Sionisti e neonazifascisti hanno gli stessi obiettivi

La sinistra politicamente corretta insiste nella contrapposizione fra neofascismo e sionismo, escludendo che un antisemita possa essere legato allo Stato israeliano e al sionismo guerrafondaio. Le cose sono ben diverse; i neonazisti italiani di CasaPound svolgono, regolarmente, iniziative politico-culturali con esponenti della lobby israeliana concordando diverse prospettive strategiche con gli adulatori dello “Stato per soli ebrei”. Che cosa tiene insieme neonazifascisti e sionisti?
– Intanto l’odio verso i migranti: fascisti e sionisti si guardano bene dal denunciare il colonialismo occidentale, di cui Israele è pilastro, considerando l’immigrazione il prodotto d’un complotto demoniaco dell’imprecisato “nuovo ordine mondiale”. L’imperialismo USA ringrazia, del resto il populismo “antisistemico” è un prodotto del nazionalismo angloamericano (Giorgio Galli con Luca Gallesi, L’anticapitalismo di destra, OAKS editrice) figlio della gretta tradizione puritana.
– Il fondamentalismo religioso: CasaPound, Forza Nuova e la lobby israeliana credono nel capitalismo caserma. Un regime bigotto, dove il politicamente scorretto coincide coi soprusi nei confronti degli inermi: invalidi, immigrati, arabi, omosessuali e tutti quei popoli bombardati sistematicamente dall’imperialismo americano-sionista. Possiamo ritenere Oriana Fallaci, per il contributo dato al neoconservatorismo plebeo, la madrina del neofascismo mondiale.
Il 17 ottobre 2019, il giornale Il Primato Nazionale, di area neonazifascista, ha organizzato un convegno contro la censura nei social, “Riprendere la parola”, ospitando: Giampaolo Rossi del Cda Rai, il professor Marco Gervasoni e Federico Mollicone di FdI insieme al leader di CP Simone Di Stefano. Fra i relatori troviamo anche Francesca Totolo, editorialista del Primato Nazionale. Gli organizzatori sono neofascisti (Primato Nazionale, CP ed il suo leader Di Stefano), ma i relatori fanno parte della sezione italiana dell’estrema destra israeliana. Nel 2019, seguendo l’esperienza del gendarme statunitense, si può benissimo essere antisemiti (come i nazisti di CP) e sionisti. Le posizioni dei “prestigiosi” relatori verrebbero accolte con gioia dalla stragrande maggioranza dei coloni abusivi; conservatorismo/bigottismo e disprezzo nei confronti dei popoli oppressi li (de)qualificano.
Il giornalista Giampaolo Rossi, il 18 aprile 2016 su Il Giornale, sciorina una sorta di apologia dell’imperialismo israeliano:

1.
“La Guerra dei 6 Giorni rappresentò una delle più umilianti disfatte mai subite dagli eserciti arabi ed è tuttora fonte di frustrazione e di odio verso Israele”
2.
“Una cosa è chiara: Israele non lascerà mai il Golan e non permetterà che la soluzione della guerra civile siriana e dei conflitti nella regione comportino una modifica dei confini della nazione ebraica”
3.
“Non a caso Nethanyau ha portato il suo governo a riunirsi a Gamla (Gamala) la città del Golan dove più di 2000 anni fa, gli ebrei resistettero fino alla fine prima di essere sterminati dalle legioni romane. Un avvertimento sulla determinazione che Israele intende adottare” 1

