Il corto circuito del complesso militare-industriale israeliano

Il regime israeliano non è il cuore del sistema capitalista, ma l’epicentro della costruzione del capitalismo della sorveglianza. Il teorico marxista Michele G. Basso, con un articolo pubblicato nel 2012, spiegò alcune delle caratteristiche dell’imperialismo israeliano:

‘’Israele non è il cuore del sistema capitalistico, è un laboratorio dove si sperimentano soluzioni politiche e militari estreme, e dove si compie quel lavoro sporco che gli Stati Uniti e le altre potenze d’occidente preferiscono delegare. Ha pure il compito di sperimentare nuove armi sulla pelle di palestinesi e libanesi, senza che il discredito e l’indignazione ricada direttamente su chi queste armi produce, soprattutto gli Stati Uniti, ma anche Francia, Inghilterra e Italia.’’ (Michele Basso, Imperialismo e sionismo, pubblicato inizialmente nel sito ‘’Sotto le bandiere del marxismo’’)

Continua Michele Basso:

‘’Israele è un paese troppo piccolo per essere economicamente vitale, ha bisogno di ampliare il proprio territorio a spese altrui, e questo rende particolarmente virulento il suo imperialismo. Ha bisogno, inoltre, di continui apporti esterni. Se gli Stati Uniti, a causa della crisi, fossero costretti a ridurre gli aiuti, sorgerebbero forti difficoltà.’’ (Ibidem)

L’aggressione atlantista all’Eurasia ed il tentativo di costruire una ‘’Israele europea’’, l’Ucraina, ha spinto Washington a diminuire il rifornimento d’armi allo Stato ‘’per soli ebrei’’, mentre Tel Aviv ha concentrato gli apparati d’intelligence verso il fronte caucasico (guerra azero-armena). Questa, non altro, è la ragione strutturale che ha portato l’IDF a collassare militarmente contro la guerriglia asimmetrica palestinese. La violenza sionista contro la popolazione di Gaza, è la misura dell’umiliazione militare subita: la macchina bellica israeliana-nazista è al tramonto.

 

L’11 settembre del Medio Oriente?

Una tesi sull’11/9 mediorientale ritiene che:

‘’Tutti questi fatti delineano uno scenario simile a quello dell’attacco terroristico a New York e Washington l’11 settembre 2001, quando l’intero sistema statunitense di intelligence e difesa sarebbe stato “colto di sorpresa” dall’attacco di al-Qaeda. Prove inconfutabili (ufficialmente ignorate o liquidate come “complottismo”) dimostrano che era stata una operazione attuata dalla Cia (probabilmente con la partecipazione anche del Mossad) per fare da innesco alla “guerra globale al terrorismo” con l’invasione dell’Afghanistan e dell’Iraq e le successive guerre. Qualcosa di analogo sta avvenendo oggi in Israele, il cui intero sistema di intelligence e difesa sarebbe stato “colto di sorpresa” dall’attacco di Hamas.’’ 1

 

Questa tesi non tiene conto di due fattori importanti:

  • Tutte le fazioni della Resistenza palestinese (compresi i marxisti del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina) hanno preso parte all’operazione ‘’Tempesta di Al Aqsa’’, dimostrando d’aver messo a punto delle strategie militari in grado di decostruire il paradigma militare ‘’non convenzionale’’.
  • Ritiene che il ‘’motore della storia’’ siano le trame dei colonizzatori, togliendo agli oppressi la possibilità di reagire riconquistando le istanze di classe negate.

Politicamente, Hamas è una organizzazione nazional-popolare perfettamente in grado di ottenere una vittoria come quella del 7 ottobre. L’analista strategico Kevin Barrett, intervistato da Press TV, ha dichiarato:

‘’L’Operazione Al-Aqsa Storm è stata lanciata principalmente in difesa della santa moschea da cui il Profeta Maometto, pace su di lui, era asceso nel ‘Isra wal Mir’aj, incontrando i profeti precedenti, tra cui Mosè e Gesù, mentre saliva alla presenza di Dio. Al-Aqsa è il simbolo preminente della spiritualità islamica e dell’ecumenismo monoteista. Per i Musulmani è importante quanto il Vaticano per i Cattolici. Per i Musulmani, permettere che al-Aqsa venga invasa, profanata e distrutta “non è un’opzione”, così come i Cattolici non permetterebbero che il Vaticano venga invaso, profanato e distrutto.’’ 2

Le intenzioni genocide di Netanyahu dimostrano la natura sociale dello Stato israeliano: uno ‘’Stato pazzo’’ (come lo chiamò lo storico Norman G. Finkelstein) eterodiretto dai neocons statunitensi, quella stessa ‘’banda di drogati e neonazisti’’ che manovra gli antisemiti al potere a Kiev. Uccidere donne e bambini innocenti, come sta facendo l’IDF, non è strategia militare, ma un crimine. I funzionari occidentali sono soddisfatti della brutalità israeliana. Stiamo viaggiando a gran velocità verso la distopia sul ‘’modello’’ 1984. Un mondo dove bisognerà lottare per conservare un briciolo d’umanità.

https://www.voltairenet.org/article219829.html

https://comedonchisciotte.org/ce-stato-in-israele-un-fallimento-dellintelligence-simile-a-quello-dell11-settembre/

Esercito israeliano avvia la più grande manovra militare della storia | La Voce dell'Isola

Fonte foto: da Google)

 

 

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