Tragedia di Cutro. L’ipocrita rimpallo di accuse fra destra e “sinistra”

Dopo l’ennesima “tragedia del mare”(si fa per dire…) in cui circa settanta migranti hanno perso la vita (ma altri se ne stanno aggiungendo), è ricominciato il solito scontato rimpallo di responsabilità fra destra e “sinistra”, fra governo e “opposizione” (virgolette d’obbligo…).

Fermo restando che chiunque ostacoli in qualsiasi modo il salvataggio delle persone in mare – leggi, decreti, chiusura dei porti, decisioni improvvide, impedimenti di vario genere alla guardia costiera o altro –  è un criminale, è evidente che la cause e le responsabilità di questa immane e vergognosa tragedia che ha trasformato il Mediterraneo in un cimitero galleggiante, sono strutturali.

Il sistema capitalista e imperialista si fonda sullo sfruttamento e il saccheggio delle terre, delle risorse e delle popolazioni di intere porzioni del mondo. E’ evidente che una delle conseguenze di questo stato di cose è l’immigrazione, cioè la legittima aspirazione a sottrarsi da una condizione di miseria e di sfruttamento disumana.  E’ accaduto nei secoli scorsi e continua e continuerà ad accadere, come è inevitabile che sia. Nessuno, del resto, emigra per il gusto dell’esotico, ma per una dolorosa necessità, quella di sopravvivere e cercare di assicurare una esistenza un po’ più dignitosa a se stesso e alla propria famiglia. Cosa tanto più vera per chi, pur di affrancarsi da tale condizione, sceglie o finisce inevitabilmente per consegnarsi nelle mani di bande criminali senza scrupoli che organizzano questo traffico di “merce” umana. “Merce” che serve ad ingrossare il famoso “esercito industriale di riserva”, cioè una massa di manodopera ricattabile a disposizione del capitale. E’ lo stesso sistema capitalista che ha interesse a tenere quella grande parte del pianeta in uno stato di arretratezza. La povertà, la miseria e il sottosviluppo di quelle aree e di quei paesi sono infatti la condizione necessaria per l’arricchimento dei grandi stati capitalisti e imperialisti.

Sia la destra “securitarista” che la “sinistra” “buonista” sono corresponsabili di questa situazione perché entrambe sono organiche al sistema che crea le condizioni di questa immane tragedia, e perché sia l’una che l’altra si guardano bene, ovviamente, dal denunciare le cause strutturali che la determinano. Questa stessa tragedia si è ripetuta e continuerà purtroppo a ripetersi più volte sia con governi di destra che con governi di “sinistra” finchè quelle cause strutturali non saranno se non eliminate – cosa che auspichiamo – quanto meno attenuate. E quindi continueremo ad assistere, nostro malgrado, ai balbettii e ai tentativi imbarazzanti e imbarazzati degli esponenti della destra di difendere le loro “politiche migratorie” così come alle liturgie ipocrite e politicamente corrette di quelli della “sinistra”.

Naufragio a Cutro, 63 le vittime. Trovata un'altra bambina. Fermati quattro  scafisti - Gazzetta del Sud

Fonte foto: Gazzetta del Sud (da Google)

8 commenti per “Tragedia di Cutro. L’ipocrita rimpallo di accuse fra destra e “sinistra”

  1. Enza
    4 Marzo 2023 at 16:26

    Avvalorando l’inane palleggio di destra e “sinistra”, è annunciato il prossimo consiglio dei ministri a Cutro. Apoteosi di ipocrisia e disarmante facciatosta.

    «Da qui la mia ossessione. Se le coste europee non possono essere che frontiera, tanto vale provare a fissare sulla sabbia alcuni dettagli, alcuni brandelli di esistenza, che altrimenti verrebbero meno col venir meno delle persone . La frontiera è un termometro del mondo. Chi accetta viaggi pericolosissimi in condizioni inumane, attraversando i confini che si frappongono lungo il suo sentiero, non lo fa perché votato al rischio o alla morte, ma perché scappa da condizioni ancora peggiori. O perché sulla sua pelle è stato edificato un mondo che gli pare inalterabile. »

    Alessandro Leogrande, Feltrinelli, 2015

  2. Gian Marco Martignoni
    4 Marzo 2023 at 21:39

    I problemi legati alle migrazioni sono certamente strutturali e legati ad una Europa fortezza, che non intende mettere in discussione lo stile di vita della stragrande maggioranza dei suoi cittadini. Quindi, stante questa concezione razzista dei rapporti socialj, è ben difficile intravedere uno scenario diverso per chi intende approdare nel nostro continente, al di là di tante chiacchere inutili.

