Per dire

La solidarietà alla CGIL va data per principio, non certo per quello che questo sindacato giallo sta facendo nell’ultimo ventennio. Ma va data.
Detto ciò.
Landini oggi difende la Costituzione. Giusto no? No. Vediamo perché.
La Costituzione antifascista Landini si scorda di dire che è stata oltraggiata e di fatto cancellata dai Trattati. Il suo di sindacato ha invitato a votare partiti europeisti. Uno qualsiasi.
Si scorda che il più grande progetto di stravolgimento istituzionale e antidemocratico è stato promosso, attuato da quelle forze politiche che oggi si sdegnano per la presenza dei fascisti. Si. I fascisti che le stesse forze politiche hanno sdoganato negli anni ’90. Ricordate? La pacificazione. Per costruire il fronte unico liberale. Ah sì. L’alternanza, la governabilità, il maggioritario.
Quelle stesse forze politiche che definiscono i nazisti ucraini paladini della libertà, ai quali si stendono tappeti rossi. Si. Nazisti. Ucraini.
Quelle forze che al Parlamento Europeo hanno votato una squallida risoluzione che equipara comunismo e fascismo. I totalitarismi, così generico. Tanto innocuo.
Nel loro di totalitarismo, quello liberale, chi non ha diritto di parola e di visibilità sono i lavoratori, i socialisti (quelli veri, non i riformisti a saldo prezzo della finanza) e i comunisti.
Chi avrà sempre spazio al contrario sono i fascisti.
Ma fascisti e liberali alla fine nel corso della storia si sono sempre odorati. E hanno sempre trovato una quadratura del cerchio.
A meno che non leggiate la storia di Paolo Mieli.
Ma quelli sono problemi vostri.
Draghi alla Cgil, incontro con Landini
Fonte foto: Adnkronos (da Google)

 

1 commento per “Per dire

  1. Giulio Bonali
    13 Ottobre 2021 at 9:52

    TROPPO BEN DETTO (scritto) ! ! !

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Dichiaro di essere al corrente che i commenti agli articoli della testata devono rispettare il principio di continenza verbale, ovvero l'assenza di espressioni offensive o lesive dell'altrui dignità, e di assumermi la piena responsabilità di ciò che scrivo.