I razzisti di Charlie Hebdo ed il fango mediatico contro Julian Assange

La “sinistra capitalista” europea ha sostituito l’avanzamento e l’emancipazione delle classi lavoratrici con la mitizzazione della satira e lo slogan libertario ‘’vietato vietare’’. Il capitalismo viene inquadrato dai suoi teorici in quanto necessità storica, quindi gli attivisti impegnati nella lotta contro la sua declinazione imperialista sono assimilati dai media di regime ai fascisti: il perno dell’ideologia politicamente corretta è la falsificazione della dicotomia destra/sinistra all’interno della convergenza, artificialmente costruita, fra comunismo storico e fascismo. La sinistra zombie (cit. Diana Johnstone), così facendo, ignora le dinamiche dell’emancipazione (socialismo) e de-emancipazione (imperialismo), diventando uno strumento ideologico della Nato e del Sionismo. La rivista francese Charlie Hebdo con cinismo e nella totale indifferenza, si presta alle operazioni di guerra psicologica dell’Eliseo: non soltanto l’Islam, anche il giornalista Julian Assange è una vittima della satira violenta di questi razzisti pseudo neo-anarchici.

 

Charlie Hebdo: fango mediatico contro i musulmani e Julian Assange

Il sociologo marxista James Petras ritiene che Charlie Hebdo copra ideologicamente lo squadrismo dell’estrema destra francese, violenta e profondamente ostile agli immigrati provenienti dalle nazioni arabe: ‘’la rivista ‘Charlie Hebdo’ non era per nulla progressista, in nessun senso; tanto meno, aveva un orientamento di libera espressione. Era una rivista che, costantemente, in modo molto volgare, insultava i religiosi musulmani, a cominciare dal loro dio, Allah; facendo caricature, che non erano semplici caricature, ma esprimevano un razzismo profondo e diffuso’’ 1; ‘’la rivista era un detonatore per tutti i terroristi islamofobi, anti-immigrati, etc. È una rivista che cerca di far esplodere azioni repressive contro gli islamici’’. In costante contatto con l’Eliseo, i giornalisti lubrificati stanno fiancheggiando Macron nella sua crociata inter-imperialista anti-turca: i crimini dell’imperialismo francese in Libia e Libano ed il vergognoso appoggio a Netanyahu, per questi disegnatori rappresentano uno scherzo, motivo d’ironia per lettori radical chic e neofascisti di larghe vedute.

Meno conosciuti sono gli attacchi – decisamente volgari – di Charlie Hebdo contro il fondatore di Wikileaks, il pluripremiato giornalista investigativo Julian Assange. In un post dell’agosto 2017, Iegor Gran dopo aver assimilato Wikileaks all’Alt Right, scrive che nell’esercito e nelle aziende la libertà d’espressione non può esistere (‘’La liberté d’expression n’existe pas en entreprise, comme elle n’existe pas dans l’armée’’ 2) quindi – prosegue – è totalmente privo di significato perseguire il Modello Assange. Secondo questo Giornalista Comprato, i cittadini dovrebbero accettare la disinformazione in quanto parte integrante dell’ordine naturale delle cose con tutto ciò che ne consegue: guerre, neocolonialismo, corruzione e violenza di classe. Per la sinistra post-modernista, la politica andrebbe ricondotta alla mera gestione amministrativa degli attuali rapporti sociali. I giornalisti di Charlie Hebdo contribuiscono, da oltre vent’anni, a trasformare i diritti civili in feticci privandoli della loro dimensione sociale e collettiva: questo è una sorta di “fascismo inconscio” del ventunesimo secolo introiettato dall’estrema sinistra “neocons” fino al ceto medio semicolto parassitario.

L’anticomunismo di sinistra si manifesta nell’appoggio alle guerre imperialiste di Usa, Ue ed Israele. La rivista Charlie Hebdo, nel maggio 2019 ha pubblicato un articolo vergognoso di Gerard Biard che definisce Julian ‘’guru manipolativo’’ 3 (‘’gourou manipulateur’’) responsabile d’aver portato alla sconfitta dei ‘’democratici’’ e di Hillary Clinton. Questi ‘’giornalisti’’ (aggiungo le virgolette), ignorano il ruolo dei Clinton e di Hollande nel finanziamento del terrorismo wahabita in Libia e Siria contro due governi laici e progressisti: questa (falsa) sinistra si è macchiata di crimini contro l’umanità. Hillary Clinton, la “Regina del Caos”, è la responsabile diretta dell’esplosione del terrorismo wahabita, che non ha nulla a che vedere con l’Islam, in Europa. Che cosa caratterizza il ‘’giornalismo di regime’’ promosso, in questo momento, dall’Eliseo? Spocchia, ignoranza, e soprattutto de-contestualizzazione dei processi sociali. I Giornalisti di Wikileaks lavorano su documenti di prima e seconda mano, procedendo successivamente alla verifica e contestualizzandoli metodicamente. E’ un lavoro editoriale complesso che non si completa nel breve periodo: Charlie Hebdo, al contrario, è concime per imbecilli.

