La persecuzione di Assange è un’anticipazione del Grande Reset

Come avevo previsto l’amministrazione Biden ha rilanciato la Dottrina della ‘’guerra infinita ‘’ contro la Federazione russa, legandosi alla fazione ‘’cosmopolita’’ dell’imperialismo israeliano: la Russia ritorna il nemico principale nella vocazione termonucleare del Deep State ‘’americano-sionista’’; lo scontro con Pechino e Teheran s’inserisce in quella che Papa Francesco ha denominato terza guerra mondiale a pezzi. Dall’altra parte, Tel Aviv sta penetrando i complessi militar-industriali asiatici a volte entrando in concorrenza con Washington (come in Birmania), altre volte fingendo di contrastare il suddito/alleato, saudita. La comprensione della politica estera, da parte dei partiti comunisti, è il grande assente, nonostante ciò la geopolitica rivoluzionaria si dimostra giorno dopo giorno la lotta di classe del ventunesimo secolo.

Ci sono due notizie estremamente importanti:

  • Continua l’incubo di Julian Assange. Washington ha dichiarato guerra al giornalismo investigativo e chiede la testa dei giornalisti antimperialisti.
  • La transizione al capitalismo digitale rientra nei piani della Nato: Facebook ha appena assunto un ufficiale dell’Alleanza Atlantica, Ben Nimmo.

La transizione da Trump all’amministrazione democratica implica il passaggio da una concezione razziale del fascismo ad una sistematizzazione digitale del nuovo “Centro Tirannico”: la guerra agli ‘’estremismi convergenti’’ – ‘’estremismi convergenti’’ è la categoria fondante della nuova ideologia ‘’politicamente corretta’’ – coordinati da Mosca. Ben Nimmo, ex-addetto stampa della NATO e attuale senior fellow del Consiglio Atlantico ha dichiarato d’essere stato assunto per “guidare la strategia globale di intelligence sulle minacce contro le operazioni di influenza” e le “minacce emergenti”, dichiarazioni di guerra abbastanza volgari che potremmo (quasi) rimpiangere il cinismo di Donald Trump. I bersagli sono due: l’informazione alternativa, gli attivisti anti-Nato e chiunque contesti nei social media la proiezione unipolare del Pentagono. Il commento del giornalista Max Blumenthal coglie la drammaticità del contesto internazionale, un regime censorio che si colloca nell’agenda di Washington per la guerra globale e la balcanizzazione di una porzione del pianeta:

“Altre censure in arrivo mentre l’ex-addetto stampa della NATO si è trasformato in ‘ricercatore’ finanziato dal Pentagono che etichetta persone reali come bot russi e spacciava disinformazione per collegare Jeremy Corbyn alle misure attive russe verso la grande tecnologia” 1

Il laburista Corbyn è stato la vittima sacrificale della macchina del fango dell’Alt Right inglese e della lobby sionista interna al Labour, ma la censura colpisce anche in Italia: il polsegretario del PC Marco Rizzo ed il reporter antimperialista Fulvio Grimaldi hanno denunciato la rimozione di alcuni video in cui attaccavano correttamente il neoliberismo del governo filo-USA. Da anni lo storico Diego Siragusa con articoli sempre puntuali contesta lo strapotere di Big Tech, lunga mano dello Stato profondo israeliano nei social: la rimozione di diversi profili appartenenti ad attivisti solidali con la causa palestinese lascia presagire la creazione di una grande banca dati da parte del MOSSAD. Il capitalismo digitale strangolerà le libertà individuali, rafforzando il regime di sorveglianza padronale: il sindacato diventerà obsoleto e la ‘’sinistra’’ – fatta propria l’ideologia politicamente corretta – proietterà i ceti subalterni nella nuova Architettura di Potere.

Il libro di Diego Siragusa documenta la censura israeliana su Facebook. Una raccolta di denunce, estremamente puntuali, colpevolmente ignorati dall’informazione alternativa diventata ‘’politicamente corretta’’.

Il presidente Putin durante la video riunione del Forum economico mondiale annuale ha analizzato la sovrapposizione delle grandi multinazionali agli stati:

“Dov’è la linea tra un business globale di successo, i servizi richiesti e il consolidamento dei big data – e i tentativi di governare duramente e unilateralmente la società, sostituire le legittime istituzioni democratiche, limitare il diritto naturale di decidere da soli come vivere, cosa scegliere, quale posizione esprimere liberamente?” 2

L’ultima domanda a cui gli analisti antimperialisti dovranno rispondere è questa: il Grande Reset è un cambio di struttura comparabile alla descrizione del capitalismo finanziario sistematizzata da Lenin oppure ci troviamo dinanzi ad un piano criminale dell’establishment ‘’vendi patria’’? Chi scrive respinge tanto le ‘’teorie del complotto ‘’ (antimarxiste) quanto la posizione dei ‘’funzionalisti’’ (socialdemocratici), rilevando una concomitanza di fattori interni (organici al capitalismo) ed esterni (piano criminale). Il razzismo e l’antisemitismo rappresentano dinamiche interne al capitalismo, non esiste un capitalismo ‘’non razzista’’ e l’antisemitismo era il fattore caratterizzante il fascismo tedesco, dall’altra parte i grandi massacri neocoloniali e la Shoah hanno necessitato di una perversa pianificazione su base industriale: la progettazione delle camere a gas matura nell’elite reazionaria e anticomunista molto prima della Conferenza di Wansee del 1942. Diversi fattori si combinano, ma la transizione al capitalismo digitale e la robotizzazione dell’economia incarnano una prospettiva politico-sociale di estrema destra: immaginate Margherita Thatcher e Jean Marie Le Pen fusi in una sola persona ed avrete la tecnocrazia dei prossimi anni. Un futuro da incubo, molto simile alla dittatura orwelliana.

La nuova tirannia globale prepara un regime di guerra ed austerità permanente, la promessa di quella che il blogger marxista Rainer Shea chiama una ‘’tecno-utopia post-pandemica’’ 3 è l’involucro politico che legittimerà la soppressione di qualsiasi opposizione anticapitalista. La persecuzione-tortura di Assange rappresenta l’inizio del Grande Reset: il diritto all’informazione è già stato cancellato.

http://aurorasito.altervista.org/?p=15312

https://comedonchisciotte.org/putin-a-davos-contro-le-big-tech-qual-e-il-confine-tra-business-globale-e-tentativi-di-controllare-la-societa/

https://www.controinformazione.info/bidens-patriot-act-2-0-sfruttare-il-caos-per-imporre-piu-sorveglianza-e-censura/

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