Un sogno americano riemerge: Sunnistan

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Foto: Civico20News (da Google)

 

Della denuncia in sede Onu di attacchi chimici da parte dei “ribelli” rivolta a suo tempo dall’ambasciatore iraniano Jaafari “poco” si è interessata la “comunità internazionale”. Grande rilievo invece sulla bomba informativa della BBC ” Almeno 106 attacchi chimici. Così Assad sta vincendo la guerra”(1). Le prove: confidenze dei “ribelli” e dei White Helmets, la cui attendibilità la lascio ai lettori.
E’ una “bomba” naturalmente riportata dai media del Potere in perfetta sintonia con la possibilità di un attacco in grandi forze dell’esercito siriano e dei suoi alleati nella provincia di Idlib.
Secondo gli accordi di Sochi (2) entro il 15 ottobre l’area avrebbe dovuto essere demilitarizzata con la fuoruscita dei ribelli e delle armi pesanti. Si è invece molto in ritardo. Ne sanno qualcosa i quartieri di Aleppo e la provincia di Latakia ripetutamente colpiti con razzi e missili.

La provincia di Idlib, sempre secondo gli accordi di Sochi (5/1/18), sarebbe dovuta rientrare sotto il controllo del governo siriano. Un compito che spettava in particolare alla Turchia che aveva di fatto creato un vero e proprio esercito filo turco (FLN), composto, secondo varie stime da 50/60mila combattenti, e che non sembra obbedire prontamente al Sultano. Ancora più impermeabile ai richiami di evacuazione e di autoscioglimento il gruppo qaedista Hai’ at Tahir al- Sham (HTS) che pare sia composto anch’esso da un numero elevato di militanti, tra i 50/60 mila.
Va detto ancora che i due gruppi sono in contrasto tra di loro, tanto che risultano frequenti gli scontri armati…per cui risulta difficile ipotizzare che i qaedisti intendano disarmarsi, data l’ostilità bellica dei filo-turchi (3)

La guerra di liberazione dell’esercito siriano appare inevitabile, tanto più ora che Assad si è dotato di nuovi strumenti di attacco e di difesa (vedi S-300) grazie alla Federazione russa. I civili di Idlib (più di un milione di persone), attualmente prigionieri dei jihadisti, ricattabili e trasformati in scudi umani, costretti a sottostare ai rituali religiosi e punitivi, possono essere liberati solo da un intervento armato lealista, che, tenendo conto delle forze ingenti dei jihadisti ( i qaedisti hanno avuto addestratori inglesi e francesi qualificati), non potrà che essere molto duro presumibilmente anche per i civili (usati come scudi umani), con numeri si spera nettamente inferiori al genocidio di Raqqa e di Mosul determinato dall’aviazione della coalizione (decine di migliaia di morti e di case abbattute) di cui i nostri miserabili media poco hanno parlato, dato che quel genocidio era giustificabile perché effettuato dai “nostri” alleati…

Da qui il timore dell’Occidente che Idlib ritorni ai suoi proprietari legittimi e che si perda una base importante per gli attacchi terroristi contro il governo e la popolazione siriana. Da qui le fake news sugli attacchi chimici di Assad per giustificare un devastante intervento armato degli “amici della Siria” che, qualora avvenisse, si scontrerebbe con il sistema di difesa siriano ormai capace di difendersi dalle incursioni via terra, via mare, via cielo.

Forse l’attacco siriano ( o quello eventuale franco-anglosassone) verrà deciso dopo le elezioni di Midterm negli States del 6 novembre che di fatto sono un referendum sulla presidenza Trump (4). In teoria, Trump vorrebbe che le truppe di occupazione si ritirassero dalla Siria e che rimanesse sul territorio una presenza militare che si può ben accampare nel Kurdistan siriano, dove sono installate una decina di basi militari, grazie alla complicità della dirigenza curda con la quale è stata realizzata già da tempo una non simmetrica alleanza militare. Una tale presenza permetterebbe il controllo del Medioriente “minacciato” dall’Iran e un più realistico e favorevole confronto militare e diplomatico con la Russia (5)
Qualora si modificasse, con le suddette elezioni, la componente parlamentare anti Trump, si potrebbe avere una politica anglosassone molto più aggressiva e si potrebbe avere uno scontro terrificante non solo contro la Siria ma a tutto campo contro il Libano, l’Iraq, l’Iran e soprattutto contro la Russia…

Questo perché lo stato profondo dei “paesi canaglia” (innanzitutto USA, Israele, Inghilterra, Francia) hanno grandi ambizioni per il Medioriente e per le loro multinazionali del petrolio e del gas. Dalla terra bruciata creata dall’ONU ” Niente aiuti per la ricostruzione se Assad rimane al potere”, dalle minacce di diplomatici europei “o resa o futuro miserevole per la Siria” alla riproposizione di un Sunnistan da parte di John Bolton, consigliere per la Sicurezza nazionale, un Sunnistan che liquidi due stati: Siria ed Iraq, che comprenda un immenso patrimonio di gas e di petrolio, un territorio che viene riconosciuto di origine ottomana per onorare il regime turco, che isoli l’Iran dai suoi alleati e che le impedisca la costruzione di corridoi energetici verso il Mediterraneo che così verrebbe servito dai regimi canaglia e non dalla Russia (6)

Saranno le armi, sarà la guerra a decidere le sorti del Medioriente…e del pianeta…come sempre nella trista storia umana…da qui la inarrestabile crescita delle spese miiltari e la costruzione di armi sempre più sofisticate e terrificanti negli States come in Russia, in Europa come in Cina…nessuna previsione è possibile sulla Siria come anche sul pianeta…solo qualche congettura…e se volete qualche timida speranza…

NOTE
1) Patrizio Ricci “BBC comunica: Assad sta vincendo…” Vietato parlare 15/10/18
2) L’accordo tra Putin ed Erdogan, tenutosi a Sochi il 17 /9/18, prevedeva la creazione di una zona cuscinetto di 20 KM.
3) Sulla attuale situazione operativa in Siria (20/10/18) vedi Stefano Orsi, SaKer 20/10/18
4) Le elezioni a metà del mandato presidenziale…riguardano innanzitutto i rappresentanti della Camera e un terzo dei senatori
5) Anche qualora le elezioni siano favorevoli a Donald, è ovvio che no sarà il solo a prendere unilateralmente importanti decisioni. Come detto altre volte, Trump non è padrone a casa sua. Del resto non lo erano né Bush JR, né Obama…
6) Un Sunnistan, con le fonti energetiche rapinate ai legittimi proprietari, costituirebbe un asse strategico per isolare ancora di più la Russia dall’Europa che verrebbe rifornita di energia direttamente dal Medio Oriente… e porterebbe la stessa Europa ad assumere vincoli più servili nei confronti della Nato e degli States.
Israele, Inghilterra e Francia, partecipando attivamente alla devastazione, potranno avere un ruolo di primo piano, anche qualora tale progetto ambizioso non si realizzasse pienamente

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Foto: MintPress News (da Google)

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