Giornata mondiale di al-Quds: la sconfitta dell’imperialismo americano-sionista

La Giornata Mondiale di Al Quds venne istituita dall’Imam Khomeini nel 1979 per spingere le persone di tutto il mondo a solidarizzare con la causa palestinese in quanto metro di libertà e giustizia sociale. Lo scopo d’ogni uomo di fede, secondo Khomeini, è quello di lottare per tenere lontana l’ingiustizia dalla Terra quindi, la Guida Suprema della Rivolta antimperialista islamica, lanciò la Rivoluzione – mondiale –  degli Oppressi contro il colonialismo e l’imperialismo. Molto brevemente analizzerò il contesto storico che favorì l’ascesa del movimento islamico-rivoluzionario, oggigiorno uno dei contrappesi all’unilateralismo euro-atlantico.

 

Una prospettiva storica: le Rivoluzioni anticoloniali contro il sionismo e l’imperialismo

Sconfitta la dittatura dello Scià Reza Pahlavi, un fantoccio nelle mani di USA, Israele ed Arabia Saudita, la Repubblica Islamica dell’Iran appoggiò attivamente il movimento cattolico ed antimperialista irlandese ( I.R.A. ) e la Rivoluzione sandinista nicaraguense. La nazione sciita divenne una spina nel fianco del sionismo quindi i principali movimenti islamico-patriottici riconobbero il merito storico (indiscusso) dell’Imam Khomeini. Teheran guidò la lotta contro l’apartheid israeliana, un progetto imperialista colluso coi neoconservatori ‘’yankee’’. Dall’altra parte, la vittoria sciita del 1979 si collocò in perfetta continuità con le (vittoriose) Rivoluzioni cubana (1959) ed algerina (1962). Il socialista musulmano Ali Shariati tradusse in persiano le opere di Ernesto Guevara e Franz Fanon e, grazie all’attività divulgativa di Shariati, la strategia militare ‘’guevarista’’, guerra di guerriglia, venne adottata con successo dal movimento patriottico libanese, gli Hezbollah. L’imperialismo israeliano, dalla fine degli anni ’90 ad oggi, ha incassato umilianti sconfitte per mano delle Resistenze sciite, ciononostante persevera nell’antistorico piano capital-imperialista; distruggere una porzione del pianeta.

Dal 1959, Cuba si è impegnata nella lotta contro il razzismo imperialista inviando guerriglieri e forze militari in Africa contro il ‘’regime bianco’’ di Pretoria. Fidel Castro e Khomeini, da prospettive culturali diverse, unirono le forze contro l’imperialismo anglosassone. Lo stesso imperialismo che da oltre un secolo, considera la colonizzazione dell’Africa complementare alla colonizzazione della Palestina storica:

‘’I legami tra Sudafrica e Israele sono stati ampiamente documentati. I due Stati hanno la stessa origine: l’Africa meridionale fu organizzata dall’imperatore dei diamanti Cecil Rhodes − il teorico del cosiddetto “imperialismo germanico“ [1] − mentre Israele fu concepito da un discepolo di Rhodes, Theodor Herzl, che seguì in tutto e per tutto il modello rhodesiano. Nel 2002 la regina Elisabetta censurò la pubblicazione della corrispondenza tra Rhodes e Herzl, della quale si conosce solo la lettera pubblicata dal secondo in una delle sue opere’’ 1.

Il conflitto geopolitico fra il sionismo imperialista e le nazioni sovrane (Cuba, Iran, Venezuela e Siria) non è soltanto politico, economico e militare, quindi di classe, ma racchiude due concezioni agli antipodi dell’Umanità.