Senza argomentare ed interessato soltanto a diffamare Julian, Gerard Biard si spinge nel definire il ‘’Climategate’’ una ‘’operazione orchestrata da scettici climinatici’’ (‘’operazione orchestrata da scettici climatici’’), quando eminenti accademici antimilitaristi hanno documentato il legame fra complesso militar-industriale, guerre e riscaldamento globale riportando fonti estremamente precise e dettagliate. La giornalista Mariella Correggia ha pubblicato un articolo estremamente dettagliato, leggiamo.

‘’Del resto, il bombardiere strategico B-52 Stratocruiser, fa notare la Citizen Climate Lobby, consuma all’ora circa 3.334 galloni di combustibile (un gallone: oltre 3,7 litri). Un carro armato beve meno: in compenso, compatta il terreno e questo non è che uno dei danni delle attività belliche. Non finisce qui: «Il Pentagono è una ragnatela di 1.000 basi all’estero, un arco nero dalle Ande al Nordafrica, dal Medioriente all’Indonesia, ricalcando la distribuzione delle principali risorse fossili e delle rotte commerciali» (Patricia Hynes su Truthout). Strutture ed edifici che coprono circa 10 milioni di ettari in giro per il mondo (ci dice www.energytoday.net, il sito della American Energy Society), e oltre a inquinare bruciano fossili in quantità.

Ecco perché il complesso militar-industriale statunitense è l’imputato principale. Solo 35 paesi al mondo consumano più energia fossile (e quindi emettono più gas serra) di quest’entità.

Pensiamo anche ad altri costi energetico-climatici. Per esempio per la produzione delle armi. O per la ricostruzione dalle macerie belliche (non certo con la bioedilizia): ricavare un chiletto di cemento significa aggiungere un chilo di gas serra al totale.

Eppure, la maggior parte delle emissioni legate al consumo di combustibili fossili usati dal settore militare è stata esclusa dagli obblighi di riduzione stabiliti dagli accordi sul clima. Un’esenzione che ha dell’incredibile e che è derivata dall’intensa lobby statunitense durante i negoziati per il Protocollo di Kyoto alla metà degli anni 1990. Per ottenere la ratifica da parte degli Usa (che poi non arrivò!), ne fu accettato il ricatto: «US exempts military from Kyoto Treaty», denunciava l’agenzia Inter Press Service nel maggio 1998’’ 3

Queste argomentazioni, con tanto di rimando a riviste scientifiche, per il giornalismo demenziale di Charlie Hebdo sono ‘’paranoia malata’’ (‘’paranoïa maladive‘’). L’insulto non è un argomento, la volgarità ed il linciaggio verso persone inermi (es. gli immigrati musulmani) non hanno nulla a che vedere con la critica all’ideologia politicamente corretta (come mai CH non attacca mai il sionismo religioso?). Charlie Hebdo: anarchici a parole, fascisti e razzisti nei fatti.

Fra i documenti di Wikileaks troviamo diverso materiale su Charlie Hebdo 4, quello che emerge è un giornale satirico rozzo ed affiliato ai poteri forti, il quale da diverso tempo risultava nelle mire degli integralisti (gli stessi mandati da Hollande a devastare la Siria): l’intelligence francese, nel gennaio 2015, non ha protetto – forse volutamente – una rivista fin troppo servile.

https://www.linterferenza.info/esteri/charlie-hebdo-femministe-lobby-lgbt-lestrema-sinistra-dellestrema-destra/

https://www.facebook.com/CharlieHebdoOfficiel/posts/1628186940537771

https://charliehebdo.fr/2019/05/societe/assange-eleve-au-rang-despion/?__cf_chl_jschl_tk__=0590bcb7dd7372e286f3f6861413c64ca0f107d1-1603904147-0-AUGrxGSvmwjg9PvQeq0Gjvlvoib7dWGKKD_26grTTvK7XUnNG8rCP1xkhxlE0JZj7orbgThQ0BQwpuFn3Evmlg-1OTAh6P13WbYzDuLmT2rInW7XGVTH_P_kZfUoKi5eQfS0jxnhPiFu-eZKeSAipsNI1eBDRj97sy62UwJ0D29Bm-7pcgvV0Z7c2CXNHwlkEMADXZsUXlJ0n5Cy09IpiUfdsCxWEVzKggjAQQQeCl7g04jbS-GaAhNeSqgstVAcbk3PlTULSEEDUtFXTFSR-dOo-hmv630Eg-dSPyJNDc9AyuXlbmBwRWXHXb3Ioswl-Dif_9OK1Y3MEqua0lWFNUM

https://www.dirittiglobali.it/2018/11/militari-e-guerre-responsabili-del-riscaldamento-globale/

https://wikileaks.org/gifiles/docs/27/2703017_re-ct-fwd-s3-france-ct-attack-on-french-satirical-paper.html

Bentornato Charlie Hebdo | Il Foglio

Fonte foto: Il Foglio (da Google)

 

1 commento per “I razzisti di Charlie Hebdo ed il fango mediatico contro Julian Assange

  1. ndr60
    30 Ottobre 2020 at 11:11

    Non ho mai sfogliato la rivista, dunque ringrazio l’articolista per aver fatto notare (a differenza di tutti i commentatori di casa nostra) che CH non è solo una pubblicazione con deliziose vignette, ma anche una raccolta di ponderate analisi e puntuali editoriali, tutti improntati ad onestà intellettuale, equilibrio di giudizio e pacatezza.

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