Siamo al delirio, nell’antica Terra di Palestina hanno convissuto diverse popolazioni: Cananeensi, Samaritani, Filistei, Ebrei ed altri. Gli stessi ebrei, stando alle fonti storiche, non hanno rinunciato alla repressione nei confronti dei canannensi, ma il vero problema sorge quando un gruppo etnico rivendica la terra dove i propri antenati hanno vissuto all’incirca 2000 anni fa. Il pensatore ebreo Eric Fromm avrebbe deriso Rossi : “Se tutte le nazioni dovessero reclamare i territori sui quali i loro antenati hanno vissuto 2000 anni prima, questo mondo sarebbe una gabbia di matti” “. L’ebreo antisionista Ronnie Kasril, figura carismatica della Comunità ebraica sudafricana, ammise che “I sionisti sono diventati ferventi archeologhi e da più di un secolo hanno rivoltato la Palestina per dimostrare l’esistenza del Regno unito di Davide e Salomone dal 1000 al 992 a. C., che costituisce il fondamento della loro rivendicazione. Fino ad oggi le prove raccolte sono insufficienti. Ciò che piuttosto le ricerche storiche hanno dimostrato è che 2000 anni fa, sotto l’occupazione romana, esistevano nella regione tre diverse componenti geografiche e politiche: la Samaria, la Galilea e la Giudea, in guerra le une contro le altre’’ 2. L’antico popolo ebraico, inquadrato dal marxista Abram Leon in quanto popolo-classe, aveva tendenze guerrafondaie e sub-imperialiste; certamente il politicamente corretto – di destra e di sinistra – non lo ammetterà mai essendo subordinato allo strapotere della lobby israeliana di cui il “populismo” conservatore è l’anello debole. La “sinistra compatibile” gode dei favori dello Stato profondo USA, ma la destra alternativa rivendica il proprio spazio all’interno dell’elite capitalista euro-atlantica. Altro che “censurati”, i conservatori giocano la loro (sporca) partita nel conflitto inter-capitalista; i mezzi non gli mancano.
La guerra dei sei giorni e l’aggressione alla Siria panaraba sono il primo tassello del Piano Yinon ossia la balcanizzazione della nazione araba, si chiama – qualora Rossi non lo sapesse – colonialismo. Le Nazioni Unite condannano sistematicamente l’imperialismo israeliano, ciononostante Tel Aviv si comporta da Stato pirata trasformando il diritto internazionale in un cumulo di cartastraccia.
Per il professor Marco Gervasoni, Israele dovrebbe dare all’Europa ‘’una lezione sui migranti’’. Leggiamo:

“Ma non è solo una questione di estensione geografica: l’immigrazione di elementi che condividono con gli Israeliani solo la religione ma non la cultura e i costumi rischia di stravolgere una società come quella, già duramente provata dalle tensioni del conflitto palestinese. Qualcuno dirà che il premier israeliano è un «razzista», un «fascista» , un «nazista» – per quanto possa essere incredibile, c’è chi lo scrive senza arrossire di vergogna. Niente di tutto questo, Netanyahu è un leader democratico che, con realismo, ha deciso di difendere non solo il benessere, l’esistenza stessa del suo popolo. Ma la vicenda degli ebrei etiopi ci rimanda anche un’altra lezione, questa volta tutta europea e tutta italiana’’ 3

I neonazisti di CasaPound vorrebbero realizzare un “Israele italiana”? Netanyahu persegue il piano post-fascista del Grande Israele, si permette col permesso del MOSSAD di mandare bande armate di tagliagole wahabiti in Siria e finanzia il genocidio saudita nello Yemen. Piace ai fascio-conservatori italiani per una questione di identificazione, diretta nel caso di Rossi, indiretta per CP. Il giornalista israeliano Gideon Levy ha inquadrato il lato perverso della politica nazi-sionista:
1.
“È impossibile non essere scioccati dalla premeditazione e dal razzismo che sono alla base di questo piano di pulizia etnica, il cui obiettivo è allontanare persone nere e non ebree a causa del colore della loro pelle. Il destino di queste 35mila persone dovrebbe stare a cuore a ogni israeliano perbene, ma la questione va oltre, e in modo significativo.
In gioco ci sono progetti nascosti e di portata molto più ampia, di cui per ora parla solo l’estrema destra, ma che un giorno potrebbero trasformarsi in un piano d’azione concreto. L’espulsione dei profughi africani è un programma-pilota di grande importanza per il governo e per i suoi oppositori’’
2.
“Se questa espulsione avrà successo, potrebbero essercene altre in futuro: preparatevi a un trasferimento di popolazione. Se la prima operazione riuscisse, aumenterà la speranza di realizzare ulteriori espulsioni. Israele si renderà conto di poterlo fare, e che nessuno è in grado di fermarlo. E quando Israele è in grado di agire, lo fa senza ripensamenti. Per due volte ha brutalmente devastato la Striscia di Gaza, perché poteva farlo, e lo farà di nuovo fino a quando qualcuno lo fermerà” 4

