Se il Ministero annulla i corsi formativi


4 novembre 2025. Al mattino avrebbe dovuto tenersi l’iniziativa di aggiornamento per docenti denominata “La scuola non si arruola”,  nell’ambito delle iniziative attivate anche dall’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università con una quarantina di piazze e di manifestazioni contro il Riarmo e la militarizzazione che si terranno nel pomeriggio della giornata in cui si celebra l’unità d’Italia e l’esercito.

Lo scorso anno il Governo ha deciso di ribattezzare in questo modo il 4 Novembre, è evidente una spasmodica attenzione verso alcune date, una sorta di calendario attraverso cui ricostruire le pagine salienti della nazione.

L’incontro, promosso dal Cestes, è stato sospeso per intervento del ministero dopo avere raccolto oltre 1300 adesioni, a conferma che l’intervento del Ministero suona come una presa di posizione politica per impedire che nelle scuole si parli di genocidio, di Riarmo, di risorse sottratte all’ istruzione e alla sanità. Come radio Grad  e redazione della rubrica di Oltre Confine pensiamo invece che le scuole di ogni ordine e grado dovrebbero essere dei luoghi deputati alla critica e alla discussione tutelando gli stessi percorsi formativi anche quando vertono su argomenti di attualità o su tematiche scomode per i governanti.

Il ministero ha compiuto, a nostro avviso – ma a pensarla come noi ci sono migliaia di cittadini e docenti che hanno inviato attestati di solidarietà all’Osservatorio – una inaccettabile limitazione del principio di libertà di insegnamento che assume connotati paradossali: ai docenti, la cui finalità principale è quella di formare cittadini consapevoli, vengono posti inaccettabili paletti nel trattare argomenti legati allo sviluppo della nostra società, impedendo di affrontare la preoccupanti dinamiche del riarmo, della militarizzazione e dell’economia di guerra, mentre al contempo si vedono di buon occhio e si agevolano gli interventi delle forze armate e di polizia nelle scuole tesi alla promozione della cultura di guerra e a favorire l’arruolamento degli studenti.

In pratica secondo il ministero gli insegnanti non possono trattare con gli studenti argomenti inerenti la sfera militare mentre le forze armate vengono incentivate a farlo nelle scuole con la loro impostazione culturale di tipo militaresco.

Procedendo in questa direzione, non ci meraviglieremo se il prossimo passo del ministero verso le scuole-caserme potrebbe essere quello di riservare, nei prossimi concorsi per il reclutamento degli insegnanti, cattedre appositamente per i militari.

Come Radio grad ospiteremo allora le voci dissidenti per salvaguardare il patrimonio culturale e formativo indispensabile per il mondo dell’ istruzione.

di  Federico Giusti per Radio Grad

Conferenza stampa del ministro della Difesa, Guido Crosetto, nella sala stampa di Palazzo Chigi, Roma 10 ottobre 2024. ANSA

Fonte foto: da Google)

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