Fantasie di un passeggero

Lo sbandamento dei 5Stelle seguito alla disfatta elettorale potrebbe presto mutarsi in rotta: tutto oramai dipende dalle mutevoli intenzioni e dall’intuito di Salvini, dalla sua capacitá – messa solo in parte alla prova – di elaborare e continuamente aggiornare una strategia che si sposi con le circostanze.
No, mi sono giá contraddetto: “parecchio” dipende da M.S., ma l’Italia é pur sempre una navicella in un oceano sferzato dai Mercati.
Anche il sedicente Capitano, al pari di noi ciurma, é in balia delle onde e, in assenza di lidi cui approdare, può solamente aggrapparsi al timone e sfidare le raffiche a suon di urla. Fino a quando gli riuscirà di rincuorare l’equipaggio? Di certo non puó permettersi dissensi a bordo…
Di Maio potrebbe anche assecondarlo (primum vivere, deinde philosophari) e terminare da nostromo la legislatura, ma il movimento non sopravvivrebbe alla fine del suo secondo e ultimo mandato.
In questo quadro l’ala c.d. movimentista non ha che due opzioni: suicidio o riscossa.
Rompere dunque prima che sia troppo tardi, per riorganizzarsi e poter rivolgere al Paese una proposta nuova. La sola chance di sopravvivenza che hanno i pentastellati, per quanto assai rischiosa (ma destra e “sinistra” sistemiche sono territori giá ben presidiati), passa per un approndimento radicale della critica all’esistente, riconoscendo – come fa talvolta il buon Dibba – che patologia é il sistema liberista euroatlantico, non i suoi presunti (e in realtà fisiologici) “eccessi”.
Su questa strada impervia potremmo incontrarci. Problema: “noi” – cioè la c.d. sinistra costituzionale o patriottica o come diavolo vogliamo chiamarci – a livello di seguito popolare non esistiamo proprio, siamo degli ectoplasmi… non il minaccioso spettro evocato da Marx, semplici “ombre sul muro” (per citare il poeta Guido Sambo).
Eppure… eppure qualcosa da portare in dote l’avremmo: un metodo, una visione del mondo più articolata e precisa, un’idea di società fondata sulla Costituzione.
Abbiamo un progetto da condividere e un traguardo concreto.
Divisi come siamo non assurgiamo oggi nemmeno a “canaglia”: siamo un variopinto e impalpabile nulla riempito di parole. Se tuttavia nel corso dell’inevitabile (per quanto procrastinabile) traversata nel deserto i 5Stelle si imbattessero in noi senza passare oltre lo scambio sarebbe – credo – proficuo: loro riceverebbero da noi un po’ di anima in piú, noi un corpo – benché deperito e febbricitante.
Sarebbero ovviamente richieste buona fede, assenza di spocchia e serietà da ambo le parti.
Ha senso ciò che dico e scrivo? Probabilmente no: sterili fantasie di un passeggero deluso in un mondo sempre piú scopertamente leopardiano.
Peró finché calpestiamo incerti questa terra abbiamo l’obbligo di “provarci” – per dare se non altro una parvenza di significato all’inconcepibile assurdo della vita.

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Fonte foto: Inattivo.info (da Google)

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