Bernard-Henry Levy: padrino della “sinistra zombie”

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“Al momento di marciare
molti non sanno
che alla loro testa marcia il nemico.

La voce che li comanda
è la voce del loro nemico.

E chi parla del nemico
è lui stesso il nemico” Bertolt Brecht

 

Michael Moore e BHL: padrini della ‘’sinistra zombie’’

Il neoeletto presidente Usa ma soprattutto il clan colluso con la mafia dei Clinton – vero responsabile del caos attuale – hanno scatenato una vera e propria guerra interna alla elite. Se la gran parte dell’apparato mediatico appoggia Soros e Clinton, quindi anche la Sinistra Imperiale, Trump ha portato dalla sua parte guerrafondai del calibro di Luttwak, Kissinger e David Horowitz. Gente che, come potere immaginare, ha le mani sporche di molto sangue ( Kissinger forse anche più di Soros ).

Killary Clinton, la Regina del Caos, non ci sta, già si vedeva come madrina della terza guerra mondiale, quindi lei ed Obama starebbero lavorando per creare un governo statunitense in esilio. Da chi ci viene questa notizia così pesante? Niente poco di meno che dal teorico della ‘’guerra permanente’’, David Horowitz, autore del libro Big Agenda: President Trump’s Plan to Save America (La Grande agenda: il piano del presidente Trump per salvare l’America). La Rete Voltaire ci spiega con precisione chi è Horowitz: ‘’David Horowitz è stato una delle personalità più in vista della sinistra statunitense. In particolare, ha diretto la rivista Ramparts, che ha messo in luce il ruolo svolto dalla CIA. Dopo l’assassinio di uno dei suoi amici più prossimi per mano delle Black Panters, si è distaccato lentamente dalla sinistra. Segnatamente, ha pubblicato The Shadow Party: How George Soros, Hillary Clinton, and Sixties Radicals Seized Control of Democratic Party (Il partito nell’ombra: come George Soros, Hillary Clinton e i radicali degli anni Sessanta hanno assunto il controllo del Partito democratico). Oggi dirige Front Page Magazine e si è avvicinato al presidente Trump’’ 1.

Durante un confronto con il filosofo di sinistra Slavoj Zizek, Horowitz ha calunniato i palestinesi in quanto, a suo dire, ‘’nazisti’’, ed ha sostenuto che l’anima umana è di per sé irrimediabilmente malvagia. Se da un lato c’è lo squalo globalista Soros, dall’altra parte ci sono reazionari non meno pericolosi. Gli Usa non sono un paese democratico, il ‘’popolo americano’’ è di fatto un costrutto ideologico. Se è necessario manifestare contro il nuovo rappresentante del gendarme statunitense, nello stesso tempo, per coerenza ‘’sarebbe opportuno inalberare cartelli e striscioni contro Obama, Hillary e Soros, meglio con la la protezione di un proprio buon servizio d’ordine’’ 2. Il marxista italiano Michele Basso spiega agli antimperialisti come comportarsi:

‘’In altre parole, il proletariato non può mai abdicare alla sua indipendenza, accettare una tregua in attesa che il nuovo burattino del capitale dimostri “la sua volontà di cambiare”. E costui cambierà molte cose, accentuerà la frattura all’interno della borghesia, sempre se quelli dell’altra fazione borghese non lo facciano fuori prima, politicamente o fisicamente’’.

Trump ha messo in conflitto la borghesia nazionalista statunitense con le elite globaliste che hanno imposto il neoliberismo economico su scala mondiale. Hillary Clinton è la ‘’donna’’ di Wall Street e della mafia finanziaria pan-planetaria; Trump, fra le altre cose, un prodotto dell’America profonda intrisa di razzismo. I lavoratori di tutto il mondo possono sfruttare questo conflitto interno alla ‘’borghesia’’ se, mantenendo la loro autonomia politica, daranno vita ad una alleanza, non solo strategica ma anche di principi, con i movimenti di liberazione nazionale. Trump è un ultra-sionista ? La causa del popolo palestinese deve diventare anche quella dei lavoratori italiani. Né con Trump e né con Soros ma contro l’imperialismo Usa e i suoi alleati.

 

La ‘’sinistra zombie’’ dalla parte di Killary Clinton

Le recenti dichiarazioni di Bernard Henri Levy contro Trump sono una minaccia al neoeletto ( ricordiamocelo: senza brogli ) presidente: ‘’Futuro incerto, tanta la confusione sotto il cielo. Conforta sapere che, come ha detto Obama il giorno prima dell’esito delle presidenziali, domani il sole sorgerà ancora’’ 3. Ma il sole su quelle terre, come ha spiegato Howard Zinn, è tramontato oltre quattro secoli fa quando i coloni britannici hanno iniziato a sterminare i pellirossa; la Rivoluzione americana del 1776 è stata condotta da proprietari bianchi di schiavi, aristocratici razzisti e senza scrupoli. Quanti paesi hanno agredito gli USA dal 1776 ad oggi ? BHL non risponderà mai a questa domanda e ripercorrendo la sua storia capiremo i motivi del suo omertoso silenzio. Diana Johnstone ha ben ritratto questo personaggio:

