Turchia: dal fallito golpe alla Erdocrazia islamista?

Il fallito colpo di Stato in Turchia presenta un bilancio sempre più drammatico: Stando ai dati forniti in conferenza stampa dal primo ministro Binali Yildirim e riportati da Al Jazeera, sono 161 i morti tra i civili e le forze governative, 104 i morti fra i golpisti, 1.140 i feriti e 2.839 i militari arrestati, anche se il numero di arresti è destinato a crescere 1. Insomma, possiamo concludere che si sta chiudendo una vera e propria morsa repressiva contro le opposizioni anti-governative. Domanda: riguarderà solo i militari golpisti? Difficile credere – sarebbe davvero da sciocchi – che Erdogan si fermerà alle opposizioni di ‘’destra’’.

La prima cosa da chiarire è la natura politica e sociale del fallito golpe. Il Segretario del Partito comunista del Canton Ticino, Massimiliano Arif Ay, in stretto contatto con il gruppo kemalista e post-maoista del Vatan Partisi, ha ricevuto poche ore dopo la diffusione delle primissime, drammatiche, notizie, questa interessante email da parte del vicepresidente del Vatan Partisi, Yunus Soner. Leggiamo:

‘’Ieri sono stati resi noti i capi d’accusa contro 2000 ufficiali gülenisti.
Capi d’accusa anche contro sindaci HDP (separatisti curdi filo-USA), come chiarito dal ministro degli interni.
La Turchia ha cominciato un riavvicinamento con il governo siriano. È noto da fonti primarie. Accanto a Russia ed Egitto.
Il golpe è una reazione contro ciò
.
E tutti i generali kemalisti del Vatan Partisi affermano che lo Stato Maggiore Generale non farebbe mai una cosa simile’’ (informazione tratta dalla pagina facebook del sito sinistra.ch)

Pochi giorni prima, il quotidiano del Vatan Partisi, Aydinlik, pubblicava un articolo intitolato ‘’A settembre vi sarà un golpe imperialista’’ sottolineando la nuova contrapposizione fra la Turchia e gli Usa a seguito del ripristino delle relazioni commerciali fra Ankara e Mosca. Una domanda che definirei ‘’scomoda’’, arrivati a questo punto, è d’obbligo: si tratta realmente – come dice il Vatan Partisi – di un golpe imperialista pilotato da Washington oppure i restanti ufficiali gulenisti si sono uniti ai militari kemalisti scontenti – una parte importante della base dell’esercito turco – nel tentativo di prevenire una seconda purga?

Ad avvalorare questo dubbio c’è la dichiarazione del Capo del Comitato degli Affari Esteri del Consiglio Federale russo, Konstantin Kosachev, il quale ha espresso un giudizio, quanto mai eloquente, sulla disastrosa politica di Erdogan: Il tentato golpe è un risultato dell’allontanamento del governo turco dal kemalismo 2. Domanda: bisogna leggere questa frase come un sostegno, seppur celato all’opinione pubblica internazionale, da parte di alcune fazioni dell’elite russa ai golpisti oppure Kosachev si limita a dire all’AKP – cosa più probabile – ‘’chi è causa del suo male pianga se stesso’’? Detto questo, le incertezze restano: la posizione del Vatan Partisi, riacquista vigore di fronte all’ormai certa notizia che La base militare di ‪#‎Incirlik dove stanziano militari americani sembra essere senza elettricità, secondo fonti USA. Pare infatti che da lì siano partiti i rifornimenti per i golpisti. La tensione fra l’esercito turco e quello americano è alta (informazione tratta dalla pagina facebook del sito sinistra.ch).