  3. Fabio
    4 Marzo 2023 at 23:13

    Certo, il problema è il sistema capitalista. Un sistema che ha circa 6,5,4 o 3 secoli di vita (dipende dall’autore che leggi…) e non si sa quanti altri ancora. Nel frattempo l’autore cosa propone? E’ più per la chiusura o più per l’accoglienza verso i migranti? Per intenderci: sui migranti è più attratto dalle proposte (per fare due esempi tra tanti..) di Rifondazione Comunista o di Casa Pound (le loro idee e proposte sui migranti sono pubbliche: chiunque le può leggere)?

    • Fabrizio Marchi
      5 Marzo 2023 at 9:28

      Commento capzioso il tuo perchè qualsiasi persona di buon senso e provvista di onestà intellettuale capisce perfettamente che il sottoscritto non può avere nulla a che vedere, neanche lontanamente con i neofascisti di Casapound. Per la verità sono distante anche da Rifondazione ma per ragioni diverse.
      In ogni caso rispondo al tuo quesito con un mio articolo pubblicato alcuni anni fa ma tuttora valido: https://www.linterferenza.info/attpol/immigrazione-le-cause-le-soluzioni-depistaggi/
      Due sole considerazioni.
      La prima. Sia le posizioni della destra che quelle della “sinistra” in materia di immigrazione sono funzionali per il sistema che ha necessità dell’immigrazione per le ragioni che ho spiegato nell’articolo che hai commentato. E’ proprio da questa falsa dialettica che bisogna fuoriuscire, sempre considerando che di fronte ad un fenomeno strutturale di questo tipo non ci sono soluzioni da “bacchetta magica”. La soluzione è un processo lungo e difficile che deve prevedere un cambiamento politico reale che al momento non si vede all’orizzonte. Ma alternative non ce ne sono e chi pensa di poter risolvere questa questione in poco tempo o con misure drastiche (fondamentalmente in questo caso la destra ma il centro”sinistra” con Minniti non è stato da meno…) è un millantatore.La “sinistra” invece fa solo chiacchiere “buoniste” ma non spiega alla gente le vere cause dell’immigrazione, altrimenti sarebbe estromessa dal “palazzo”, oltre al fatto che sarebbe ciò che NON è, cioè una Sinistra realmente Socialista e di classe.
      La seconda. Molta gente di sinistra crede che essere di sinistra significhi aprire le frontiere sempre e comunque a chiunque arrivi, il famoso “no border”. Nulla di più falso. Più uno stato è socialista o ci si avvicina per difetto e più dovrà controllare i flussi migratori. Il capitalismo è libera circolazione di merci (in primis la “merce” umana…) e capitali. Il socialismo è l’esatto contrario. Nessun governo socialista potrebbe permettersi una immigrazione totalmente libera e incontrollata perchè questa creerebbe un corto circuito interno, favorendo il capitale a scapito del lavoro, per le ovvie ragioni che ho già spiegato (l’ingrossamento dell’esercito industriale di riserva che giova ai capitalisti che possono così ricattare i lavoratori, dividerli e abbassare i salari). Ma lo stesso problema, anche se in forme diverse, si porrebbe in uno stato interamente socailista. Ti risulta che le frontiere di Cuba, dell’ex Unione Sovietica e tuttora della Cina siano aperte? Ovviamente no.
      Naturalmente noi siamo in un regime capitalista quindi la questione è radicalmente diversa. Tuttavia, una forza autenticamente Socialista, se esistesse (e non esiste al momento) e riuscisse, per ipotesi, a conquistare la maggioranza dei consensi e ad andare al governo, di certo non potrebbe aprire le fronteiere indiscriminatamente, per le ragioni che ho appena spiegato.
      Il “no border”, quindi, è una posizione diciamo “anarcoide” di una “sinistra” radical che di Socialista ha poco o nulla anche se crede di essere la vera e autentica Sinistra. Ma è una balla. Il “no border” in realtà non fa che favorire il capitale anche se questi non se ne rendono conto.
      Dopo di che, ovviamente, c’è l’aspetto umano e umanitario, che è comunque fondamentale. Tutti devono essere tratti in salvo e curati, su questo non c’è ombra di dubbio, però questo non può obbligare un governo ad accogliere tutti, perchè un conto è la questione umanitaria e un altro quella politica. In ogni caso, come ho spiegato nell’articolo che ti ho linkato, le soluzioni non possono che essere sul lungo periodo. Solo in quel modo (che ho spiegato nell’articolo linkato) si potranno ricondurre i flussi migratori ad un livello fisiologico o relativamente tale e quindi gestibile. Quello che dobbiamo capire è che l’immigrazione di fatto forzata (risultato del saccheggio e dello sfruttamento su scala mondiale) è voluta dal capitale, anche se il suo versante destro serve a coprire quwesta realtà.