Il regime sionista uccide senza scrupoli di sorta; la pulizia etnica è (sempre) l’anticamera del genocidio. Per Gervasoni l’ “Unione Imperialista Europea” dovrebbe seguire questo “modello”. Al peggio non c’è mai fine.
Una sinistra realmente di classe, popolare e al contempo sostenitrice dell’indipendenza delle nazioni, dei popoli e degli stati nazionali, dovrebbe denunciare il connubio fascio-sionista, organico al razzismo imperialista del neoconservatorismo europeo, svelando l’inganno del populismo di destra. Non sono alternativi al sistema, viceversa ambiscono ad imporre il loro “modello” alle elite. Sia loro che la “sinistra imperiale” sono avversari: filo sionisti e nemici dei lavoratori.

http://blog.ilgiornale.it/rossi/2016/04/18/lavvertimento-di-israele-a-usa-e-russia/
https://www.ossin.org/palestina/194-sionismo-e-apartheid
https://www.ilmessaggero.it/editoriali/marco_gervasoni/editoriali_marco_gervasoni-4118366.html
https://www.internazionale.it/opinione/gideon-levy/2018/01/30/israele-africani-espulsione
• In un altro articolo, Rossi s’è spinto a scrivere che ‘’Hamas manipola l’informazione’’ (http://blog.ilgiornale.it/rossi/2014/08/01/gaza-come-hamas-manipola-linformazione/), una affermazione fuori dalla realtà. Nessun ‘’giornalista di regime’’ sostiene il diritto ad autodeterminarsi del popolo palestinese, ma i sionisti come Rossi preferiscono trasformare l’aggredito in aggressore da autentico manipolatore dell’informazione.

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3 commenti per “Sionisti e neonazifascisti hanno gli stessi obiettivi

  1. ndr60
    20 ottobre 2019 at 12:08

    Di solito un governo che usa l’esercito per sparare a civili inermi è classificato come criminale. Il governo di Israele usa i cecchini dotati di fucili di precisione con proiettili a espansione che causano lesioni permanenti, e tutto ciò è derubricato come “autodifesa”. Il doppio standard è la formula magica sulla quale prospera il nazi-sionismo.

  2. Federico Lovo
    20 ottobre 2019 at 19:50

    CPI covo di agenti… Ormai della politica italiana salvo veramente poco. Trovo interessanti alcuni dirigenti “emergenti” del PCI (quello ricostituito nel 2016). Soprattutto Fosco Giannini mi pare in gamba, anche per aver affrontato – fra le varie –
    in maniera seria la questione delle ONG “immigrazioniste”, ma anche diversi altri esponenti / dirigenti (più o meno giovani) del PCI, che hanno pure il merito di essere attivi sul fronte delle relazioni internazionali coi comunisti cinesi, cubani, portoghesi… Prendo con le molle la nuova sinistra “euro-scettica” (ma quanto veramente lo è ?) e il PC rizziano…

  3. karbala no zog
    25 ottobre 2019 at 15:01

    In linea di massima condivido (anche sui social) gli articoli di Zecchinelli su IRIB e su siti filoiraniani, ma quelli dove l’impronta neomarxista è meno forte. Non ha più significato a mio avviso parlare di fascismo dopo l’aprile 45, così non ha significato parlare di comunisti dopo il 1991. Lo scontro dal 1979 è tra la Rivoluzione globale della grande democrazia sociale e il movimento degli oppressi dell’imam Khomeini e il fronte degli oppressori. Penso che spostare l’attenzione su falsi problemi (nazisti, fascisti, stalinisti, leninisti ecc) sia un errore strategico, tra l’altro io giudico le persone e i veri fratelli da ciò che ora come ora mi dicono sul fronte Damasco. E ho trovato molti ma veramente molti sedicenti marxisti e comunisti attratti dai sionisti del Pkk Ypg (“la democrazia federale LGTBQ”) e che criticano l’islamofascismo alawita di Assad e Iran che credono ai Protocolli dei savi . Ulteriore motivo per non credere a chi dice di essere comunista o fascista, ma la linea di separazione è rappresentata da Siria/Hezbollah/Iran/Yemen/Libia ecc Consiglio a tutti l’ultimo libro di Buttafuoco (Goethe e Islam) che in linea teorica è un missino/fascista ecc ma in linea pratica è un fratello.

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