Che Barach Obama stia mettendo i bastoni tra le gambe di Donald Trump oramai è indubbio. Ciò che non è chiaro è se ciò avvenga in odio contro la Russia o per vendetta per la sconfitta elettorale della sua sodale Hillary Clinton.
Si potrebbe rispondere: per entrambi i motivi.
Nonostante Obama sia già un’anatra zoppa ha saputo agire in questa sua ultima fase di “governo” con grande violenza e celerità.
L’assassinio dell’ambasciatore russo sa troppo di “bruciato”. Il killer infatti faceva parte della setta di Fetullah Gulen, presumibile autore in collaborazione con la CIA del fallito colpo di stato contro il “Sultano”. Fetullah Gulen, nemico n.1 di Erdogan, è in esilio dorato negli States, protetto dalla sua cara amica Hillary che evidentemente non tollera, assieme ad Obama, il cambio di rotta di Erdogan che intende ora rinunciare (ma sarà vero?) al sogno neo-ottomano che avrebbe comportato grave scompiglio nelle aree islamiche della Russia e della Cina e negli Stati post-sovietici a maggioranza musulmana. Inoltre, seppure con dichiarazioni ambigue, sembra che rinunci alla volontà di destituire Assad, la qual cosa fa infuriare il sionismo israeliano che aveva puntato ad espandersi e ad avere una stato salafita come confinante. E come sappiamo Hilary è una fervente sionista. L’apporto di Hillary alla devastazione della Siria e al finanziamento dello stato islamico è stato un gentile dono al Sionismo perchè si creasse il Grande Israele.
All’espulsione di diplomatici russi Putin ha risposto con nonchalance non espellendo, come possibile ritorsione, nessun diplomatico americano, mentre la distruzione di carri armati e di blindati turchi effettuato da terroristi ostili al regime con missili Tow di fabbricazione americana hanno suscitato una veemente reazione del “Sultano” contro Obama, ritenuto responsabile tra l’altro da parte di giornalisti turchi del trasporto di ingenti carichi di armi per lo stato islamico.
Un’accusa da cui Obama non può sottrarsi dopo l’ennesima incursione di Wikileaks che è andato a ritrovare quei brani che la CNN aveva cancellato; brani in cui il segretario di stato Kelly rivela l’aiuto poderoso in armamenti che Obama stava dando ai terroristi.
Mentre Putin sembra restare calmo dinanzi a questi atti aggressivi di Obama e ad altri ancora (sanzioni, Ucraina, Baltico…) Trump risponde alle bordate con altrettante provocatorie bordate: tutti licenziati i diplomatici americani nominati da Obama. Tutto ciò mentre soprattutto via twitter e via siti on line (preferiti ai giornali e alle tv) Trump va accusando l’amministrazione uscente di aver scatenato una stupida campagna di odio contro la Russia, campagna che, oltre ad essere dannosa per gli Stati Uniti, non è utile alla stabilizzazione delle relazioni internazionali.
Che cosa accadrà ora nel Medio Oriente è un vero rebus.Turchia, Iran, Siria, Russia ad Astana per negoziare (che cosa?). Gruppi combattenti terroristi che accettano il cessate il fuoco e Damasco che vuole che se ne vadano via dal Paese. Grande rabbia di Israele e delle petromonarchie per questa improvvisa defezione. Hezbollah e Iran cresciuti enormemente in prestigio e in potenza. I Curdi vittoriosi in battaglia ma con un alleato inaffidabile: gli States. Al Qaeda e Stato Islamico in guerra con alleati che sono anche nemici.
Donald Trump accettando l’idea di una Gerusalemme capitale e perseverando sulle sanzioni contro Teheran compie due operazioni irresponsabili, favorendo ulteriori squilibri nell’immensa tragedia del Medio Oriente, cadendo in contraddizione con i suoi propositi di stabilizzazione politica duratura con la Russia che ormai ha nell’area un ruolo egemone.