      • Fabio
        5 Marzo 2023 at 17:10

        Ho letto il tuo articolo del 2017. Devo dire che apprezzo non solo le tue intenzioni, ma anche buona parte della tua pars destruens sull’ipocrisia delle posizioni della destra sull’immigrazione e anche della sinistra neoliberale; anche se qui, a mio parere, ti sbagli perché (sottintendendo che per “sinistra neoliberale” tu intenda il PD: non posso credere tu intenda Rifondazione) in realtà in tutti questi anni il PD non è stato così “buonista” come tu fai intendere: i decreti Minniti sono firmati PD. Detto questo, con tutta franchezza mi sento costretto ad osservare che la tua analisi e la tua posizione non sono marxiane. Sono sovraniste. Sono sovraniste e alla fine coincidenti (chiaramente contro la tua volontà che, ripeto, non solo apprezzo ma ritengo palesemente opposta alla becera ignoranza neorazzista dell’estrema destra sociale e rossobruna), nelle proposte, con quelle di Casa Pound: l’emigrazione è un male da risolvere; gli esseri umani non si possono spostare tranne che all’interno del loro paese di origine, di cui possiedono la cittadinanza, e di cui sono gli esclusivi proprietari (proprietari del suo spazio e delle sue materie prime) . Un’idea di soggetto, Stato e sovranità come i prodotti di una necessità esclusivamente borghese e capitalista. Ce lo spiegano non solo Marx ed Engels, ma già Locke (“Due Trattati sul Governo”), Rousseau (“Discorso sull’Ineguaglianza”), C.Schmitt (“Nomos della Terra”) etc.etc.
        Gli attuali 190/195 stati riconosciuti al mondo sono un epifenomeno della divisione internazionale del lavoro: la “cittadinanza” oggi (in particolare nei paesi dell’ex “Primo Mondo”, ma non solo) è un privilegio di classe; il conflitto di classe oggi è intelligibile soltanto togliendosi gli occhiali del nazionalismo metodologico ( cioè il punto di vista nazionale come metodo, premessa e conclusione di ogni ragionamento sociale e politico). Classe e nazione stanno in una relazione antinomica.

