La resistenza dei palestinesi non è terrorismo ma legittima lotta armata. Lo dice la Cina

La Cina rompe la sua tradizionale cautela diplomatica e politica e prende apertamente posizione in favore del popolo palestinese. E lo fa in modo molto netto, cosa abbastanza singolare in considerazione, appunto, della sua proverbiale e storica prudenza in politica internazionale. La qual cosa, ovviamente, non può essere casuale. E’ un segnale che ci dice che questo grande paese, consapevole ormai della sua forza e del ruolo che ricopre a livello mondiale, rivendica il diritto ma anche il dovere di esercitare un ruolo nelle controversie internazionali.

La Repubblica Popolare Cinese riconosce il diritto dei palestinesi alla lotta armata e lo fa attraverso le parole del suo rappresentante del Ministero degli Esteri presso la Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja, Mao Xinmin, il quale ha spiegato che “l’uso della forza è un diritto inalienabile del popolo palestinese a “resistere all’oppressione” di Israele e a stabilire uno Stato indipendente”, soggiungendo che “la Cina ha costantemente sostenuto la giusta causa del popolo palestinese nel ripristino dei suoi legittimi diritti rammaricandosi del fatto che la soluzione che prevede la creazione di due Stati sia stata continuamente elusa, poichè le relative risoluzioni delle Nazioni Unite non sono state effettivamente attuate”. “Nel perseguimento del proprio diritto all’autodeterminazione – ha poi continuato – l’uso della forza da parte del popolo palestinese per resistere all’oppressione straniera e completare la creazione di uno Stato indipendente è un diritto inalienabile ben fondato nel diritto internazionale”. E ha concluso dicendo che “gli atti di violenza contro gli israeliani da parte dei palestinesi non sono terrorismo, ma piuttosto una legittima lotta armata”.

Scusate se è poco, anzi, dalle mie parti saluteremmo una presa di posizione così forte con una colorita e ben nota (e oltremodo efficace) espressione dialettale romanesca…

E’ evidente che si tratta di una svolta che fa capire che i conti senza l’oste non si possono fare. Una posizione molto netta, non suscettibile di interpretazioni. Tradotto: nessuno si illuda di poter escludere la Cina dal consesso mediorientale e dalle negoziazioni in merito all’assetto politico e geopolitico di quell’area così vitale (anche per gli interessi cinesi, naturalmente…), quindi anche in merito ai “tavolini” che si apriranno sul cosa fare della Striscia di Gaza e sul futuro stato palestinese.

E’ una eccellente notizia per il popolo palestinese e una pessima notizia per Israele e i suoi alleati.

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Fonte foto: da Google

2 commenti per “La resistenza dei palestinesi non è terrorismo ma legittima lotta armata. Lo dice la Cina

  1. Federico Lovo
    7 Marzo 2024 at 6:09

    mi auguro che tu abbia ragione. Diplomaticamente parlando, Israele è ormai al livello spazzatura, un nazi-Stato ed una nazi-società privi di onore per la maggior parte dei governi al mondo..

    • Fabrizio Marchi
      7 Marzo 2024 at 7:50

      Non si tratta solo di diplomazia ma del fatto che la Cina svolge ormai un ruolo a livello mondiale e quindi anche in Medioriente dove molti paesi intrattengono con lei scambi economici e commerciali ingenti. Il fatto che la Cina abbia assunto una posizione così netta ha un significato che va oltre la posizione specifica sulla Palestina ed è appunto un messaggio rivolto a tutti gli altri, in particolare agli USA, a Israele ma anche a tutti gli altri paesi (Turchia, Arabia Saudita ecc.). E il messaggio è questo:”Guardate che anche noi siamo della partita, la difesa dei nostri interessi passa anche attraverso un processo di pace in quell’area e non vogliamo che la Palestina venga cancellata”. I cinesi sono stati sempre molto cauti in politica estera e la loro tradizionale strategia è quella di non fare nessun tipo di ingerenze in casa d’altri. In questo caso non siamo in casa d’altri, ovviamente, perchè la questione mediorientale e israelo-palestinese in particolare è molto complessa e interessa tutta quell’area, però non c’è dubbio che siamo in un quadrante geopolitico dove la Cina, fino a pochissimo tempo fa, era sostanzialmente estranea. Oggi non lo è più, è scesa in campo, come si suol dire, e lo ha fatto in modo che più netto non si poteva. Non può essere casuale. E’ il segnale che in effetti gli equilibri mondiali stanno veramente cambiando. Certo, ci vorrà tempo, i processi storici hanno necessità dei loro tempi…

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