Il simbolo del colonialismo

La monarchia inglese è da sempre una delle massime espressioni simboliche (e in tempi passati molto più che simboliche…) dell’imperialismo e del colonialismo mondiale.
Anche questa regina, come tante altre/i regine e re britannici, è stata corresponsabile di guerre, stragi e occupazioni militari di tanti paesi e popoli del mondo.
L’apparato mediatico, senza nessuna esclusione, ha già iniziato la sua beatificazione.
Rispetto sempre – con rarissime eccezioni – la dipartita di tutti, a prescindere, ma di certo non piangerò la sua scomparsa.

La Regina Elisabetta ora vive accanto alla sua migliore amica, che la aiuta  a camminare | Vanity Fair Italia

Fonte foto: da Google

2 commenti per “Il simbolo del colonialismo

  1. ndr60
    9 Settembre 2022 at 13:58

    Direi che ha scelto il momento migliore per togliere il disturbo: crisi economica e guerra, due macigni diretti contro il figlioletto e la fanatica Thatcher2.

  2. Giulio Bonali
    9 Settembre 2022 at 16:08

    Tra i commenti ipocritissimi che non sono riuscito ad evitare pur con uno zapping ancor più compulsivo del mio solito, stante l’ insopportabile, nauseante melassa strabordante da stampa e TV [*], segnalo quello di Draghi (più o meno, cito a memoria: personaggio che avrebbe svolto “un ruolo decisivo nella storia”, SIC!) e quello di Papa Begoglio “esempio di dedizione, scrupolo e accuratezza nello svolgimento del proprio dovere”; commento mio: certo, se il proprio dovere é non fare un cavolo dalla mattina alla sera e dalla culla alla tomba, allora non é poi così difficile adempiervi “con grande dedizione, scrupolo e accuratezza”; un po’ diverso se consiste in un duro e faticoso lavoro… – anche qui la citazione é “a memoria, non letterale, ma fedelissima alla sostanza dell’ apprezzamento).
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    * speravo che almeno Byoblu ignorasse l’ oggettivamente irrilevante accadimento, o almeno lo trattasse al termine del suo notiziario magari solo “per commentare i commenti”, ossia per il suo limitato rilievo soggettivo, ma sono stato deluso, in quanto é stato anche colà la prima notizia, lungamente trattata: se si vuole per davvero essere alternativi al pensiero unico politicamente corretto ed eticamente corrotto (Fusaro), allora per prima cosa bisogna ignorare “l’ agenda” del potere e dei suoi manutengoli; nella mia lontana gioventù, quando dati i rapporti di forza di allora nella lotta di classe, esisteva almeno un minimo di reale libertà di pensiero e di espressione, “L’ Unità” (letta da metà degli Italiani, o almeno degli Emiliani, Toscani ed Umbri e comunque da una consistente e non “intimistica” minoranza anche altrove), non solo descriveva e commentava le notizie diversamente dal Corriere o dalla Stampa, ma innanzitutto dava altre notizie che i giornali borghesi ignoravano e ne ignorava o almeno minimizzava altre che essi enfatizzavano.

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