Fine pena mai. Il credito inestinguibile di Israele

Puntuali come un orologio svizzero fanno la loro comparsa i soliti idioti (o provocatori prezzolati, non fa differenza) che hanno imbrattato alcuni muri della capitale francese con stelle di Davide con un chiaro intento antisemita.

Si tratta, molto probabilmente se non certamente, di estremisti nazifascisti che nella loro congenita stupidità non si rendono neanche conto di fare un (grande) favore allo stato di Israele che specula cinicamente sulla tragedia della Shoah per perpetrare le sue politiche criminali e restare impunito.

E’ bene ricordare che ad oggi, dopo tre settimane di bombardamenti su Gaza, l’IDF (Israel  Defence Forces) ha massacrato quasi 4.000 bambini. Nell’incursione di Hamas erano rimasti uccisi circa 40 bimbi israeliani (in larga parte molto probabilmente vittime del “fuoco amico”, come ha spiegato il quotidiano israeliano “Haaretz”, ma non è ora questo il punto e anche se fossero tutti vittime dei miliziani palestinesi non cambierebbe la sostanza). La contabilità ci dice che per ogni bambino israeliano ucciso nel blitz palestinese l’aviazione e l’artiglieria israeliana hanno ucciso in queste settimane quasi cento bambini palestinesi. La cosa agghiacciante è che il numero è destinato ad aumentare fino a raggiungere proporzioni mai viste fino ad oggi. Normalmente infatti, per lo meno fino a pochi giorni fa, ad ogni azione militare palestinese, l’esercito israeliano ha sempre risposto con una rappresaglia che doveva riportare il numero degli uccisi nel campo nemico nell’ordine dei dieci o dei quindici a uno. E’ la famosa legge del taglione che lo stato sionista applica da sempre con logica nazista. Del resto, è ora di dirlo in modo chiaro e distinto, il sionismo è una ideologia razzista che in poco o nulla differisce dal nazismo. In questo caso l’esercito di Tel Aviv è andato ben oltre, molto oltre, come ci dice la macabra conta dei morti.

Come dicevo in apertura, ciò che consente ad Israele di perpetrare i suoi massacri e di  trattare i palestinesi come degli animali da rinchiudere in un giardino zoologico o da eliminare come in un mattatoio, è proprio il vittimismo e il senso di colpa scientemente inoculato nelle popolazioni occidentali e in particolare europee per la tragedia dell’Olocausto. Una sorta di fine pena mai, di debito inestinguibile in cui i popoli europei devono essere mantenuti al fine di permettere allo stato israeliano di fare il bello e il cattivo tempo, a parte, naturalmente, il sostegno diretto e attivo degli USA. La vera forza di Israele non è, dunque, (soltanto) nella potenza militare, ma in quel senso di colpa che a sua volta genera quel debito inestinguibile. Un credito vantato che a sua volta viene fatto rivalere sui palestinesi che della Shoah peraltro non hanno nessuna colpa. Ma questo è del tutto irrilevante per chi ha scelto, in modo ipocrita e criminale, di speculare su una tragedia.

Gli idioti che hanno fatto quelle scritte sui muri della strade parigine sono dei servi sciocchi dello stato sionista o dei provocatori prezzolati. Non so cosa sia peggio ma è del tutto irrilevante.

E’ assolutamente necessario che i popoli europei si liberino di quel senso di colpa scientemente inoculato. Se esiste anche una sola possibilità che si possa arrivare ad uno straccio di soluzione politica in Palestina, ciò sarà possibile soltanto se i popoli europei, insieme a quelli arabi sparsi per tutta l’area mediorientale, saranno in grado  di far sentire la loro voce e la loro forza.  Il Mediterraneo è la nostra casa, non dimentichiamolo.

La Spezia e la nave Exodus - Lavocedigenova.it

Fonte foto: da Google

 

 

7 commenti per “Fine pena mai. Il credito inestinguibile di Israele

  1. gino
    1 Novembre 2023 at 15:50

    e il guaio é che quel giardino zoologico si trasferisce sempre piú in lá ampliando sempre piú il territorio israeliano.
    oggi li vogliono mandare in sinai? fra 20 anni annetteranno pure i sinai perché tanto dai campi profughi in sinai qualche ribelle che attenterá alla sicurezza del reich biancazzurro spunterá sempre.
    un vero cancro in metastasi…

    io non credo nemmeno allo “stato palestinese” come soluzione… cosa gli hanno lasciato? qualche chilometro quadrato di deserto improduttivo che tra l´altro apparteneva pure ad altri stati arabi.

  2. Enza
    1 Novembre 2023 at 16:12

    Come faranno a liberarsi i popoli europei di quel senso di colpa scientemente inoculato ? Arduo, considerando il dominio incontrastato dell’informazione pro Israele, dalle tv ai giornali. E dove mettiamo l’industria dell’olocausto secondo il titolo di un saggio del controverso Norman G. Finkelstein ?
    Convengo con il post ma la vedo durissima.

