mostruosi, le infamanti accuse falsissime e le docce scozzesi di speranza-disperazione che ha dovuto subire, certamente meno scenografiche ma molto più truculente e dannose alla salute fisica e mentale, molto più configurabili come torture, sia pure atipiche che qualsiasi scenografica messa in scena di manette e catene, e ciò che sta passando costei se non altro per avere commesso quello che é comunque pur sempre un reato vero di violenza?
    E soprattutto vogliamo o no di confrontare (e trarne tutte le conseguenze del caso) i tempi con i quali, molto emblematicamente e sintomaticamente, stampa, TV, “social” e restante circo mediatico occidentale ha trattato e tratta questi due casi giudiziari di ben diversa gravità?
    O vogliamo farci “dettare l’ agenda” dal nemico?
    Perché la scelta degli argomenti da trattare e degli spazi e tempi da dedicare ad essi non é certamente meno importante del modo in cui vengono trattati, nella sistematica opera di falsificazione condotta dagli strumenti ideologici del grande capitale monopolistico finanziario che opprime l’ umanità presente e minaccia l’ umanità futura e nei modi in cui vanno contrastati.

    Ultima considerazione: pur non disprezzando ed odiando i fascisti e i nazisti meno di te, sono ben disposto ad invocare la repressione legale e statale, e anche a menar le mani se é il caso, quando costoro compiono reati o comunque violenze e soprusi contro democratici, antifascisti o chiunque altro, ma non a farlo solo per le loro (sia pure aberranti ed odiosissime) idee; e questo sia per principio, sia anche perché non ignoro i casi di diverse persone educate nel fascismo e fasciste in buona fede che hanno saputo con esemplare onestà intellettuale riconoscere i loro errori di fronte ai fatti e acquistare una encomiabile coscienza democratica e antifascista; per esempio durante la seconda guerra mondiale non pochi ex fascisti hanno combattuto valorosamente e talora eroicamente nella resistenza.

    • Fabrizio Marchi
      9 Aprile 2024 at 10:09

      Non riesco veramente a capire. Le tue obiezioni avrebbero un fondamento se fossero dirette a qualcuno della “sinistra” liberal ma fatte qui…
      Ti risulta che da queste parti si considerino meno pericolosi e reazionari rispetto a quello di Budapest i governi di Kiev o Tel Aviv (di destra o di “sinistra” poco cambia in quest’ultimo caso…) o di Londra e Washington? Prova tu stesso a verificare il numero degli articoli qui pubblicati sui governi reazionari e nazifascisti di Kiev e di Tel Aviv e quanti incece dedicati a quello di Budapest, reazionario e razzista ma certamente innocuo rispetto agli altri. La Francia? L’Inghilterra? Governi Certamente ben più pericolosi e soprattutto imperialisti dell’Ungheria. Ti risulta che siamo teneri nei loro confronti?… Ti risulta che siamo schierati al loro fianco contro il governo ungherese?…
      E allora? Questo ci dovrebbe impedire di fare un’analisi lucida sulla natura reazionaria del governo di Orban? Al di là, ovviamente delle questioni geopolitiche sulle quali la nostra posizione è netta e chiara.
      Assange? Non ce ne siamo mai occupati? Basta che vai nello spazio dedicato alla ricerca degli articoli e digiti il suo nome… E il fatto che Assange sia stato sepolto vivo significa che non dobbiamo spendere neanche una parola per la Salis, al di là della nostra distanza ideologica e politica dalle sue posizioni politiche e dalla strumentalizzazione politica alla quale lei oggettivamente si presta e si è prestata? Ma non lo vedi che questo è il classico benaltrismo? Su questo giornale ci siamo occupati e ci occupiamo di tutto, dalle cose più importanti a quelle anche talvolta meno importanti, perchè la realtà è fatta di tante cose e quindi è gusto occuparsi anche di quelle meno importanti. Ci sono contraddizioni principali e contraddizioni secondarie. Io credo che sia giusto occuparsi di tutto, cosa che noi abbiamo sempre fatto. Ci siamo occupati anche di fenomeni di costume, anche di calcio, se è per questo. E allora? In quel caso allora dovremmo essere criticati perchè perdiamo tempo con cosucce secondarie invece di occuparci solo e soltanto di imperialismo e di guerra mondiale? Io non riesco a capire… Abbiamo pubblicato tre articoli, tre, sulla Salis e credo una cinquantina su Assange, denunciando la persecuzione e le vessazioni (ben maggiori di quelle sopportate dalla Salis) a cui è stato ed è sottoposto. E ora, proprio tu, ci vieni a dire che invece di occuparci della Salis e delle sue condizioni dovremmo denunciare quelle di Assange?…
      Bah…
      Ripeto, un giornale come il nostro si occupa di tutto. Per scelta editoriale e politica. Poi ci sono riviste specifiche e specializzate che si occupano solo di alcuni temi, ma non è questo il nostro caso. per il resto non so co’saltro dirti, mi sembra una polemica veramente senza senso.

