Turchia: la guerriglia del DHKP-C sfida l’oscurantismo jihadista

‘’Non posso sparare ai soldati semplici, sono miei fratelli’’ (Denis Gezmis)

Il golpe fallito contro la dittatura di Erdogan ha prodotto una violentissima reazione da parte dell’Akp. Il Sultano di Ankara è riuscito a coalizzare tutte le principali organizzazioni politiche reazionarie, dimostrando d’aver costituito, negli anni, un vero e proprio movimento reazionario di massa: dai reduci di Daesh fino ai Lupi Grigi, tagliagole già vicini al neonazismo europeo e interni all’Organizzazione Gladio, nessuno fra questi si è rifiutato di dare man forte agli islamisti al potere. Eliminati i militari golpisti, la Turchia rischia di precipitare nel buio dell’oscurantismo.

Un golpe reazionario contro un governo ultra-reazionario

La natura ‘’atlantica’’ (e filoisraeliana?) del golpe ci viene confermata dal sito hispantv il quale, citando il quotidiano israeliano Haaretz, ci comunica che Akin Ozturk, l’organizzatore del colpo di stato, ‘’fue agregado militar en los territorios palestinos ocupados entre 1996 y 1998’’ 1, in poche parole era un uomo in stretto, forse strettissimo, contatto col Mossad israeliano. E’ praticamente impossibile lavorare in Israele – per giunta come alto ufficiale d’un esercito straniero – e non essere ‘’schedati’’. Le notizie scottanti non finiscono qui: il portale web israeliano, ynetnews, rivela come i militari ‘’kemalisti’’ avessero ricevuto l’equipaggiamento necessario dallo “Stato per soli ebrei’’, smentendo, in questo modo, le analisi di alcuni analisti di geopolitica evidentemente poco informati. Lo stesso tenente colonnello statunitense Ralph Peters – la conferma di questa notizia arriva dal Vatan Partisi – si è espresso a favore dei militari golpisti.

La foto è stata ripresa dalla pagina facebook di sinistra.ch

 

Chiarito ciò, credo che sia del tutto inutile girarci intorno: l’impresa nel suo complesso, era disorganizzata, priva di un appoggio interessato dentro e fuori la Turchia. Israele esulterebbe davanti all’espulsione di Hamas da Ankara ma, come ha più volte dimostrato, non nutre una ostilità eccessiva nei confronti del “Sultanetto” neo-ottomano il quale, da buon opportunista, non ha disdegnato di colludere, vergognosamente, il MIT con i killer più spietati del Mossad. Sprecarsi più di tanto, per l’altrimenti potentissima lobby sionista, sarebbe stato superfluo.

Il giornalista turco Bahar Kimyongur e Marco Santopadre, giornalista di Contropiano, esprimono dubbi che, a questo punto, non posso che condividere. Leggiamo:

‘’Sembra essere stata un impresa avventurista decisa da qualche ufficiale cospiratore. Gli attori sul terreno potrebbero non essere stati informati dell’operazione nella sua totalità. Alcuni militari arrestati potrebbero non aver saputo della loro partecipazione ad un golpe.
Avrebbero ricevuto la consegna di bloccare certi assi strategici, ponti ed edifici ufficiali nel quadro di una operazione anti-terrorismo. Può essere che alcuni militari essendo stati manipolati non fossero per forza al corrente di questa operazione e di cosa tramava una giunta completamente slegata dal popolazione’’ (
Bahar Kimyongur, Intervista rilasciata a lecho.be, 16 luglio 2016) 2

‘’Ma, visto come sono andate le cose e gli effetti che il fallimento del tentato colpo di stato stanno già producendo, è lecito anche chiedersi se gli organizzatori della sollevazione non siano stati attirati in una vera e propria trappola dallo stesso regime’’ (Marco Santopadre, Contropiano, 17 luglio 2016) 3

Kimyongur e Santopadre concordano, con solide argomentazioni, nel ritenere che il regime di Erdogan uscirà rafforzato da questa inquietante vicenda, e io aggiungo: la Turchia rischia di sprofondare nel buio dell’islamismo capitalistico. Scrive Bahar: ‘’Vittime oggi, eroi domani. Il presidente Erdogan vivrà un grande trionfo. Questa situazione ha galvanizzato le sue truppe e ha rinforzato la sua popolarità, è innegabile. Una parte dell’elettorato che non necessariamente lo sosteneva ha espresso simpatia nei confronti del presidente ed ha considerato che difendere il presidente era difendere la Repubblica e la democrazia turca. Di conseguenza possiamo aspettarci un suo ritorno ancora più fragoroso sulla scena politica turca’’. Domanda: la Turchia rischia di diventare una nuova Arabia Saudita socia in affari delle borghesie europee?

