L’ideologia politicamente corretta è
diventata, all’interno del cosiddetto fronte progressista, un’arma di
ristrutturazione ideologica del capitalismo parassitario. Il quotidiano
“comunista”, in realtà liberal-progressista “Il Manifesto”, ne dà prova
considerando il separatismo etnico curdo un “modello” per la sinistra
occidentale: democratico, femminista, comunitario e rispettoso delle minoranze,
in sostanza una proiezione di ciò che il sociologo marxista Carlo Formenti ha
definito “utopie letali”.
Come avevamo ampiamente previsto su “L’Interferenza”,
Ocalan, leader storico del PKK, ha sciolto il “Partito dei Lavoratori
del Kurdistan” esclusivamente per ragioni (trascendendo le sciocchezze del “Manifesto”)
geopolitiche e su richiesta statunitense:
“Washington organizza e
Tel Aviv approva. Dal 2010 ad ora, Ocalan ha assistito alla nascita d’un “secondo Kosovo” nel
Nord Est della Siria: i curdi, da popolazione oppressa durante l’autocrazia
ottomana, si sono trasformati in oppressori dei loro antichi protettori, gli
arabo-siriani.” 1
Contribuendo a rovesciare il
legittimo governo baathista, le milizie del PKK/YPG hanno stipulato un
accordo con Al Qaeda, andata al potere a Damasco con l’appoggio
logistico del Mossad, diventando un Cavallo di Troia della Dottrina
Trump: la spartizione etnica-teocratica del “Medio Oriente” fra Israele,
erede dell’antico impero assiro, la Turchia islamista, erede dell’impero
ottomano e la fazione persiana della borghesia del bazar. Un accordo (dobbiamo definirlo
“accordo infame”) funzionale ad isolare l’Asse sciita della Resistenza che
si è ricompattato attorno allo Yemen, una Nazione vittoriosa in grado
d’infliggere umilianti sconfitte agli USA ed Israele.
Gli islamisti, a Damasco,
stanno silenziando la Resistenza palestinese attraverso arresti mirati; Al
Jolani è una creatura, da poco ripulita, dell’AIPAC. La normalizzazione
dei rapporti fra la “nuova Siria” e l’entità sionista è, semplicemente,
il disvelamento d’un antica alleanza: la funzionalità del terrorismo islamista
ai progetti imperialisti “americano-sionisti”. Netanyahu è il creatore dell’ISIS.
In che cosa consiste la
frustrazione di Ocalan? Un partito politico, nato all’interno della sfera
d’influenza sovietica e protetto dalla Siria socialista di Hafez al-Assad, è
diventato la bambola della fazione “dem” dell’imperialismo USA. “Killary”
Clinton è la madrina dei separatisti curdi.
Dall’altra parte, a
differenza di ciò che pensa l’ottimo Thierry Meyssan, Donald Trump sta fingendo
di dissociarsi dalla follia criminale di Netanyahu. Il 9 maggio un
editorialista del New York Times scrive:
“Non ho dubbi che il popolo
israeliano, in un modo o nell’altro, continui a ritenersi un solido alleato del
popolo statunitense, e viceversa. Ma questo governo israeliano
ultranazionalista e messianico non è un alleato degli Stati Uniti […] Possiamo
continuare a ignorare il numero di palestinesi uccisi nella Striscia di Gaza –
oltre 52 mila, di cui circa 18 mila bambini – a mettere in dubbio
l’affidabilità di queste cifre, a usare tutti i meccanismi della repressione,
della negazione, dell’apatia, della presa di distanza, della normalizzazione e
della giustificazione. Niente di tutto questo cambierà l’amara realtà: li hanno
uccisi. Lo hanno fatto le nostre mani. Non dobbiamo chiudere gli occhi.
Dobbiamo svegliarci e gridare forte e chiaro: fermate la guerra” 2
Il tentativo di dissociare
Netanyahu da Israele, un po’ come l’idea di scindere Israele dal sionismo,
diventerà, nei prossimi mesi, il più grande fallimento politico della fazione jaksoniana
della borghesia USA. Israele è una fototessera del capitalismo odierno: un
mostro. Del resto (cosa sottolineata dallo stesso Meyssan), lo stesso tentativo
di staccare la Resistenza palestinese dall’Asse sciita della Resistenza è
irrealizzabile: la lotta rivoluzionaria continuerà all’interno del lascito,
teorico e militare, del generale-martire Qasem Soleimani.
L’etnopolitica, organica
all’ideologia politicamente corretta, è nemica della pace e,
differentemente da ciò che pensa la “sinistra zombie”, il separatismo
curdo è diventato una sorta di “sionismo delle anime belle”.
https://www.voltairenet.org/article222256.html
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