Salvini, la sinistra e la decenza

Ieri ho pubblicato un articolo di critica alla politica securitaria di Salvini.

In esso ho sostenuto due cose: la prima è che questa politica non risolverà il “problema migranti”, la seconda è che questa stessa politica non può essere contrastata che da un’opposizione che definivo “di classe” per mancanza di termini, purtroppo non ancora in vista. Perché che ci possa essere un’opposizione “di sinistra” è solo uno sciagurato abbaglio.

La sinistra buonista, argomentavo, e la Lega cattivista sono come suocera e nuora.

In particolare nell’articolo sottolineavo che ad oggi quel che ritengo più temibile non è tanto che Salvini compia atti “disumani” sui migranti – come vedremo lo ha fatto e lo fa chi lo critica – ma un pericoloso inquinamento culturale che finisca per far diventare senso comune la diffidenza e il fastidio per l’Altro.

Fatta questa denuncia, il problema che si pone – ed è un grave problema – è che la terminologia e il modo di ragionare sguaiato, irritante e culturalmente pericoloso di Salvini e di altri leader leghisti nasconde delle verità.

Se nascondesse delle bugie il problema sarebbe molto meno pronunciato. Nascondere e nascondersi invece queste verità è la cosa peggiore che un’opposizione alle politiche securitarie possa fare.

E quali sono queste verità?

— 1 —

L’Italia nel 2017 ha accolto il 70% dei migranti che sono venuti in Europa.
Già questa cifra dovrebbe indurre a toni più moderati la lingua biforcuta di tutti i leader europei, che non sono altro che scribi e farisei ipocriti.

Possiamo far schifo su molte cose, ma se non fosse per l’Italia gli altri Paesi europei questi migranti li avrebbe fatti colare a picco nel Mediterraneo (per poi piangerci sopra).

In più c’è una norma intrinsecamente anti-europea per cui se un immigrato sbarca in un Paese è un problema di quel Paese. Evviva l’Europa Unita!

— 2 —

Non è vero che da noi arrivano più che altro persone che si rifugiano dai conflitti armati. Di 100 immigrati arrivati in Italia, 85 ci vengono per questioni economiche. Questo almeno ci dicono le statistiche dell’ISPI.

Ora, io personalmente ritengo la rapina neo-coloniale dei Paesi da cui provengono ad esempio i migranti dell’Africa subsahariana una guerra fatta con altri mezzi. Una guerra che ha conseguenze atroci e subdole. Così subdole che poi qui in Occidente ci dilettiamo in questa suddivisione bizantina: rifugiati vs migranti economici.

No! Non è così (e penso che Gino Strada concorderà): le guerre fatte coi proiettili e con le bombe e quelle fatte coi debiti e la rapina dei beni nazionali fanno parte dello stesso pacchetto. Le statistiche dell’ISPI non assolvono la nostra coscienza occidentale e le nostre responsabilità.

Invece l’insistenza sul dato (falso) della preponderanza di rifugiati serve proprio, lo si voglia o meno, a nascondere un lato della guerra bifronte, quello esaltato dalle politiche neoliberiste di globalizzazione e finanziarizzazione. Che sono oltretutto le politiche che portano alla guerra con proiettili e bombe.

— 3 —

La Francia sull’immigrazione è ipocrita tanto quanto il suo presidente Macron.

La Francia che doveva accogliere più di 9600 immigrati, ne ha accolti invece solo circa 690. Gli altri è andata a manganellarli direttamente in Italia o al valico di Ventimiglia, comprese donne incinte, per fargli ben capire che non era il caso che, accordi o non accordi, tentassero di raggiungere il loro accogliente Paese.

E l’inferno di Calais? E i congelati sulle Alpi? Ha torto Salvini quando rimanda il “vomitevole” al suo spudorato mittente, cioè l’ipocrita Macron?

No! A me Salvini non piace, ma Macron mi piace molto di meno. Se non altro il leader leghista ha denunciato, correttamente anche secondo il diritto internazionale, i bombardamenti di Francia, UK e USA su Damasco come atti di aggressione. Macron invece ha bombardato Damasco per segnalare a Putin che “anche la Francia è della partita” (sic!). Chi è allora il campione di cinismo? Io non ho dubbi: sta all’Eliseo.

— 4 —

La Spagna ha eretto barriere a Ceuta e Melilla a suon di decine di milioni di euro. I migranti che cercano di aggirarle nuotando vengono ammazzati coi lacrimogeni e i proiettili di plastica (che se ti colpiscono mentre nuoti ti fanno affogare, ovvio!).

Adesso la Spagna fa la figura del Paese col cuore in mano, del Paese dell’accoglienza contro la cinica Italia salviniana. La Spagna che spara sugli immigrati e che persino oggi accoglie solo la metà degli immigrati dell’Italia di Minniti, osa dire qualcosa? Che indecenza! E che indecenza chi la porta ad esempio!

