Qatar. L’Iran estende la sua influenza nella penisola arabica.

Mentre Kim tiene in pugno gli States che possono minacciare, provocare, promuovere ulteriori sanzioni ma non impedire nuovi test missilistici, ponendo in evidenza, quando esistono determinazione e forze materiali, l’impotenza dell’ex dominus, l’Arabia Saudita, a somiglianza del suo padrone, si è sparata un colpo sui piedi.
Il regime wahhabita ha accusato il Qatar di aiutare il terrorismo, il che è vero ( in particolare le milizie di Al-Qaeda) ma è anche vero che lo Stato islamico è stato finanziato e sostenuto 1) fin dalle origini dalla famiglia saudita che ora, per darsi una verginità, dichiara di voler combattere la Stato islamico (words, words, words…) in quanto sostiene solo i ribelli “moderati”, considerati opposizione “democratica” dagli States, sebbene assassini e tagliagole.

Rottura diplomatica, espulsione dei qatarioti dal Paese, chiusura dello spazio aereo e marittimo. Ultimatum. Tra le richieste (10) che debbono essere sodddisfate dal governo Al-Thani perché possa rientrare tra i membri del Consiglio del Golfo ricordo a) interruzione immediata delle relazioni diplomatiche con l’Iran b) espulsione di tutti i membri di Hamas c) espulsione di tutti i membri della Fratellanza musulmana d) fine del sostegno alle organizzazioni terroriste e) cessazione dei notiziari di Al Jazeera. 2)
Aderiscono al progetto saudita Emirati Arabi Riuniti, Bahrein, Egitto, il governo di Tobruk in Libia, il regime di Aden in esilio, la Giordania, qualche stato africano timoroso di perdere investimenti sauditi. Si vuole l’isolamento che non ci sarà. Contrari al progetto Kuwait e Oman con il quale il Qatar ha immediatamente fissato collegamenti marittimi tre volte alla settimana.

Le accuse riguardano quindi non solo il sostegno ad Al Qaeda fronteggiato in Libia dal governo di Tobruk con il generale Haftar ma anche il sostegno alla Fratellanza Musulmana, invisa in modo particolare ad Al Sisi che l’aveva estromessa dal governo con un colpo di stato, ed infine ad Hamas, nonché la non belligeranza con Hezbollah e con l’Iran.
Secondo Livia Liberatore vi è la “possibilità di un conflitto acceso” 3). Truppe saudite si ammassano sui confini qatarioti. Ma in aiuto del governo Al Thani arriveranno , come deciso dalla Grande Assemblea Nazionale turca, migliaia di soldati del “sultano” che tra l’altro dispone in terra qatariota di una importante base con migliaia di militari in rispetto del patto Turchia-Qatar che prevede la difesa dello staterello da parte della Turchia in caso di aggressione 4) Le derrate alimentari necessarie saranno fornite via aerea dalla Turchia e dall’Iran. Tra l’altro, il Qatar si era rifornito preventivamente in precedenza di decine di mgliaia di tonnellate di grano dalla Russia .

Se ci sarà un conflitto armato sarà un disastro per Sauditi e soci. Infatti l’Iran che, assieme alla Russia e al Quwait (interlocutore preferito di Federica Mogherini in tale disputa) si è offerta per favorire il dialogo tra le due parti, qualora avvertisse serie minacce per il il più grande giacimento di gas del mondo nel golfo persico 5) condiviso tra Iran (South pars) e il Qatar (North dome), interverrebbe con tutta la sua forza militare (il South pars contiene il 10% delle riserve mondiali, il 60% delle riserve iraniane).
Lo stato sciita ha chiesto inoltre ad Al Thani di aderire al gasdotto Iran-Iraq-Siria con destinazione Mediterraneo e oltre. Damasco concederebbe il transito a condizione che il Qatar rinunci a sostenere Al-Qaeda in Siria.

Una crisi agita stupidamente da Trump o da chi per lui, dall’Arabia saudita, dall’onnipresente Israele. Si cercava un capro espiatorio. Si tentava di lavare i panni sporchi. Forse si voleva invadere lo staterello assolutista, di mettere all’angolo l’Iran. Nulla di tutto questo accadrà.
L’Iran rafforza le sue posizioni nella penisola arabica e il Qatar wahhabita potrebbe prendere le distanze dal Consiglio del Golfo a vantaggio dell’Asse della Resistenza e della Federazione russa (Trump dopo aver accettato che si condannasse Al Thani farà ora di tutto perché ciò non avvenga. Ne può andare di mezzo la progettata Nato araba).
L’Arabia saudita subirà un contraccolpo. Già in difficoltà con gli Houthi in Yemen, le verrà a mancare l’esercito qatariota e soprattutto correrà il rischio che le tribù arabe presenti nel suo territorio e in buoni rapporti con Al Thani si possano ribellare…e tutto questo con le casse dello stato svuotate…

Forse è solo una mia impressione, ma mi pare che il trio della guerra e della morte ( Usa, Israele, Arabia saudita) non faccia altro da qualche tempo che sbagliare ogni mossa, evidenziando sempre più una grave incapacità di interpretare la realtà politica e sociale, con conseguente caduta di credibilità politica a livello internazionale

NOTE
1) In un mio scritto precedente”Filippine. Globalizzazione del terrore saudita” L’interferenza 6/6/17 ho messo in evidenza le enormi spese dell’Arabia Saudita (probabili 200 miliardi di dollari) per finanziare il terrorismo in Asia. Naturalmente anche il Qatar ha concorso per aiutare i “fedeli”
2) “La crisi in Qatar. Ancora un altro…” documento The Saker
3) Livia Liberatore, Finanza on line 12/6/17
4) Moon of Alabama, ” I Paesi del Golfo… Aurora 5/12/17
5) Wikipedia

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