In questo momento i mercenari islamisti ed i Lupi Grigi stanno compiendo eccidi non dissimili a quelli che consumarono, dal ’41 al ’46, i nazisti croati contro le popolazioni dei Balcani. Le immagini che ci arrivano sono tanto agghiaccianti quanto eloquenti.

Militante dei Lupi Grigi che esulta dopo aver assassinato un soldato turco (Fonte: Bahar Kimyongur)

L’ipocrisia occidentale sta, fra le tante cose, nel considerare terroristiche tutte le organizzazioni popolari che combattono, a prezzo di dolorose perdite, la furia di Daesh, dei Lupi Grigi e degli squadroni della morte fedeli all’Akp. I marxisti del DHKP-C, di provenienza guevarista, sono la forza popolare che, con maggior impeto, sta ostacolando la furia jihadista difendendo i quartieri proletari dalle vendette dei Fratelli Musulmani.

Nel quartiere di Okmeydani – definito da qualche giornalista prezzolato ‘’quartiere dei terroristi’’ – ad Istanbul, i giovani aleviti hanno più volte respinto le bande armate dei FM 4. I loro presidi sono partecipati, a dimostrazione che il popolo turco non ha dimenticato, dopo decenni di oscurantismo religioso, i simboli progressisti propri di ‘’mitiche’’ figure come Ibrahim Kaypakayya, Mayir Cayan e Deniz Gezmis. Il DHKP-C deve il suo prestigio ad una estenuante lotta in difesa dei diritti delle classi lavoratrici contro il neoliberismo dell’Akp, in opposizione al militarismo della Nato, per una società laica e rispettosa dei diritti delle minoranze. Attraverso la guerra aperta che i giovani guevaristi hanno dichiarato alle mafie locali – compresa l’esecuzione in pubblico di alcuni spacciatori di droga 5 – gli eredi di Cayan si sono conquistati le simpatie di ampie fasce sociali e non solo del proletariato urbano.

Erdogan, prendendo di mira gli aleviti, mira a distruggere la base della guerriglia, vera spina nel fianco per gli islamocapitalisti che lo sostengono? Domanda: possiamo considerare la guerra contro la Siria baathista e l’appoggio ai jihadisti anti-DHKP-C due facce della stessa medaglia? Una cosa è certa: il Sultano, dopo lo scampato pericolo, darà una forte accelerazione alla ‘’erdoganizzazione’’ dello Stato turco, concentrando i poteri nelle sue mani e rivolgendo verso l’esterno la sua megalomania sciovinista. Temo che sbagli di grosso chi – come alcuni settori kemalisti – spera in un rivolgimento geopolitico filorusso.

Il giornalista Bahar Kimyonguer ha concluso che ‘’Il contro-colpo di Stato in Turchia non è niente altro che una vittoria della dittatura poliziesca di Erdogan contro una dittatura militare’’. Non possiamo che concordare con lui.

1.

http://www.hispantv.com/noticias/turquia/282001/ozturk-golpe-militar-turquia-agregado-militar-israel

2.

http://www.lecho.be/economie_politique/international_moyen_orient/On_a_l_impression_d_avoir_affaire_a_des_desperados.9789260-3161.art

3.

http://contropiano.org/news/internazionale-news/2016/07/16/erdogan-fallito-golpe-regalo-dio-081778

4.

http://www.birgun.net/haber-detay/gazi-mahallesi-nde-halka-saldiri-120247.html

5.

Milicias del DHKP-C queman una casa con cócteles molotov que estaba siendo utilizada por la mafia para vender drogas.

https://www.youtube.com/watch?v=t7y3TdZRIfM

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Dichiaro di essere al corrente che i commenti agli articoli della testata devono rispettare il principio di continenza verbale, ovvero l'assenza di espressioni offensive o lesive dell'altrui dignità, e di assumermi la piena responsabilità di ciò che scrivo.