Israele: Naftali Bennet taglieggia i vicini per scatenare nuovi pogrom?

All’ombra del coronavirus, la lobby israeliana con la nuova amministrazione ‘’dem’’ ha rilanciato la politica di costruzione della Grande Israele apparentemente accantonata dinanzi l’ipotesi caldeggiata da alcune fazioni del complesso militar-industriale di estendere allo Stato ‘’per soli ebrei’’ la dottrina della ‘’guerra eterna’’. Israele è ancora un pilastro dell’imperialismo del ventunesimo secolo.

La lobby della destra israeliana, AIPAC, ha lanciato due Comitati di Azione Politica, un PAC [Political Action Committee, ndt] e un Super-PAC 1 d’appoggio al neocolonialismo e per stigmatizzare gli avversari politici di Tel Aviv: il sionismo non è sanitario, ma finanziario, militare e capitalista, ciononostante la pandemia nel 2021 aveva declassato il regime sionista a potenza sub-imperialista. Cambiano le congiunture storiche (la Fondazione Gates ha previsto/ordinato la fine della pandemia a cavallo fra il 2022 ed il 2023) e le relazioni geopolitiche acquistano nuovi equilibri nel disordine organizzato della società capitalista.

 

Il neocolonialismo ebraico è impazzito

L’agenzia siriana SANA ha riferito che nelle prime ore di martedì scorso, l’esercito israeliano ha attaccato con missili le vicinanze del porto di Latakia, da parte sua ‘’Reuters afferma che, secondo la televisione di stato del Paese arabo, la difesa aerea è riuscita a respingere i bombardamenti.’’ 2 (notizia confermata, come da link, dalla testata l’Antidiplomatico) L’aggressione ‘’americano-sionista’’ contro l’Asse sciita della Resistenza non conosce ‘’cessate il fuoco’’ neanche di fronte alla catastrofe sanitaria provocata dalle scellerate decisioni del governo israeliano sul Covid-19: dopo aver organizzato l’assassinio del generale Qasem Soleimani, il Deep State non ha naturalmente dismesso la colonizzazione della Palestina storica e le operazioni di ‘’taglieggiamento geopolitico’’ nei confronti dei due principali alleati della Resistenza nazionale panaraba: Iran e Siria.

Sempre martedì, il ministro degli Interni israeliano Ayelet Shaked ha visitato il Negev, annunciando un nuovo piano coloniale:

‘’Il piano prevede la creazione di 4 nuove colonie nelle aree “Azazma”, nel sud del Negev.

La decisione porterà allo sfollamento di 300 famiglie palestinesi.

Il comitato locale di Bir Hadaj ha denunciato l’annuncio di Shaked, affermando che il nuovo piano mira solo a sfollare ed espellere le famiglie dalle loro terre.

Più di 300 famiglie palestinesi saranno espulse dalle loro terre e le loro case saranno demolite come preludio alla creazione di una nuova colonia per soli ebrei, secondo quanto avvertito dal comitato.’’ 3

Il sionismo suino sta divorando le terre arabe, facendo ‘’cartastraccia’’ delle risoluzione dell’ONU. Israele è uno Stato pazzo: pianifica guerre in piena pandemia, lasciando i suoi cittadini in balia delle grandi case farmaceutiche e del capitalismo delle sorveglianza; con tutta probabilità il governo (neo)fascista di Bennet pensa di tamponare la catastrofe sanitaria con la forza muscolare e criminale del MOSSAD. La ‘’potenza delinquenziale’’ dell’ultraborghesia ebraica è tutta nella proiezione unilaterale dell’AIPAC.

L’estremismo dei rabbini fa da cornice alla pioggia di dollari proveniente dalle multinazionali Anglo-Sioniste: per Bennet ‘’il Golan è siriano’’ perché rientrerebbe nella Grande Khazaria, ciononostante l’occupazione neocoloniale è finanziata dall’Elite aziendale che, fregandosene della pazzia teocratica, utilizza la religione un po’ come un preservativo: in questo momento, il fanatismo rabbinico è funzionale per ‘’fare soldi’’. Il profitto prima di tutto. Il giornalista di Il Manifesto, Michele Giorgio, c’informa sugli ‘’interessi borghesi’’ che alimentano l’imperialismo ebraico nel Golan siriano, leggiamo:

‘’Il progetto, della Energix e altre aziende israeliane, sarà realizzato su 430 ettari di terra e prevede tre parchi eolici nel nord e nel centro del Golan soprannominati Valley of Tears, Valley of Winds e Valley of God. Solo il primo è operativo. Un anno fa la Energix, nel quadro del piano nazionale per la produzione del 10% di energia attraverso le rinnovabili, ha avviato i lavori presso Masadeh e Majdal Shams per la costruzione di 31 delle 52 pale eoliche previste dal progetto – dal costo di 700 milioni di shekel, circa 200 milioni di dollari – alcune delle quali sorgeranno a poche centinaia di metri dalle case dei drusi. Un piccolo parco eolico esiste già, sulla collina di Al-Asaniya, che gli israeliani chiamato il Monte dei Bnei Rasan. Le sue dieci pale, issate nel 1992, saranno sostituite da sei nuove pale alte 80 metri.’’ 4

Ben oltre centomila nuovi coloni nel Golan siriano, nonostante ciò la stampa israeliana scrive a comando della lobby sionista: il ‘’giornalismo di regime’’ è un po’ il gigolò degli eredi di Jabotinsky. Damasco è pronta a reagire, nel mentre Bennet si comporta proprio come Hitler alla fine degli anni ’30: provoca i vicini per scatenare una guerra imperialista. Israele ha una proiezione geopolitica para-fascista: non rinuncia alla guerra, neanche dinanzi una catastrofe sanitaria. Il popolo israeliano è carne da macello del suo nemico principale: il governo sionista. Sionismo, caos creativo e ‘’guerra perpetua’’: il governo neofascista di Bennet si è integrato nella nuova Architettura di potere, costruendo una ‘’società del controllo ‘’ per soli ebrei. Antisemitismo di ritorno.

https://www.voltairenet.org/article215147.html

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-siria_nuovo_attacco_di_israele_contro_il_porto_di_latakia/8_44553/

https://www.infopal.it/nuovo-piano-coloniale-sfollera-300-famiglie-palestinesi-nel-negev/

https://ilmanifesto.it/bennett-il-golan-e-israeliano-e-raddoppia-gli-insediamenti-coloniali/

Petrolio, sale la tensione in Medio Oriente: Naftali Bennett mostra i  muscoli - Materie Prime - Commoditiestrading

Fonte foto: da Google

 

 

 

 

 

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