Salvare Alfredo Cospito

Immaginiamo un uomo che sia arrivato a perdere oltre la metà del suo peso corporeo perché, per protesta, non mangia volontariamente da più di tre mesi; che, in conseguenza del rifiuto di assumere qualsiasi cibo e integratore, non si regga più in piedi; che sia costretto a spostarsi per le sue necessità, su una sedia a rotelle; che tremi continuamente per lo sfasamento della sua termoregolazione; che sia tanto debole da cadere nella doccia fratturandosi il setto nasale con copiosa fuoriuscita di sangue; che si stia consumando lentamente con tutti i rischi letali, tra cui quello di un edema cerebrale, della prolungata assenza di alimentazione.
Quest’uomo esiste, qui nel bel paese delle meraviglie in cui fa notizia che in uno dei covi di Matteo Messina Denaro, udite udite, è stata trovata una pistola con il colpo in canna.
Si chiama Alfredo Cospito. Si trova detenuto nel carcere di Sassari, al regime del 41 bis.Non occorre aggiungere altro su chi sia Cospito, sulla sua vicenda, sulle sue posizioni, su come si sia mossa la giustizia italiana nei suoi confronti. L’Interferenza, per restare a questo blog che ospita una pluralità di voci, ha pubblicato un circostanziato articolo a firma di Antonella Ricciardi sulla storia dell’anarchico individualista, come egli stesso si definisce.

Se ci fosse una possibilità per farlo recedere dal suo proposito di lasciarsi morire, quale stato che si definisca democratico e chi, tra i rimasti umani, non la coglierebbe al volo?

Il quadro clinico di Alfredo Cospito sta precipitando, come riferiscono il suo avvocato Flavio Rossi Albertini e Angelica Milia, suo medico di fiducia.
Il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, Mauro Palma, è intervenuto per chiedere l’urgente trasferimento del detenuto in una struttura in grado di garantire un immediato intervento sanitario, struttura di cui non è dotato il carcere di Sassari.

Si farà in tempo a salvare la vita di quest’uomo? Sarà raccolto l’appello di tanti semplici cittadini, politici, intellettuali, che trovano inaccettabile quanto sta accadendo in una cella di un carcere italiano? O si giungerà al punto in cui, riprendendo il verso di una struggente poesia di Milo De Angelis, ” non si trova la vena, dio mio, non si trova” e non ci sarà più nulla da fare?

Che tempo c’era il 19 ottobre 2022? Chi lo ricorda? Forse era una ottobrata, per le temperature miti di quest’anno, vicine al caldo estivo, con quella luce particolare del mese in cui inizia il prodigio delle foglie in lenta trasmutazione fino a staccarsi dall’albero per finire il loro ciclo vitale. In quel giorno Alfredo Cospito ha iniziato la sua protesta solitaria, disperata, che non deve, non può concludersi con la sua morte.

“Chi salva una vita, salva il mondo intero” recita il Talmud. Frase da scolpire nelle nostre coscienze ogni giorno,dal Giorno della Memoria fino al prossimo 27 gennaio e ancora, ancora, ancora.

Chi è Alfredo Cospito, il primo anarchico condannato al carcere duro - la  Repubblica

Fonte foto: La Repubblica Torino (da Google)

 

5 commenti per “Salvare Alfredo Cospito

  1. Antonella Ricciardi
    29 gennaio 2023 at 15:39

    Bellissimo articolo, veramente; credo che salvare Alfredo Cospito sia anche un atto a favore della pace, quella vera, perché la tortura che sta subendo non ispira certamente più rispetto verso quella parte di Stato che disattende i suoi stessi principi costituzionali. Le violenze anarchiche alle sedi diplomatiche per ora sono state solo contro le cose e dimostrative, la situazione di Cospito mette a rischio di morte imminente la sua persona. Spero ci si fermerà in tempo e si riuscirà a salvare la vita ad Alfredo Cospito. Saluti con stima

    • Enza Sirianni
      30 gennaio 2023 at 7:00

      La ringrazio, cara Antonella.
      Le sono grata per quell’articolo che chiariva dettagliamente la vicenda di Cospito.
      Grazie anche per quell'”atto a favore della pace”. Bellissimo.
      I segnali che provengono dal governo non sono di pace. Tutt’altro. La violenza è nell’atto costitutivo di questo stato, nato da una conquista armata dove tutto c’era meno che i valori ideali del Risorgimento. Lo sperimentarono subito gli ” annessi”.
      Mi risuonano dei versi di Roberto Bolaño : ” Chi ha saputo vincere la paura / è diventato coraggioso per sempre. ” Questo il mio augurio per tutti noi.

  2. Lanfranco
    29 gennaio 2023 at 16:58

    Toccante appello.
    Temo cadrà nel vuoto. Ho appena letto una roba fascista contro Cospito da rabbrividire.
    Punirne uno per educarne tanti…
    Mi chiedo dove sono gli attivisti dei diritti civili e quelli che scendono in piazza per fermare la repressione in Iran. Che paese rivoltante!

  3. Raffaele
    31 gennaio 2023 at 9:56

    Ho letto attentamente la biografia di Alfredo Cospito e mi viene da riflettere sugli accadimenti che questo signore si è reso indegnamente protagonista con attentati ai danni di uno Stato Democratico e Sovrano. Mi rattrista la sua protesta atta ad infierire e minare la stessa vita,nel contempo e doveroso chiarire che per determinati reati sono previste pene come recita IL C.P.P., non si possono di conseguenza portare correttivi solo perché a qualcuno sembrano troppo restrittivi. Chi commette il reato dovrebbe quantomeno conoscere la pena prevista.

    • Fabrizio Marchi
      31 gennaio 2023 at 18:13

      Qui non stiamo discutendo sulla bontà dei gruppi anarchici ma sul regime di 41 bis che consente ovviamente di seppellire viva una persona. Chiarisco subito che non sono contrario al 41 bis e alla sua applicazione, purchè venga applicata in modo corretto. Cospito si è reso colpevole di una gambizzazione più la collocazione di rudimentali e fondamentalmente innocui ordigni poco più che dimostrativi in un’ora del giorno (anzi della notte) in cui nessuno poteva essere ferito da tali ordigni. Non è il capo di una pericolosa organizzazione criminale o terroristica ma soltanto il capetto di sparuti gruppi di anarchici estremisti che non costituiscono MINIMAMENTE un problema per lo stato. Peraltro quest’ultimo conosce perfettamente tuti i membri di quwesti gruppi, quindi figuriamoci…
      Il 41 bis, per la sua durezza, dovrebbe essere dato soltanto a dei criminali incalliti, colpevoli di reati gravissimi, di omicidi, di stragi, di traffico di esseri umani e di droga, non a un estremistello qualunque che non fa paura a nessuno e tanto meno allo Stato. Ma siamo di fronte alla solita logica (sto per scrivere un articolo in tema) per cui un anarchico estremista fa sempre comodo, soprattutto per deviare l’attenzione dai (gravi) problemi reali. Soltanto i gonzi possono cadere in questi scontatissimi tranelli.

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