 

La Giornata Mondiale di Al Quds e la lotta (mondiale) contro il sionismo guerrafondaio

Lo storico Diego Siragusa ha giustamente rilevato come la Giornata Mondiale di Al-Quds, voluta dall’Ayatollah Khomeini, ‘’Forse è uno degli eventi più unificanti del mondo islamico’’ 2. Il mondo musulmano, storicamente, si divide fra Resistenti (Iran, Libano, Palestina e Yemen) e Vassalli (monarchie del Golfo) quindi davanti all’’’accordo’’ farsa del secolo, un diktat dell’amministrazione Trump rilanciato dai ‘’dem’’, soltanto gli antimperialisti sciiti hanno alzato la voce. Le dichiarazioni di Hassan Nasrallah, leader degli Hezbollah, ci consentono di approfondire ulteriormente il conflitto cogliendone le specificità:

‘’Chiedo di partecipare alla Giornata mondiale di Al-Quds a causa dell’importanza di questo giorno date le circostanze attuali, cioè l”accordo del secolo'”

“se non fosse stato per la resistenza, avrebbe visto il presidente americano, Donald Trump, consegnare il territorio libanese al nemico israeliano, come ha fatto la città di Al-Quds (Gerusalemme) e le Alture del Golan siriano’’ 3.

Lo stratega politico e militare libanese ha elogiato i successi e le vittorie della Resistenza sciita contro il nemico sionista “Israele qualifica la Resistenza come una  minaccia strategica” per mettere il mondo contro di essa”.

In Israele militarismo ed oscurantismo camminano di pari passo, l’articolo di Siragusa ci offre una sintesi efficace della paranoia (governativa) israeliana: ‘’Come reagisce l’avversario storico, cioè Israele? Leggendo la stampa sionista, notiamo la consueta beffarda insolenza condita di colossali menzogne. Pur di giudaizzare la Terra Santa si costruiscono ridicole scoperte archeologiche in contrasto con la scienza e la storia. Sotto il sito dove, secondo la tradizione c’era il Cenacolo, hanno scavato una galleria e vi hanno messo una falsa tomba di re Davide. Risultato? Si dovrebbe cancellare un luogo caro ai cristiani: il Cenacolo. Lo stesso Muro del Pianto nel 2016 è stato dichiarato “non appartenente agli ebrei” dall’UNESCO, non per “antisemitismo” come sono soliti ripetere i sionisti e i loro lacché, ma perché gli studi scientifici hanno accertato che quelle mura sono di epoca romana e non c’entrano nulla col tempio di Salomone. Durante la mia visita in Giordania al monte Nebo, un frate francescano con cui ho conversato assieme a tre amici giornalisti, mi ha confermato la volontà israeliana di rifiuto della pace e della coesistenza. Non è un mistero, e il frate me lo ha confermato, che i rapporti tra cristiani e musulmani sono ottimi in quanto entrambi vittime dei sionisti’’. Il governo di Tel Aviv non ha il senso della storia, quindi ignora le leggi fondamentali della politica; come può tessere pacifiche relazioni diplomatiche? L’esercito israeliano, fomentato dal fanatismo dei rabbini, è un ‘’braccio assassino ‘’ (utilizzando le parole del defunto presidente venezuelano Hugo Chavez) degli USA. Israele, procedendo per analogie storiche, rappresenta il ‘’fascismo del ventunesimo secolo’’: condannata dai propri governi a non conoscere pace.

Le manifestazioni iraniane per la Giornata Mondiale di Al Quds daranno un impulso vitale al movimento anticolonialista mediorientale? E’ quello che tutti noi, attivisti contro l’imperialismo, ci auguriamo. Il sionismo è diventato una minaccia.

L’’’accordo’’ farsa di Trump e Kushner è il ‘’dimenticatoio della causa palestinese’’, ma la (dura) legge dei rapporti di forza, delle relazioni e conflittualità geopolitiche, in un futuro oramai prossimo getterà l’arroganza dell’ultra-destra americano-sionista in quella che Leon Trotsky chiamava ‘’spazzatura della storia’’.

1.

https://www.voltairenet.org/article186270.html

2.

http://pergiustizia.com/giornata-di-al-quds-uno-degli-eventi-piu-unificanti-del-mondo-islamico/?fbclid=IwAR2I7laEeOt0Xi9aUb8gHeVxAfJyMs5plETOr4aWF0mhqktqaXI-9s8zBLw

3.

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-Hezbollah__laccordo_Del_Secolo__Promosso_Dagli_Usa_Mira_A_Neutralizzare_La_Causa_Palestinese/82_28583/

JERUSALEM – JULY 27 : Palestinians hold a Palestinian flag as they  celebrate following the removal of Israeli security measures at the  entrances to Al Aqsa Mosque Compund in Jerusalem, on July

Fonte foto: Middle East Monitor (da Google)

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