Il pareggio di bilancio non è più un limite invalicabile

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Dopo la sentenza della Consulta in merito ad un contrasto sulla spesa per disabili tra la Provincia di Pescara e la Regione Abruzzo va messa in discussione la legittimità costituzionale del pareggio in bilancio e con essa, a mio parere, la legittimità dei trattati europei.
Così si esprime la Corte Costituzionale con la sentenza n.275/16: “E’ la garanzia dei diritti incomprimibili ad incidere sul bilancio, e non l’equilibrio di bilancio a condizionarne la doverosa erogazione”.

Questa sentenza, seppure circoscritta ad un fatto specifico, individua un principio che può essere generalizzato: non è il problema finanziario a precedere la persona umana bensì è il contrario come recita infatti l’articolo 3 della Costituzione; ” E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Tralascio la citazione di altri articoli in contrasto con il pareggio di bilancio introdotto maldestramente nell’articolo 81.

La sentenza 275/16 entra in radicale contrasto con l’economicismo di bassa lega teorica che ha caratterizzzato l’azione politica dell’oligarchia europea. Anteponendo la questione finanziaria come fosse di natura oggettiva e non causata da interessi specifici, da speculazioni il più delle volte illegali ( un giurista austriaco citato da Luciano Gallino giudicava il mondo della finanza come un mondo criminogeno), l’Unione europea ha creato danni incalcolabili alla popolazione, alle aree depresse, alla stessa economia.
E’ cosa nota che sopratutto i dirigenti del PD hanno insistito presso la Corte su un’interpretazione della Costituzione a dir poco scellerata: precedenza per tutti gli articoli della Costituzione del fatto finanziario rispetto al fattore umano

Si è aperta una falla sul pareggio in bilancio in Costituzione (suggerito dai vertici europei ma non imposto alla classe politica dirigente italiana) che evidenzia l’anticostituzionalità dei trattati europei (che si basano sul principio dell’antecedenza del bilancio rispetto alle urgenze sociali quotidiane) e… anche della stessa costruzione dell’Unione europea e dell’euro che sono ben distanti dall’articolo 3.

E’ triste purtroppo che, a parte qualche lieve brusio, vi sia stato un grande silenzio sulla sentenza da parte dei sindacati confederali(!?) e dell’opposizione(!?!) Eppure si potrebbe lottare come minimo perché, proprio in virtù della sentenza, venga cancellato il vincolo di bilancio in Costituzione e quindi stimolati ingenti investimenti pubblici nei settori in maggiore difficoltà : Sanità, Istruzione, stato sociale, aree depresse…

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