L’indecenza spagnola e la vomitevole ipocrisia francese sono infatti infiocchettate dalla sinistra italiana. Così come i liberal statunitensi sbraitavano contro il progetto di Trump di erigere un muro col Messico, dimenticandosi bellamente delle migliaia di chilometri di barriere già costruite da Clinton e Obama, qui da noi oggi la sinistra si è già tranquillamente dimenticata del suo Minniti, si è dimenticata che ha ricattato (con Napolitano in testa) Berlusconi perché facesse la guerra alla Libia, si è dimenticata del suo sostegno ai jihadisti tagliagole in Siria e si è anche dimenticata del massacro (perché massacro fu, non tragedia) del Canale d’Otranto quando la nostra corvetta “Sibilla” speronò una nave carica di 120 profughi albanesi facendone affogare 81. Era il 1997. Erano i tempi del blocco navale anti-immigrati decretato dal governo Prodi: “La sorveglianza dell’immigrazione clandestina attuata anche in mare rientra nella doverosa tutela della nostra sicurezza e nel rispetto della legalità che il governo ha il dovere di perseguire” (intervista di Romano Prodi a “Ballarò”). L’ONU denunciò come illegale il blocco. La magistratura giudicò colpevole il comandante della “Sibilla”. Il governo Prodi era di sinistra, molto di sinistra.

Gli Stati Uniti sono stati l’unico Paese al mondo ad aver utilizzato armi nucleari. Però i cattivi sono gli altri, la Corea del Nord, l’Iran. La sinistra italiana è stata finora l’unica forza politica ad aver deliberatamente ammazzato immigrati, però il cattivo è Salvini. Stesso stile di ragionamento, stessa arroganza, stessa ipocrisia. Stessa paura di contare sempre di meno.

Capite perché lamento la mancanza di un’opposizione “di classe”? È una questione non solo di prospettiva politica ma anche di decenza morale.

Con tutte le cose di cui Salvini può essere accusato, per ora come decenza ha vinto contro la Spagna, contro la Francia e contro la sinistra. Tre a zero.

Piaccia o non piaccia è così.

Rimettiamo la palla al centro e cerchiamo, almeno noi, di giocare meglio.

Fonte: http://megachip.globalist.it/democrazia-nella-comunicazione/2018/06/13/salvini-la-sinistra-e-la-decenza-2026109.html

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Foto: Affari italiani (da Google)

2 commenti per “Salvini, la sinistra e la decenza

  1. Alessandro
    20 giugno 2018 at 15:55

    Articolo che condivido. Ciò che occorre sottolineare è che a sinistra,ma non solo, non si è più buoni, ma solo più politicamente corretti. E’ l’esperienza quotidiana a testimoniarmelo, ma è anche la cronaca: prendiamo ad esempio la misandria che permea la sinistra e che molti ideologizzati non vedono o fanno finta di non vedere, altrimenti cascherebbe anche questa finzione.
    Non basta una sinistra “di classe”, occorre una sinistra spogliata dal politicamente corretto (oramai percepito non a torto dalle masse come lo strumento utilizzato per il mantenimento dello status quo e per tirare la volata a lobbies varie) per ritornare a contare qualcosa per le classi popolari, cosa che ancora non si profila chiaramente al’orizzonte, visto che si odono al massimo poche voci isolate subito soffocate.
    D’altronde vent’anni e più di politicamente corretto non ha reso la nostra società migliore, anche limitandoci al caso italiano: è cresciuta la disoccupazione, la precarietà, la sperequazione, l’ignoranza, il razzismo, interi settori sono alla sbando, come quello della scuola. Urge cambiare rotta, ma vuoi mettere l’emozione di sfilare come patrioti europei, piazzare quote rosa ovunque ci sia un po’ di potere, sentirsi buoni con gli scioperi della fame per gli ius soli, con le fecondazioni varie e premiare docenti che si accollano come loro responsabilità anche l’estrema maleducazione dei loro alunni-studenti.

  2. ARMANDO
    24 giugno 2018 at 17:51

    Concordo anche io. L’unico criterio che debba fare da bussola, è il partire da una verità, chiunque la esprima. E solo dopo criticare il modo inaccettabile, nonchè alcune intenzioni, con cui viene espressa. E, aggiungo, indicare soluzioni positive che non siano il solito mantra dell’accoglienza indiscriminata su cui ormai anche il Papa sembra avere qualcosa da ridire. Solo Soros, la Bonino, Repubblica, Il Manifesto (strettamente uniti nella lotta) non hanno nulla da obiettare. Invece la sinistra progressista fa il contrario. Poichè una cosa la dice Salvini il fascista razzista sessista e più se ne ha più se ne metta, è sbagliata a priori. E questo non fa altro che intorbidare le acque.

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