Nikky Haley, femminista e sionista

Lo scontro interno alla oligarchia imperialista USA continua: Nikky Haley, ambasciatrice statunitense presse le Nazioni Unite, ha consegnato le sue dimissioni. L’ONU – secondo lei – non sarebbe abbastanza sionista. La Haley fa parte della cerchia della Clinton quindi, dopo l’alleanza fra l’Alt Right e le sette evangeliche appoggiate dai ‘’sionisti religiosi’’, con questa mossa a sorpresa vuole ricordare al mondo che è l’imperialismo liberale a fare gli interessi (oltre che da braccio armato) della lobby israeliana anglosassone, da qui la definizione di imperialismo americano-sionista. Il fronte neo-nazionalista cresce pericolosamente, ma l’imperialismo liberale resta (non so per quanto) il nemico principale. Inoltre, è evidente come l’Alt Right si sconfigga con la solidarietà antimperialista fra popoli e nazioni aggredite dal neocolonialismo, non con le marce femministe; mi dispiace, ma chi – come la sinistra brasiliana – pensa di riciclare nel campo progressista la pseudo-cultura post-moderna fallirà miseramente. Le donne (inconcludenti) del movimento ‘’Lui no’’ hanno aizzato le evangeliche prive di cultura politica, ottenendo il risultato opposto: l’affermazione elettorale di uno ‘’strano’’ neonazista appoggiato dallo “stato per soli ebrei”..

La Haley è, nello stesso tempo, moralista ed adultera, un po’ come l’iraniana rigorosamente velata Sakineh, qualche anno fa coccolata dalla sinistra zombie. Lobbista repubblicana, incriminata per adulterio ha incassato il sostegno delle femministe borghesi ‘’yankee’’: ‘’Yes! Sono dalla sua parte. Voglio che sopravviva a questo scandalo, e che vinca’’. La blogger liberale, Dana Goldstein (ebrea, rigorosamente sionista), scrisse: ‘’Io tifo per lei perché dopo aver visto tanti politici maschi –da Bill Clinton in giù- darsi molto da fare in giro e conservare le loro cariche, spero che anche le donne possano fare porcherie nella vita privata. E possano comunque venire giudicate in base alla loro competenza e ai loro risultati’’ 1. Alle donne tutto è permesso; tanto tradire i propri mariti o compagni quanto, qualora in ballo ci fossero interessi geopolitici, uccidere restando impunite. Una strana metafisica della conflittualità di classe sposata da una “sinistra” anarchicheggiante e post-marxista, condita con una buona dose di opportunismo.

Appoggiando la pulizia etnica della Palestina, questa neoconservatrice è andata ben oltre le solite bassezze del Femminismo Imperiale ed ‘’invertebrato’’ (riadattando una definizione dello storico Perry Anderson). Il sostegno del leader di estrema destra Netanyahu è una patente presso le lobby israeliane statunitensi, una sorta di macabro lascia passare valido per i prossimi cinquanta anni: “Agradezco a la embajadora Nikki Haley por su inquebrantable lucha ante la hipocresía de Naciones Unidas” 2. Il diritto internazionale ha inchiodato lo stato israeliano, ‘’è il più grande violatore dei diritti umani’’, eppure il Femminismo Imperiale si sforza di superare in peggio il sionismo dell’Alt Right. La Haley farà un giuramento di fedeltà ancora più umiliante del neofascista Bolsonaro? Una cosa è certa: la borghesia mondiale non tollera l’insubordinazione ai piani bellici di Tel Aviv, tempio del nazionalismo territoriale su basi etniche. Onorato tanto a destra quanto a ‘’sinistra’’.

L’Alt Right sta ora favorendo l’avanzata di forze neonaziste. Detto questo l’imperialismo liberale mantiene il controllo dello Stato Profondo USA e quindi – come dicevo –  rimane il nemico principale. E’ stata la Haley, su mandato dei Clinton, a spingere per una aggressione militare all’Iran, piano sciagurato scartato dall’amministrazione Trump. L’abdicazione di una delle figure più anti-iraniane dei neoconservatori, al netto della cerchia Clinton, è una notizia positiva per la Repubblica Islamica dell’Iran, seppure l’Alt Right potrebbe partorire un lobbista ugualmente fedele al ‘’popolo-classe’’ eletto. L’imperialismo segue la propria natura, il lavoro dello Stato Profondo ‘’yankee’’ non muta: cercare in ogni modo di distruggere le nazioni indipendenti.

 

Un conflitto inter-borghese: giustizialisti (moralisti) contro conservatori (stupratori)

 

I ‘’democratici’’ nord-americani, accusando di stupro nei confronti di una trentaseienne  il giudice conservatore, Brett Kavanaugh,  hanno messo in moto l’immenso apparato giudiziario e mediatico di cui dispongono. Inutile soffermarci sulla natura delle accuse: l’Alt Right ed i conservatori angloamericani rappresentano un universo osceno, dove sesso e potere camminano di pari passo. Donne in carriera, ciniche e senza scrupoli si accompagnano con magnacci avanti negli anni ed ultra-ricchi. Quello che conta è la posta in gioco: il controllo del complesso militar-industriale USA. Il presidente eletto, Trump, ha dalla sua le organizzazioni neonaziste, il neo-nazionalismo borghese e pezzi di FBI; il presidente uscente, Obama, Clinton e Soros godono dell’appoggio della CIA, dei sionisti di Londra e controllano il gioco sporco delle ONG. La bilancia pende a favore dell’imperialismo liberale, ragion per cui l’Alt Right rimane una carta di riserva almeno da qui ai prossimi dieci anni. Il giornalista Patr Buchanan ha scritto recentemente che: ‘’Il Partito Democratico ha subito una sconfitta storica’’ 3, “e il trionfo è del presidente Trump’’. L’analisi non è mai stata il punto forte delle destre.

Se l’Alt Right non si sconfigge con le marce femministe ed i simboli di chi, negli scorsi dieci anni, da Washington ha ordinato di bombardare le persone più povere di questo mondo, la sinistra imperiale non verrà piegata dai conservatori così facilmente. L’imperialismo liberale ha il controllo delle lobby su scala mondiale, la CIA ed il Pentagono guardano ai Clinton. Un partito politico può perdere le elezioni rimanendo egemone culturalmente ed economicamente nella vita del paese. Trump gode di una elezione meramente di facciata, concime per imbecilli tanto di ‘’destra’’ quanto di ‘’sinistra’’; lo speculatore Soros può azzopparlo in qualsiasi momento.

La sconfitta del neoliberismo non porterà alla Rivoluzione proletaria, contrariamente a quanto pensano i soliti sciocchi ‘’trotskisti’’ più gruppuscoli vari di estrema sinistra, ma al fascismo in salsa USA. L’Alt Right, partorita dal ‘’ventre del mostro ‘’, è figlia non riconosciuta di quella “sinistra” incline al tradimento delle istanze popolari. La lotta contro l’imperialismo ‘’yankee’’ diventa, senza mezzi termini, solidarietà internazionalista verso chi si colloca al di fuori delle dinamiche imperiali, quindi l’alternativa è fra la geopolitica della salvezza e quella della catastrofe.

https://www.corriere.it/esteri/10_giugno_05/nikki-haley-adultera-repubblicana_0808a88e-70ad-11df-aae4-00144f02aabe.shtml

https://www.hispantv.com/noticias/oriente-medio/390390/netanyahu-israel-haley-onu-hipocresia

https://www.maurizioblondet.it/nikki-haley-fuori-kavanaugh-dentro-rottura-del-fronte-anti-donald/

 

 

 

 

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