        • Fabrizio Marchi
          5 Marzo 2023 at 18:52

          Mi lisci il pelo e dici che apprezzi le mie intenzioni per poi ribadire che le mie posizioni sono sovrapponibili a quelle di Casapound…Ma dai, su…Ciò detto, sì, ti confermo che Rifondazione (quello che resta, poco per fortuna…) non è una forza comunista e neanche socialista, è una forza radical di sinistra “postsessantottina”, nulla più e nulla meno.
          Per il resto non sono affatto d’accordo con quanto dici e neanche con i riferimenti che hai portato. Intanto sovrapponi completamente il concetto di sovranità – e quindi autonomia politica e indipendenza di uno stato – con quello di sovranismo. Il sovranismo in sè, indipendentemente dai contenuti e dal contesto, è un concetto reazionario, è ovvio. E’ come quello di patria. In se e per sè, privato di ogni contenuto è oggettivamente un concetto reazionario. Se tu invece ci inserisci dei contenuti non è affatto reazionario. Dipende appunto dai contenuti. A Cuba sono estremamente patriottici e la resistenza dei cubani all’accerchiamento imperialista si fonda proprio in primis sul concetto di patria, molto prima, se la vogliamo dire tutta, che sul concetto di classe e di socialismo (cosa che a me piacerebbe molto di più ma le cose stanno così, anche se il patriottismo e il concetto di patria – loro lo scrivono la P cubitale – per i cubani è difficilmente scollegabile da ciò che è Cuba concretamente oggi). I cubani sono dei reazionari o fascisti assimilabili a Casapound? Stesso discorso vale per il Vietnam, per i palestinesi, per l’Algeria, per l’Angola, per tutti i popoli che hanno lottato contro il colonialismo e l’imperialismo che fondavano la loro lotta proprio sul loro sentimento patriottico e sulla rivendicazione delle loro identità culturali e nazionali minate dall’imperialismo che voleva annichilirle per poter meglio dominare quei popoli privandoli appunto di identità. Ma per te queste sono bestemmie, ovviamente. Ovvio poi che il meglio sarebbe coniugare e sovrapporre la coscienza di classe con quella nazionale e questo è un capolavoro che ogni tanto è anche riuscito nella storia.
          Il tuo è un ragionamento da anarchico o da “gruppettaro (o rifondarolo) no border”, lo dico senza intenti dispregiativi ma solo per capirci. Sei nell’ottica del “superamento dello stato”, insomma un “programma minimo” per dirla con una battuta. Quando ci saranno le condizioni per il superamento dello stato magari fammi un fischio, ne sarò felice. Devo dire, peraltro, che non ho simpatia per quelli che quando intervengono o commentano riportano sempre citazioni di questo o quel filosofo “come hanno detto Tizio, Caio e Sempronio…”. Sono solo tentativi per supportare la propria tesi portando come “prova” quanto detto o scritto da questo o quel “gigante”. Ma proprio perchè siamo seduti sulle spalle di giganti, diceva un tale, siamo in grado di vedere più in là di loro. Io ho smesso da tempo di riportare citazioni e sono sceso dai cavalli di razza (che Dio, l’Universo, la Natura o Chi per loro li abbia in gloria…) e mi sono comprato un asinello, è il mio, gli dò da mangiare, da bere, lo porto a spasso, lo tratto bene. E va bene così, non ho bisogno di riportare frasi e citazioni di questo o quello per validare il mio discorso.
          Ancora nel merito. Ti ho portato degli esempi concreti. Secondo te Cuba, il Venezuela, il Vietnam e la Cina permetterebbero una immigrazione senza limiti nei loro rispettivi paesi? La risposta è no. Punto. per tutta una serie di ragioni che un sedicente marxista dovrebbe capire senza che nessuno glielo spieghi. A meno che non siamo nell’ottica del portare alle estreme conseguenze le contraddizioni perchè poi così esploderà la rivoluzione proletaria socialista mondiale. Un bel mix di Toni Negri, determinismo storico (di fatto una sorta di atteggiamento religioso sia pur secolarizzato), marxismo riveduto e corretto secondo i propri desiderata, mandando ovviamente a quel paese la storia del movimento comunista mondiale per come si è concretamente e storicamente determinato. Per poi concludere che la mia posizione è sovrapponibile a quella di Casapound. Il vaffanculo ci starebbe tutto ma non è mio costume.

          • Fabio
            5 Marzo 2023 at 20:02

            La tua idea di sovranità (“L’autonomia politica e l’indipendenza di uno stato”) è in nuce coloniale (data l’origine per lo più globale della forza lavoro, delle materie prime e delle conoscenze necessarie alla formazione di ogni oggetto materiale o immateriale fondamentali per la tua e la mia esistenza), borghese (consegue dal diffondersi del diritto di proprietà privata, prima sui terreni recintati, poi sul resto), oltre che anticostituzionale (l’art 11 promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte alla limitazione della sovranità, in parità con altri stati). La tua idea di sovranità non a caso è quella esistita fino alla fine dello Jus Publicum Europeum: un’idea di sovranità esclusiva delle potenze coloniali di allora. Se i cubani volessero auspicare alla tua idea di sovranità (“L’autonomia politica e l’indipendenza di uno stato”), auspicherebbero a sostituire l’imperialismo dello Zio Sam.

          • Fabrizio Marchi
            5 Marzo 2023 at 23:28

            Ma non dire fesserie…Arrivederci e grazie, saluta le compagne e i compagni di Rifondazione. Mi raccomando, non ti sbagliare, pronuncia prima compagnE e poi compagnI altrimenti rischi l’accusa di maschilismo e rossobrunismo per aver anche solo osato commentare su questo sito…

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