La censura di Facebook si limiterà a Casapound?

E’ ormai ben nota a tutti la notizia che Facebook ha oscurato la pagina del gruppo neofascista Casapound.

Molte persone, anche in buona fede (ed è del tutto comprensibile…), hanno salutato con piacere la notizia.

Tuttavia – con tutta la più sana, radicale e totale avversione politica e umana che nutro nei confronti di quel gruppo politico, sarei un po’ più cauto nel salutare la cosa così enfaticamente.

“Ma come? – qualcuno o forse in parecchi si domanderanno – un antifascista radicale come te che si crea di questi problemi, che si preoccupa se un gruppo come Casapound viene censurato? Ben gli sta, proprio a quelli che sputano sopra ai più elementari principi di libertà e democrazia, salvo poi invocare la Costituzione quando si tratta di difendere il loro diritto ad esprimersi liberamente, magari proprio per calpestare quei valori che gli consentono di esercitare quel diritto (una contraddizione in termini per chi disprezza proprio quella Costituzione figlia della lotta contro il nazifascismo che se potessero abolirebbero, ma cercare logica e coerenza in quella gente è come cercare di capire perché un rinoceronte non parla di filosofia…).

E tuttavia, ripeto, il fatto mi lascia perplesso. E sapete perché?

Perché temo che non si fermeranno a Casapound ma andranno ben oltre. E con la scusa di ripulire la rete dal razzismo, dall’antisemitismo e dal sessismo finiranno per censurare quei siti, blog e giornali on line non allineati che si pongono in una posizione critica nei confronti del mainstream ideologico-mediatico dominante (del resto già accade da anni a molti, anche a chi scrive…).

E allora ci vorrà poco a chiudere la pagina FB di un blog perché magari porta avanti una critica radicale all’imperialismo, al sionismo e allo stato israeliano, tacciandola appunto di antisemitismo. Oppure a chiudere una pagina che critica il femminismo tacciandola di sessismo. Del resto già i famosi “algoritmi” di FB funzionano alla grande, grazie a gruppi di anonimi che segnalano questa o quella pagina. A noi è capitato spesso, altri nostri amici sono sottoposti da anni ad una vera e propria censura sistematica anche se la loro pagina non è stata ancora oscurata.

Temo purtroppo che l’oscuramento della pagina di Casapound potrebbe essere l’inizio di una campagna di “pulizia” sui social che potrebbe colpire quelle pagine che sostengono una critica radicale all’ideologia dominante, in tutte le sue varie articolazioni. Certo, la chiusura della pagina di CP fa più scalpore, è ovvio, ma forse è proprio per questo che hanno cominciato da quella. Chiudere altre pagine sarebbe infinitamente più facile, e nessuna forza politica solleverebbe un dito in loro difesa. Al contrario.

Sono altresì convinto che la battaglia contro i rigurgiti neofascisti ma in generale contro il dilagare della destra reazionaria, razzista, revanscista e sciovinista non possa certo essere fatta a colpi di censura ma attraverso un lavoro paziente e faticoso tra la gente, fra i ceti popolari. Del resto, quando la Sinistra era ancora tale (prima di diventare la vergogna che è oggi) ed esercitava un ruolo e anche una egemonia politica e culturale nella società e fra la gente, la destra non usciva – neanche fisicamente – dai suoi fortilizi e i suoi consensi non andavano oltre il suo tradizionale bacino fisiologico (a differenza di quanto accade oggi…).

E’ ben altra e ben più ardua, la strada da percorrere. Non è certo la censura ipocrita e politicamente corretta di una multinazionale ultramiliardaria che prosciugherà l’humus nel quale proliferano i gruppi neofascisti e reazionari.

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Fonte foto: Avvenire (da Google)

 

4 commenti per “La censura di Facebook si limiterà a Casapound?

  1. Silvio andreucci
    15 Settembre 2019 at 21:43

    Zuckerberg ha intenzione di censurare tutte le visioni contrarie all’ideologia dominante (non importa se”neofasciste”,”comuniste”,religiose integrali).bannera tutte le costruzioni che k Popper definiva totalitarie,fondate cioè su di un assoluto immanente o trascendente e accetterà soltanto le impostazioni dell ideologia dominante liberal radicalchic globalista relativista

  2. Giulio larosa
    16 Settembre 2019 at 13:35

    Sono perfettamente d’accordo e infatti ho mandato la mia approvazione a chi mi chiedeva di condannare la censura ai due gruppi fascisti, ho aggiunto la nota “benche’ nulla ho a che fare con questi fanatici” Il problema, infatti, e’ che non e’ vero che hanno iniziato da costoro. Chiunque fa informazione sulla Palestina e’ stato piu’ volte soggetto a censura e molti sono dovuti emigrare su altre piattaforme VK e Telegram che vi consiglio vivamente e dove ormai c’e’ un gran numero di associazioni e personalita’ che sono state cacciate da FB. Chi si frega le mani perche’ il capobastone ha menato a un gaglioffo e’ un cretino. il capobastone bastona chiunque gli disubbidisca. Una cosa e’ certa, si deve uscire da FB e inizare una avventura in altri siti analoghi. Io sto iniziando, lascio su FB qualcosa per non sparire e per avere qualche informazione in piu’ ma e’ chiaro che ormai piu’ che frignare perche’ si viene cacciati e’ ora di organizzarsi altrimenti in modo che la piattaforma FB finisca sempre piu’ nient’altro che una discarica di esibizionisti e un diario per sempliciotti da comitiva di paese.

    • Silvio andreucci
      16 Settembre 2019 at 22:36

      Buona sera, Giulio.ormai io mi fido pochissimo del mainstream e dei quotidiani,in quanto in essi appaiono un sacco di menzogne,mi affido alla libera informazione controcorrente contenuta su siti e blog alternative come Pandora TV,byo blu,etc.facebook intende bannare e quindi escludere dal dibattito coloro che rifiutano le versioni del mainstream,basate sul “politically correct” perché non le bevono vogliono andare a fondo e presentare una visione alternativa che il potere non accetta

  3. pier luigi
    16 Settembre 2019 at 14:38

    C’è un detto che recita…”la prima gallina che canta ha fatto l’uovo”.

    La prima ad aver cantato un attimo dopo la serrata, aveva il piumaggio del PD.
    E aveva uno tra i volti più rassicuranti, riflessivi e paciosi del panorama politico italiano: quello dell’onorevole Fiano.

    “Che succede ? È un fatto molto pesante, non può essere un caso, all’origine del quale devono esserci ragioni gravi. Vogliamo capire”.

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