      • Giulio Bonali
        9 Aprile 2024 at 16:12

        Al contrario che in queste e altre precedenti precisazioni (che accolgo ovviamente con piacere e anche con un certo sollievo), in risposta alle critiche mie e di altri lettori, negli articoli e interventi sul “caso” Salis sinceramente non mi é parso di trovare (distrazione o incomprensione da parte mia? Può darsi, forse) una chiara e netta critica all’ uso che ne fa l’ ideologia dominante pseudoantifascista ma piuttosto una trattazione non troppo dissimile da essa.
        Spero che ora le incomprensioni reciproche siano state superate.

        • Fabrizio Marchi
          10 Aprile 2024 at 0:58

          Giulio, non so cosa dirti, a me pare di essere stato molto chiaro, non so cos’altro dirti se non rileggere l’articolo…Ho detto con molta nettezza che l’UE e la “sinistra” stanno strumentalizzando la vicenda Salis (al di là della questione giudiziaria sulla quale mi sono già espresso) per attaccare il governo ungherese in funzione antirussa. E questo contiene ovviamente una critica implicita ma direi anche esplicita. Dopo di che questo non mi porta a inneggiare a Orban e alle sue sorti magnifiche e progressive. Posso tutt’al più appoggiarlo in chiave tattica ma fermiamoci là. Se serve e ha una utilità politica io posso imbarcare anche la cacca (autonomia del politico, Machiavelli, Schimtt, Lenin e Tronti) ma non mi potete chiedere di dire che la cacca odora, perchè la cacca puzza, e questo è un fatto oggettivo. E siccome non siamo un foglietto di agit prop ma un giornale di riflessione politica, io credo che sia giusto dire le cose come stanno o quanto meno come le vediamo. Per cui difendo Orban per ragioni tattiche dall’attacco strumentale dell’UE ma ribadisco che Orban è un reazionario di destra e razzista, quindi in ultima analisi un nemico, e non può minimamente essere messo sullo stesso piano di altri governi dell’area Brics, di cui peraltro non fa parte e a mio parere non ha nessuna intenzione di farne parte. Mi pare di avere esplicitato con chiarezza questa mia posizione anche nell’articolo, però può darsi che invece non sia così. In tal caso mi hai dato l’opportunità di spiegarla meglio.

          • Giulio Bonali
            10 Aprile 2024 at 8:59

            Perché invece io avrei mai “inneggiato a Orban e alle sue sorti magnifiche e progressive”???
            Ma dove e quando mai???

            Al contrario, anch’ io ho parlato con non minor nettezza di te (ma attribuendo loro scarsa importanza rispetto alla necessità di lottare contro il nazismo ucraino e sionista, per la libertà di pensiero innanzitutto nell’ “Occidente più allineato e coperto”, per così dire, per casi di iniquità e ingiusta repressione e persecuzione ben più gravi come quello di Assange) delle “GIUSTE RAGIONI di questa pseudoantifascista e dei TORTI dello stato REAZIONARIO E FASCISTEGGIANTE (meno di altri) ungherese” [evidenziazioni in maiuscolo non presenti nell’ originale]; mi scuso per l’ autocitazione (una delle tante possibili) cui mi costringi.

            Se questo non dimostra da parte mia senza la minima ombra di dubbio un “appoggio in chiave tattica fermandosi là” vorrei sapere cosa invece potrebbe significare. Forse un’ esaltazione di pretese “magnifiche sorti e progressive”???
            “Ma per favore” dovrei essere io a dirlo a te!

            E quando mai parole come “reazionario e fascisteggiante” possono essere metaforicizzate in “profumo” piuttosto che in “puzza di merda”, della quale per lottare efficacemente e non limitarsi a critiche “”””buonistiche”””” inani nel migliore dei casi, utili al nemico di classe nei peggiori talora bisogna sporcarsi le mani e torturarsi le narici???

            Quindi le parole “per cui difendo Orban per ragioni tattiche dall’ attacco strumentale dell’ UE ma ribadisco che Orban é un reazionario di destra e razzista [per me Macron e molti altri lo sono ancora di più, N.d.R.], quindi in ultima analisi [ma per me non solo in ultima analisi, N.d.R.] un nemico, e non può minimamente essere messo sullo stesso piano dei governi dei BRICS [per me criticabilissimi anche se da sostenere, N.d.R.]” non devi dirle a me, a meno che non intenda sfondare porte aperte (anche Stalin, giustamente, anzi genialmente, ha raggiunto accordi tattici con acerrimi nemici, gentaglia come Churchill e perfino Hitler).

          • Fabrizio Marchi
            10 Aprile 2024 at 15:41

            Giulio, il tutto è nato da una tua critica al mio articolo al quale ho risposto. Dopo di che ne è nato il batti e ribatti. Punto. Mi pare che ci siamo chiariti.

  4. Giulio Bonali
    9 Aprile 2024 at 8:43

    “Nazisti tout court” volevo riferilo ai governi di Kiev e di Telaviv, non a quelli della C E, dei quali comunque secondo me quasi tutti gli altri sono più biecamente e pericolosamente fascisti di quello di Budapest.

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