Problema tecnico o censura?

Ieri pomeriggio l’articolo pubblicato su L’Interferenza dal titolo “Il colonialismo infinito della Francia” a firma di Mawuna Remarque Koutonin, è stato rimosso da facebook. Non solo sulla nostra pagina ma anche, a quanto ne sappiamo, sulle bacheche di chi lo aveva condiviso.
Non ne conosciamo le ragioni. Ci auguriamo che si tratti solo di un problema tecnico. Altrimenti saremmo di fronte ad un caso (grave) di vera e propria censura.
Non ci stupirebbe. Tutti abbiamo ascoltato in questi giorni le dichiarazioni di autorevoli leader politici europei i quali sostengono che la lotta al terrorismo potrebbe anche significare la restrizione, sia pur parziale e temporanea (dicono loro) di alcune libertà fondamentali. Del resto non sarebbe una novità. Tutti i governi hanno sempre approfittato del terrorismo per restringere gli spazi di libertà e di organizzazione e scoraggiare e in alcuni casi tappare la bocca al dissenso. Se così fosse, anche questo piccolo ma significativo episodio rappresenterebbe un’ avvisaglia di quanto potrebbe avvenire nel prossimo futuro con sistematicità. Ed è fondamentale non fare l’abitudine ad una simile prassi e vigilare, perchè la libertà di opinione è un bene prezioso che non può in alcun modo essere barattato. E’ un concetto che vale sempre e ovunque e chi conosce il sottoscritto sa bene quanto sia convinto di ciò. Del resto, che sia in corso un tentativo di scoraggiare o imbavagliare l’informazione libera e fuori del coro mainstream (con diversi mezzi), è noto.
C’è un’altra possibilità. Che l’articolo in oggetto abbia infastidito qualcuno o anche più persone (magari anche qualcuno che ha voce in capitolo, come si suol dire…) e che queste abbiano scritto a Facebook per chiedergli di rimuoverlo. A quel punto, come è accaduto anche altre volte (a quanto mi dicono…), i gestori di face book potrebbero aver deciso di rimuoverlo. La qual cosa, qualora fosse, sarebbe comunque grave, dal momento che l’articolo (peraltro pubblicato quasi due anni fa, esattamente l’8 febbraio del 2014 sul sito dello stesso autore, come da noi riportato, citando naturalmente la fonte) non conteneva nessun incitamento all’odio o alla violenza ma semplicemente sosteneva una tesi, in effetti scomoda, soprattutto dati i tempi, e cioè che la Francia non abbia ancora reciso sia dal punto di vista economico che militare i rapporti coloniali con le ex colonie e che alcuni stati africani, sulla base di accordi a suo tempo stipulati, continuino ancora a pagare  un forte tributo in termini economici alla Francia stessa.
L’articolo può essere contestato o anche smentito, laddove si fosse in grado di riportare fatti e fonti certe che lo smentiscano. E noi saremmo i primi a segnalarlo. Del resto, l’articolo non è stato scritto né da nostri redattori o collaboratori né tanto meno dal sottoscritto, ma ci era stato segnalato e noi abbiamo scelto di pubblicarlo perché ci è sembrato pregnante, ben articolato e credibile. Dopo di che, nulla vieta a nessuno, come dicevo, di contestarlo o anche smentirlo. Fa parte del libero dibattito e non ci sarebbe ovviamente nessun problema da parte nostra.
Invece è stato rimosso. Non pubblichiamo il link perché, qualora fosse stato censurato, anche questo automaticamente lo sarebbe.
Invitiamo pertanto tutti i nostri lettori a prenderlo direttamente dal sito de L’Interferenza e a pubblicarlo sulle proprie bacheche. (si trova sulla parte di destra del nostro sito nello spazio “in evidenza” dal titolo “Il colonialismo infinito della Francia”). E poi vediamo cosa succede ed eventualmente ci aggiorniamo.
Un ringraziamento sincero a tutti i nostri lettori e le nostre lettrici per la disponibilità e la solidarietà.

1 commento per “Problema tecnico o censura?

  1. marina
    23 Novembre 2015 at 14:48

    Non riesco a condividerlo, la risposta è che il server non riesce a decifrarlo.

Rispondi a marina Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Dichiaro di essere al corrente che i commenti agli articoli della testata devono rispettare il principio di continenza verbale, ovvero l'assenza di espressioni offensive o lesive dell'altrui dignità, e di assumermi la piena responsabilità di ciò che scrivo.