‘’Bernard Henry-Lévy è di gran lunga il più conosciuto della piccola consorteria di propagandisti che, trent’anni fa, sotto l’etichetta di “nuovi filosofi” hanno intrapreso una campagna con l’obiettivo di rovesciare il sentimento anti-imperialista divenuto dominante nel mondo intero, soprattutto in reazione alla guerra condotta dagli Stati Uniti in Vietnam. La guerra era terminata e la sinistra francese era indebolita dalla sua dispersione settaria ed il crollo delle speranze “rivoluzionarie” irrealistiche. I Khmer rossi, che avevano preso il potere in Cambogia, a seguito dei bombardamenti ed al rovesciamento di Sikanuk, fomentato dagli Stati Uniti, hanno commesso il “bagno di sangue” che gli Americani avevano previsto, a torto, per il Vietnam. Attraverso la loro scoperta, tardiva ma teatrale e molto riportata dai media, del gulag sovietico più di vent’anni dopo la morte di Stalin e qualificando le aberrazioni omicide dei khmer rossi come un “colpo fatale portato… all’idea stessa di rivoluzione” (p.124), i nuovi filosofi tentarono di stigmatizzare ogni aspirazione ad un cambiamento sociale radicale come inevitabilmente “totalitario“. Contro l’onnipresente “minaccia totalitaria“, si riabilitarono gli Stati Uniti come indispensabili salvatori della democrazia e difensori dei diritti umani’’ 4

Levy, prima di passare dalla parte dei neoconservatori francesi, ha costruito la Sinistra Imperiale, con pochissimi ma devastanti passaggi.

  • Fine della questione palestinese ed equiparazione dell’antisionismo con l’antisemitismo;
  • Sostituzione del concetto di tolleranza con quello di laicità e fascistizzazione la religione islamica. Per Levy non ci deve essere nessuna tolleranza per – l’altrimenti inesistente – ‘’islamofascismo’’.
  • La laicità diventa, a sua volta, un’arma geopolitica del colonialismo e dell’imperialismo.

La ‘’sinistra zombie’’ sta facendo il lavoro sporco per conto di Soros, mentre BHL è uno dei teorici della elite globalista e del plutosionismo. Israele è la sua patria spirituale; l’imperialismo israeliano massacra i palestinesi con la copertura ideologica degli ‘’intellettuali invertebrati’’ parigini. Una posizione – come osserva Diana Johnstone – senza nessun rapporto con un concetto sensato di politica progressista.

 

Michael Moore: dall’antimperialismo al servilismo imperiale ?

Il regista Michael Moore è impegnatissismo nell’attaccare Trump partendo da posizioni “liberal-imperialiste”. La sua previsione è interessante: ‘’ Donald Trump non porterà a termine il suo mandato’’ ed ancora ‘’Il motivo per cui non dovremo soffrire per 4 anni è il fatto che Trump non ha nessuna ideologia se non la sua – ha detto alla Msnbc il premio Oscar del 2003 con ‘Bowling for Columbine‘ – e quando ti trovi davanti a un narcisista come lui, è probabile che possa, anche involontariamente, infrangere le leggi’’ 5.

Trump è un populista di destra e certamente anche un ‘’narcisista’’ ( tutta la politica statunitense è basata sul narcisismo, come ha spiegato il grande storico Cristopher Lasch ), ma perché non dire nulla sui crimini di Obama ed Hillary Clinton ? Moore, senza condannare il liberal-imperialismo, offre, da sinistra, una pericolosa sponda alle posizioni di BHL. L’opposizione a Trump è doverosa ma diventa vana se contestualmente non si accompagna al rifiuto del trio Obama, Clinton, Soros.

Voglio ripetermi: Trump è un uomo di ultra-destra il cui nazionalismo venato di razzismo offende l’intelligenza umana e ogni coscienza civile. I suoi richiami alla ‘’nazione Usa’’ sono inascoltabili come tutti i suoi sproloqui pseudo-religiosi. Detto questo, Obama mantiene un macabro primato in materia di guerre di aggressione e violazioni del diritto internazionale; l’uno è la conseguenza dell’altro, non ci sarebbe nessun neofascismo senza i crimini della Sinistra Imperiale, stragi contro popoli e nazioni indipendenti coperte da un omertoso negazionismo. A quale linguaggio ipocrita si sarebbe appellata Hillary Clinton? I suoi giornalisti a stipendio come l’avrebbero difesa? Lo spettacolo sarebbe stato pessimo, forse peggiore di quello offerto da Obama. Poteva essere eletta una serva di Wall Street e nemica del giornalismo indipendente, ma ha vinto un nazionalista di destra che trova simpatie e sostegno addirittura nel Ku Klux Klan.

Trump giura fedeltà ad Israele ma Killary avrebbe fatto lo stesso seppur in modalità diverse; perché Moore non denuncia i crimini sionisti? Domanda: sarà un caso che Trump e BHL, in questo momento realmente contrapposti, restano pronti ad inchinarsi a Netanyahu qualora il premier israeliano avesse bisogno di qualche lavoretto sporco? La ‘’testa del serpente’’, usando le parole del marxista argentino Nestor Kohan, è ancora funzionante, va ben oltre il ‘’kapò eletto’’ e i suoi morsi sono velenosissimi. Le torte in faccia sicuramente non bastano.

http://www.voltairenet.org/article195026.html

https://www.linterferenza.info/esteri/ne-trump-ne-soros-neppure-putin-xi-jinping/

http://www.lantidiplomatico.it/dettnews-bernardhenri_lvy_profetizza_la_presidenza_trump_durera_un_anno/16658_18853/

http://comedonchisciotte.org/bhl-e-la-sinistra-zombie/

http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/11/12/trump-la-seconda-profezia-del-regista-moore-non-arrivera-a-fine-mandato/3187354/

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