Senza ripensare tutto sarà impossibile ripartire

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Foto: pl.123rf.com (da Google)

 

Sul Manifesto del 12 marzo, Gianpasquale Santomassimo, a proposito della sconfitta subita dalla sinistra alle scorse elezioni (ma è molto di più di una sconfitta elettorale…) scrive testualmente in un (condivisibile) passaggio di un suo articolo:

“Senza ripensare tutto sarà impossibile ripartire”. (https://www.sinistrainrete.info/articoli-brevi/11851-gianpasquale-santomassimo-il-grande-sconfitto-e-il-mito-europeista.html )

Sottoscrivo in toto e voglio prenderlo alla lettera. Ma accadrà?

Ciò che resta dell’attuale sinistra ha gli strumenti per fare suo l’invito di Santomassimo (pubblicato peraltro su un giornale che per lo meno da vent’anni a questa parte è un campione di “dogmatismo politicamente corretto”…) oppure, come credo, ha raggiunto da tempo livelli tali di autoreferenzialità  e supponenza da rendere impossibile anche la sola ipotesi dell’apertura di una vera e autentica riflessione autocritica?

E quel “tutto”, a cui fa riferimento Santomassimo, significa veramente TUTTO o quasi tutto? Perché c’è una bella differenza fra tutto e quasi tutto e quel “quasi” può pesare come una montagna.

Sarò ancora più esplicito. Sarà capace, ad esempio, l’attuale sinistra, di mettere in discussione (o quanto meno aprire alla possibilità di una critica) quelli che sono da almeno trent’anni a questa parte i suoi unici e soli santuari ideologici, e cioè il femminismo e l’ideologia politicamente corretta (in tutte le sue articolazioni)?

Io penso proprio di no. E penso che oggi la ricostruzione di un nuovo soggetto politico di SINISTRA non possa passare attraverso il riciclo (brutta parola ma non me ne viene in mente un’altra) di quella esistente. Quella esistente va sgomberata. Sia chiaro che non mi riferisco ai tanti militanti, compagni, compagne, amici e amiche che anzi è doveroso coinvolgere in un possibile nuovo, auspicabile e futuro percorso, ma alle attuali organizzazioni e soprattutto e ancor prima a quei paradigmi ideologici che hanno condotto all’attuale disastro, peraltro ampiamente annunciato, per chi aveva occhi per vedere e orecchie per sentire.

Lavoriamo in tal senso.

2 commenti per “Senza ripensare tutto sarà impossibile ripartire

  1. Armando
    18 Marzo 2018 at 12:37

    leggendo Santpmassimo sembrerebbe ci fossero alcune premesse. Ma credo invece che quel ripensare non significhi tornare sui propri passi x un nuovo inizio, ma solo che saranno portati fino al parossismo gli stessi temi che sono costati il disastro politico e culturale. si curerà il male iniettando dosi ancor più massicce del morbo. Almeno c quanto riguarda la stragrande maggioranza dell’area. poi ci saranno le benemerite eccezioni, ma appunto eccezioni. E il manifesto non sarà fra quelle.

  2. Aliquis
    20 Marzo 2018 at 11:58

    C’è da chiedersi perchè in Italia la Sinistra sia quasi scomparsa, mentre altrove non solo è presente, ma ha vinto o sta per vincere (Inghilterra, Portogallo,Islanda, Nuova Zelanda, San Marino).
    Penso che la Sinistra, da qualunque parte (da Leu, da Pap, o altri) dovrebbe riproporre a chi ci sta una nuova coalizione con punti programmatici chiari. Questi dovrebbero essere:

    1) Il ripristino dello Statuto dei Lavoratori.

    2) La difesa della Scuola Pubblica.

    3) Investimenti Pubblici per creare occupazione.

    4) Riduzione dell’orario di lavoro per favorire occupazione
    visto lo sviluppo delle nuove tecnologia.

    5) Un fisco con aliquote decrescenti come prevede
    la costituzione.

    Magari si potrebbe aggiungere un reddito di cittadinanza, ma vero.

    L’esempio potrebbe essere proprio ciò che è avvenuto nella Repubblica di San Marino. Lì la crisi del 2008 si è aggiunta a scandali finanziari che hanno aggravato la crisi del sistema politico, spingendo all’unità la Sinistra e spingendo all’opposizione sia la Democrazia Cristiana che il locale Partito Democratico, o comunque eredi del locale Pds. Dopo il 2008 Rifondazione Comunista si è unita alla Locale Sel dando vita a Sinitra Unita di San Marino. Nel 2016 Sinitra Unita si è unita ai socialisti di sinistra e altre forze facendo nascere Sinistra Socialista Democratica (SSD). Poi SSD ha formato una coalizione con altre due forze progressiste, la coalizione Adesso San Marino, sulla base di un programma simile a quello descritto sopra. Adesso San Marino ha vinto le elezioni del Novembre 2016 e governa da allora la piccola Repubblica.
    Perchè non farlo anche in Italia?

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