Venezuela: il Piano Bannon è stato sconfitto

Jair Bolsonaro, presto o tardi, farà la fine di Saddam Hussein?

 

Il governo ed il popolo venezuelano hanno sconfitto il golpe dell’Alt Right organizzato dalla lobby evangelica delle armi. Le linee imperialiste USA sono due:

  • Il Piano Cerebrowski riguardante la distruzione (pianificata) del mondo non globalizzato.
  • La strategia di Bannon e Prince sullo Scontro di Civiltà 2.0. La strategia ‘’bannoniana’’ vede il supporto dell’estrema destra mondiale, del nazionalismo territoriale israeliano e di diverse organizzazioni neonaziste.

L’ultima variante imperialista, in America Latina, si basa sulla riproposizione del conflitto fra ‘’democrazia’’ occidentale e socialdemocrazia radicale. Gli architetti della catastrofe geopolitica sono Steve Bannon, l’uomo che manovra il neonazista Jair Bolsonaro ed Erik Prince, il padrone dei cosiddetti Blackwater. La Casa Bianca ha puntato sul trio guerrafondaio Bannon, Bolsonaro e Netanyahu rilanciando la guerra contro le economie non neoliberiste. Dentro il capitalismo, mondo degli affari e guerra diventano un tutt’uno.

L’agenzia iraniana PressTV ci informa che: ‘’Secondo le fonti richiese almeno 40 milioni di dollari in fondi più una fetta di miliardi di dollari in beni congelati del Venezuela nel mondo. Negli incontri privati, dagli Stati Uniti a diversi Paesi europei, Prince stabiliva un piano per reclutare 5000 mercenari per conto del capo dell’opposizione venezuelana Juan Guaido, che sfida Maduro da gennaio autoproclamandosi presidente. Le fonti che sapevano del piano di Prince affermavano che erano iniziate le operazioni d’intelligence e si schieravano contro il Venezuela 4-5000 forze da Colombia e altre nazioni latinoamericane, per attuare la missione. Il tentativo era ancora in corso quando una fonte affermava che Prince aveva tenuto le riunioni solo da metà aprile. Non è ancora chiaro a quali funzionari di Trump Prince avesse raggiunto ‘’1. Una parte importante dei mercenari ha cercato (con scarsi risultati) di penetrare nella regione facendo base in Brasile, ma pochi analisti si sono soffermati sulla nazionalità dei tagliagole, fra cui quella israeliana. La politica è diventata un veicolo delle multinazionali le quali, a loro volta, sono la pistola fumante delle intelligence, e viceversa. Israele è maestra – prescindendo dalle fazioni al potere negli USA – nella manipolazione.

La propaganda neoconservatrice e neoliberale dà per finito il governo progressista del PSUV, ma la realtà è ben diversa: gli USA ed i loro ascari non possono vincere una guerra convenzionale contro Caracas. Le ragioni vengono analizzate dall’analista Valentin Vasilescu:

‘’L’alternativa migliore sarebbe aprire una via di aggiramento per la base aerea colombiana, che equivale a una brigata, e di paracadutarla a sud-est dalla Cordigliera delle Ande. Quest’opzione è però anch’essa impraticabile perché la Colombia possiede cinque C-130 e otto C-295, che potrebbero paracadutare solo due o tre compagnie di fanteria’’

‘’ Una spedizione marittima brasiliana della 1^ Brigata di fanteria di marina, a bordo di portaelicotteri e di navi da sbarco, potrebbe rendere complicata la difesa del Venezuela. Il Venezuela potrebbe attaccare il gruppo di navi da sbarco lungo 100-200 chilometri di costa con missili antinavi Kh-31A e Kh-59ME, lanciati da Su-30’’

Prosegue:

“Gli Stati uniti sono la più grande potenza navale al mondo e hanno due corpi di fanteria di marina. Per questa ragione il principale asse offensivo potrebbe essere aperto da un loro sbarco.

Il naufragio di una o due portaerei e di parecchie navi anfibie da sbarco USA renderebbe impossibile ottenere la supremazia aerea, nonché ridurrebbe le possibilità di creare una testa di ponte di fanteria marina sulla costa venezuelana.

Tale obiettivo è facilmente raggiungibile con il missile ipersonico russo Zircon, che ha una portata di mille chilometri, e con il missile da crociera Kalibr 3M-54, che ha una portata di 1.400 chilometri. Se il Venezuela avesse questi missili potrebbe colpire la spedizione navale statunitense a sud delle Bahamas, a 500 chilometri da Miami. Tuttavia, non credo che la Russia doterebbe il Venezuela di missili Zircon e Kalibr. Potrebbe in compenso proporle sistemi Bastion e missili aria-aria Kh-59MK2, con raggio d’azione di 550 chilometri, utilizzabili sugli aerei Su-30’’ 2

La (prossima) sconfitta del Piano Bannon potrebbe portare, nelle zone periferiche, ad una resa dei conti fra le diversificate fazioni della borghesia statunitense, in questo momento impegnate nella classica conflittualità inter-oligarchica a suon di sentenze giudiziarie (quindi innocue). L’imperialismo ‘’yankee’’ affida agli energumeni come Bolsonaro operazioni belliche di una certa complessità; l’inevitabile disfatta quasi mai viene perdonata. Il nazi-sionista di Brasilia picchia duro in ‘’patria’’ contro operai, contadini, minoranze etniche e di genere, credendosi invincibile sotto la protezione della lobby sionista, ma ben presto potrebbe fare la fine dello Scià Reza Pahlavi, Noriega e Saddam. Un utile idiota con i giorni contati.

Il megalomane Steve Bannon provocherà una guerra imposta fra latino-americani? Se la storia dovesse ripersi con dinamiche – certamente – mai uguali, presto o tardi, un nuovo Saddam finirà fra le mani del boia.

http://aurorasito.altervista.org/?p=6883

https://www.voltairenet.org/article205455.html

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