  3. Ste
    1 Novembre 2023 at 17:20

    La Torre Eiffel illuminata con i colori della bandiera israeliana. Una stella di David a sei punte è stata proiettata anche sopra l’arco nord-occidentale rivolto verso la Senna.
    L’ambasciatore israeliano all’ONU con appuntata una stella di David.
    Forse, anch’io se fossi ebreo andrei in giro con la stella di David e la metterei in grande sulla mia abitazione e/o fuori dalla mia attività commerciale,…
    Bisogna sempre sospettare di essere un imbecille perché solo gli imbecilli sono sempre sicuri e fieri di sè. Gli uni imbrattano, gli altri fanno arte

    • Fabrizio Marchi
      1 Novembre 2023 at 23:08

      Quello che conta è come sono stati letti e proposti dai media al pubblico. Simili gesti (ce ne sono stati di simili anche a Roma e a Vienna), fatti da imbecilli nazifascisti o da agenti prezzolati (o entrambe le cose), ottengono il solo risultato di alimentare il mantra mediatico e ideologico sull’antisemitismo col fine di coprire e giustificare le politiche israeliane. Punto.

  4. Giulio Bonali
    1 Novembre 2023 at 18:11

    Apprezzo moltissimo queste parole chiare, senza reticenze e opportunismi politicamente corretti (come oggi purtroppo accade di sentirne molto, ma molto raramente).
    L’ ignobile accusa di “antisemitismo” da parte di incalliti, esagitati antisemiti (anche gli Arabi Palestinesi sono Semiti!) assetatissimi di sangue innocente va data per scontata …sarebbe quasi preoccupante se non arrivasse.

    Per parte mia respingo i termini “Olocausto” e “Shoa” (con l’ iniziale maiuscola) perchè a mio parere, indipendentemente dalle intenzioni di chi li usa ma in perfetta corrispondenza con le intenzioni di chi li ha coniati e propalati, tendono a suggerire una pretesa “unicità” delle persecuzioni e sofferenze subite in passato dagli Ebrei (fino al tentativo genocidario dei nazisti), e non dai Sionisti (men che meno dallo stato di Israele che -per fortuna- ai tempi di quegli eventi nemmeno esisteva; e mai avrebbe dovuto esistere).
    Li respingo perché questa pretesa “unicità” che di fatto suggeriscono indipendentemente dalle intenzioni di chi li usa é sintomo di (e oggettivamente propugna) un latente ma inequivocabile razzismo: se le persecuzioni ai danni di qualche pretesa “razza” sono uniche, incomparabili per gravità a tutte quelle subite da (non poche!) altre “razze”, allora logica impone che tale pretesa “razza” sia in qualche senso “superiore” a tutte le “altre”, le cui persecuzioni sarebbero di conseguenza appunto per questo meno gravi (persecuzioni di serie B ai danni di “razze” di serie B).

    Ma i nazisti o filonazisti autori delle scritte qui criticate potrebbero anche non essere sprovveduti ed ignari di fare un grande favore ad Israele, dal momento che non sarebbe la prima volta che due opposti razzismi come il nazismo e il sionismo collaborano come culo e camicia (va beh, sarebbe molto problematico identificare la camicia…); é già successo, ai danni degli Ebrei e dei Tedeschi onesti e democratici, durante l’ effimero ma pretendentesi “millenario” terzo reich tedesco.
    D’ altra parte molti dei più avveduti razzisti-suprematisti (neo-) nazisti si rendono ben conto che oggi la “razza superiore” dei “superuomini” non é più quella “ariana” ma casomai quella “Ebraica”, e/o forse -in subordine- quella “anglosassone” (mi scuso per l’ abbondanza di virgolette ma sto cercando di destreggiarmi in un’ intricata selva di ignobili falsità e menzogne).

  5. ndr60
    1 Novembre 2023 at 18:15

    A me pare che il senso di colpa sia usato, oltre che da Israele, anche dai servi a libro paga dei media occidentali, ma che le opinioni pubbliche europee (e ora, pare, anche in USA) ne siano in larga parte e per fortuna immuni, dopo che almeno dal 1967 ci hanno disintegrato i cosiddetti col “diritto all’autodifesa” dell’unica democrazia del M.O. anche quando andava a bombardare a destra e a manca. Per i governi, come sappiamo, è tutta un’altra musica: Israele è un avamposto degli interessi degli USA, e tale rimarrà finché gli USA non si faranno da parte, di loro sponte oppure no.
    Caro Fabrizio, il Mediterraneo è la nostra casa, peccato che sia attualmente occupata da qualcuno che non solo non ci paga l’affitto, ma pretende che le spese siano tutte a carico nostro.

  6. Piero
    2 Novembre 2023 at 10:28

    Assistiamo inermi alla “soluzione finale della questione palestinese”.

    Procedura nazista adattata ai tempi, dominati in Occidente, dall’ideologia liberale

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