Gli USA non rinunciano al ruolo di dominus planetario

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In fondo era anche un desiderio di Hitler contro il quale gli States combatterono in quanto concorrente e non certo per la democrazia (bubbola cui tanti credono ancora oggi). Razzismo, eugenetica, anticomunismo viscerale. Tanti gli “ideali” comuni e l’amore per il prossimo come venne evidenziato con Hiroshima e Nagasaki (bombardamenti ritenuti inutili dai militari e pare anche dalla Cia), senza dimenticare l’eccidio di Dresda. Ai nazisti piaceva uccidere ma gli americani non erano da meno.
Molti, sopratutto i dirigenti russi con Putin in testa, avevano sperato che l’uomo d’affari Donald Trump, volendo fare l’uomo d’affari, avrebbe preferito una certa distensione militare e un rapporto di amicizia con la Federazione russa. Non è andata così. La sconfitta di Hillary Clinton non ha comportato una minore aggressività. Anzi l’arroganza si è ulteriormente accentuata.

Francamente, a dire la verità, poco interessa capire ora se il tycoon ha svelato finalmente la sua natura di guerrafondaio oppure se è solo un pupazzetto in mano a più esperti professionisti del crimine. A questo punto poco interessa se i passaggi linguistici da ” Assad è un uomo coraggioso”, ” Non è prioritario far cadere Assad” ad “Assad è un animale” siano dovuti ad una personalità ciclotimica o schizofrenica oppure a forti pressioni e ricatti (vedi impeachment) degli ex sconfitti, oggi saldamente al posto di comando, che lo costringono ad essere un uomo “forte”, che sappia mostrare i muscoli, e che faccia capire al mondo intero chi è il padrone del pianeta.
Ciò che è decisamente rilevante è che gli States si illudono di poter continuare per molto tempo il nefasto ruolo di gendarme del mondo che ha comportato la morte di milioni di esseri umani. Come ha osservato XI Jingping, la visione unipolare degli States è antistorica; dovrebbero accontentarsi di essere una grande potenza in un sistema multipolare che contempli una varietà di formazioni sociali.
Ciò che è decisamente pericoloso è che vogliono essere i padroni del pianeta quando ormai non possono esserlo più. La loro cecità potrebbe condurre al conflitto nucleare.

Tuttavia non mi pare che i “nemici” dell’impero si siano intimoriti. I proclami di Trump e del suo staff hanno invece compattato maggiormente le popolazioni attorno ai loro leader. Gli Hezbollah sono a conoscenza dei piani Usa/israele di occupazione ulteriore del Golan da parte dei sionisti e perciò hanno allertato i loro “soldati” in vista dell’attacco israeliano al Libano.
I nordcoreani hanno addirittura risposto in modo aggressivo alle minacce di Trunp “raid o guerra” facendo riferimento a un possibile loro attacco preventivo e dichiarando apertamente che continueranno nel loro programma nucleare che li dovrebbe condurre, in teoria, nel 2020, a disporre dei missili intercontinentali capaci di colpire il continente americano. Gli USA non possono, tra l’altro, ignorare che esiste un patto politico/militare tra Corea del Nord e Cina. Ed infatti già si ammassano alla frontiera soldati della Repubblica Popolare per porre delle basi nella stessa Corea del Nord in caso di un attacco militare Usa.
Giappone e Corea del Sud non appaiono entusiasti della situazione e sembrano preferire la linea del dialogo proposto dall’abile Xi Jingping.

I Russi, si dice, intendono invadere i Paesi Baltici. Mi pare decisamente risibile una tale ipotesi. C’è invece la possibilità di una dura risposta della Federazione qualora continuassero i bombardamenti verso la Novorossia e gli accordi di Minsk fossero definitivamente seppelliti.
Dove gli USA, a mio parere, hanno ottenuto risultati rilevanti è in Siria. 2 Km. quadrati sono stati conquistati dalla Turchia; aree curde ed arabe son cadute in mano alle unità di protezione popolari curde (YPG) con il sostegno decisivo degli States che viaggiano verso la costruzione di un Kurdistan che comprenda siriani ed iracheni e che di fatto operi come una “colonia” Usa/Israele. Naturalmente ciò è stato reso possibile dal voltafaccia dei dirigenti curdi che hanno rinnegato indegnamente il manifesto politico di Ocalan che auspicava non una guerra nazionalista ma una proposta di stato federale in Siria, in Turchia, in Iran, in Iraq. Ora sono diventati purtroppo solo degli ascari degli americani.
Il caos è aumentato proprio come volevano gli States e i jihadisti, truppe privilegiate del Congresso, continueranno la loro azione devastante con Ong loro affiliate come i Caschi Bianchi, criminali omaggiati da Hollywood. Un caos che comporterà molti altri lutti. E Damasco nuovamente minacciata… a meno che Cina e Russia…

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