“Intersezionalità”: un cancro da estirpare

Una caratteristica tipica della sinistra radical chic è la cosiddetta “intersezionalità”, ovvero l’unione delle lotte contro le varie discriminazioni, quindi dalla lotta contro il razzismo, a quella contro l’omofobia e il “maschilismo”.
Ritengo l’intersezionalità un cancro da estirpare. Per quale ragione? Perchè trovo spudoratamente razzista mettere sullo stesso piano il razzismo, a causa del quale effettivamente gli immigrati rischiano di morire (e purtroppo spesso muoiono) durante le traversate, vengono sfruttati per i lavori più umilianti e additati come mostri dai vari telegiornali, e il “maschilismo”, il subire “molestie”, il femminicidio (l’omicidio di una donna è illegale fin dall’alba dei tempi,anzi con la cavalleria ginocentrica prima e il femminismo misandrico ora l’omicidio di una donna è considerato più grave di quello di un uomo, ergo manifestare per qualcosa di illegale è completamente sbagliato, il paragone con il razzismo non regge perchè per esempio gli omicidi commessi dalla polizia a Fergurson sono legalizzati, difatti i poliziotti che hanno sparato contro i neri non sono stati minimamente puniti), quanto sia fallocentrica una determinata pubblicità o quanto è brutto ricevere un saluto per strada.
Razzismo e “maschilismo”non sono minimamente paragonabili; potrei forse capire un paragone con l’omofobia dove effettivamente i gay subiscono aggressioni in quanto tali e non possono effettuare matrimoni ed adozioni (pur essendo a favore di essi ritengo che i gay prima di avere il diritto di sposarsi e adottare dovrebbero avere i diritti sociali che devono possedere tutti a prescindere da razza, sesso e orientamento sessuale).
Tutte le politiche sulla violenza di genere sono frutto del tradizionalismo che considera le donne preziose, lo stesso tradizionalismo che le femministe affermano di combattere, la stessa società tradizionale che ha creato il razzismo e i privilegi dei bianchi.
In conclusione affermo che dichiararsi femministi e combattere il razzismo significa essere razzisti più della Lega, almeno loro non si fingono amici dei migranti per poi paragonare i loro problemi alle “molestie”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Dichiaro di essere al corrente che i commenti agli articoli della testata devono rispettare il principio di continenza verbale, ovvero l'assenza di espressioni offensive o lesive dell'altrui dignità, e di assumermi la piena responsabilità di ciò che scrivo.