L’estrema vicinanza ai settori ‘’patriottici’’ dell’esercito ‘’ottomano’’ è valsa a questa organizzazione ‘’post-maoista’’ l’accusa di ‘’tradimento’’ da parte della sinistra comunista turca, comunque sia le informazioni del giornale online Aydinlik ci sono di grande aiuto nell’analizzare, in modo serio ed accurato, i fatti di Istanbul. Domanda: dobbiamo considerare una mera casualità che ‘’Il 21 aprile 2016 la Corte suprema turca ha finalmente annullato l’insieme del processo e le relative 275 condanne politiche poiché tutto il caso “Ergenekon” non è stato provato e si è rivelato di fatto una farsa orchestrata a vantaggio della setta del magnate islamista turco-statunitense Fetullah Gülen che, da qualche tempo a questa parte, ha iniziato una guerra di potere contro Erdogan, giudicato troppo “patriota” per i piani imperialisti nella regione’’ 3 ? Erdogan non è affatto un ‘’patriota’’ ma, da leader capitalista con chiare tendenze imperialistiche, cerca di aprire nuovi mercati, ovvero nuovi margini di espansione, al periferico capitalismo turco. La debolezza del suo programma politico, nel lungo periodo, risiede nella subordinazione, militare e soprattutto d’intelligence, nei confronti degli imperialismi statunitense ed israeliano. La borghesia ‘’neo-ottomana’’ è (semi)indipendente e guarda con ostilità al potentissimo Stato ‘’per soli ebrei’’; dall’altra parte, la burocrazia di Ankara non ha mai cessato di essere una proiezione del complesso militar-industriale statunitense e della lobby sionista. Il Sultano Erdogan si trova in mezzo a questi due blocchi – borghesia sciovinistica; militari ‘’vendipatria’’ – e, ben presto, potrebbe ritrovarsi schiacciato dalla loro, ingestibile, forza d’urto.

Il giornalista Bahar Kimyongur ha riferito che la mente del putsch sarebbe il colonnello Muharrem Köse, di origini alevite. Domanda: epurato l’esercito dai gulenisti filo-Usa, l’AKP passerà al massacro sistematico delle sinistre e della minoranza alevita considerato che molti membri di questo gruppo etnico-religioso militano nella guerriglia guevarista del DHKP-C ? Il Partito comunista turco non si tira di certo indietro e vede nel ‘’fallito golpe’’ l’inizio di una ancora più oscurantista, ‘’Erdocrazia’’: ‘’Anche se non hanno orchestrato questo colpo di stato, Erdoğan e AKP faranno ogni sforzo per utilizzare le condizioni risultanti e il sostegno che hanno ricevuto come mezzo per aumentare la loro legittimità. Il nostro popolo deve essere in allerta contro le misure che AKP certamente prenderà nei giorni a venire. Aumentare la lotta contro l’AKP e i suoi piani oscuri è l’unico modo per evitare che il blocco di questo tentativo di colpo di stato fallito si trasformi in un conseguente consolidamento del governo dell’AKP e sia utilizzato come uno strumento per trasformare la l’instabilità della Turchia dell’AKP in stabilità. Il fatto che tutte le moschee in Turchia hanno trasmesso una continua propaganda in favore di Erdogan tutta la notte è un’indicazione concreta dell’urgenza del nostro compito che è nelle nostre mani’’ 4.

Proprio in queste ore i sostenitori della Fratellanza Musulmana stanno sventrando i corpi di alcuni militari anti-Erdogan catturati. Le immagini che ci sopraggiungono sono raccapriccianti; ci sono state, perfino, delle decapitazioni.

Il futuro della patria di Mustafa Kemal, Nazim Hikmet e del marxista Deniz Gezmis diventa, giorno dopo giorno, sempre più nero.

http://www.repubblica.it/esteri/2016/07/16/news/turchia_dopo_golpe_fallito_erdogan-144228227/

http://haber.sol.org.tr/dunya/rusya-darbe-girisiminin-nedeni-ataturk-cizgisinden-cikmaya-tepki-162251

http://www.sinistra.ch/?p=4498

http://ilpartitocomunista.it/2016/07/16/il-pc-di-turchia-sul-tentativo-di-golpe/

 

 

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