In Finlandia le elezioni sono state vinte dal centrodestra di Petteri Orpo, probabile nuovo primo ministro. Al secondo posto, ad una incollatura dai conservatori, si è posizionato il partito di estrema destra Veri Finlandesi guidato da Riikka Purra, mentre sono risultati soltanto terzi i “socialdemocratici” (le virgolette sono d’obbligo) del premier uscente Sanna Marin, che con spregiudicatezza ha condotto la Finlandia nella Nato, dando il suo decisivo contributo alla prosecuzione e all’ingrossamento della guerra contro la Federazione russa. Tipico prodotto della sinistra al caviale, non ha esitato a vendere, con abile mossa danzante, i curdi a Erdogan. Una delle giovani donne, bella e guerrafondaia, insomma perfetta in questa fase storica in cui l’atlantismo, in una versione peggiore che mai, si è saldato con il politicamente corretto.
La Finlandia “vira a destra”, come recita il solito mantra giornalistico; come se fosse una virata questo passare da una destra, mascherata, a un’altra destra, palese. L’esito delle elezioni finlandesi sembra, infatti, inserirsi perfettamente nella dinamica del falso bipolarismo nel quale sono avvitati i sistemi democratici occidentali: da una parte una sinistra di sistema incardinata attorno ai diritti individuali neoliberali, ostile ai diritti sociali e concretamente avversa al Lavoro e alle classi lavoratrici; dall’altra una destra conservatrice se non, in una sua componente, apparentemente dura e identitaria, me in realtà anch’essa del tutto interna agli interessi dominanti. Anzi molto servizievole, come stiamo vedendo con il governo Meloni in Italia.
Il dato strutturale di questo momento storico, che ha nella guerra della Nato a guida Usa contro la Federazione russa il suo elemento dirimente e imprescindibile, è questo: tra post-fascisti / estrema destra e atlantismo, quest’ultimo è del tutto soverchiante, mentre i primi sono esecutori. La Finlandia si appresta a entrare formalmente nella Nato proprio all’indomani delle elezioni che premiano i partiti della destra palese, mentre Sanna Marin ha preparato il terreno calpestando la vita dei curdi e credo che non ci saranno problemi, per gli Stati Uniti e per la Nato, con i nuovi interlocutori, non esiste alcuna contraddizione. Aspettiamo, ma credo che non esisterà neanche, da questo punto di vista, alcuna discontinuità. Questo accade perché il falso bipolarismo dei sistemi democratici occidentali trova il suo fondamento nella cornice dell’atlantismo, entro la quale si inscrive. A fronte di una fedeltà atlantista scontata, in politica interna Orpo potrà concentrarsi sul taglio del welfare. Con ogni probabilità, anche da parte dell’estrema destra l’unica “virata” che vedremo prestissimo sarà quella atlantista, come già Meloni in Italia. Perché mai l’estrema destra dovrebbe rappresentare un problema? Del resto, nel momento storico in cui gli ucro-nazisti sono stati innalzati a eroici baluardi dell’estrema linea di difesa dell’occidente, delle sue libertà e della sua superiorità morale, un processo di revisionismo, della peggior specie, è evidentemente già in atto. Ma lo è per il semplice motivo che sono proprio i “progressisti” ad averlo messo in movimento.
Sanna Marin, come Elly Schlein, è un prodotto perfetto dell’ideologia politicamente corretta, ultra-atlantista, neofemminista e guerrafondaia. L’ex premier finlandese di socialdemocratico ha soltanto le insegne, ma questo come sappiamo bene è il risultato di un lungo processo involutivo e, in definitiva, della capacità dell’ideologia neoliberale egemone di aver dirottato i temi e le posizioni della “sinistra” appunto verso i soli diritti individuali neoliberali, veicolandoli attraverso le strutture discorsive del politicamente corretto.
Ovviamente le ragioni che impediscono di scardinare la gabbia di questo falso bipolarismo devono essere declinate, tra l’altro, insieme alla condizione pietosa in cui si sono inabissati quelli che una volta si sarebbero chiamati i “ceti medi riflessivi” e ormai disposti, a quanto pare, ad abbeverarsi alla fonte avvelenata di qualunque narrazione venga loro propinata attraverso i canali dei sistemi informativi, o meglio dei flussi pseudo-informativi utilizzati per condizionare l’opinione e per martellare la propaganda nell’epoca del capitalismo digitale.
In Italia PD e FDI, mentre fingono di contrapporsi sui diritti civili, formano un blocco unico sui temi e le posizioni chiave della guerra e della comprovata fede ultra-atlantista. E la continuità tra i governi Draghi e Meloni è stata perfetta. Mi pare che la pietanza finlandese sia parte dello stesso pessimo menù.
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